Un giovane di grande talento
L'opera dell'artista serradifalchese

Un giovane di grande talento, Giulio “Rosk” Gebbia, di Serradifalco. Ora è protagonista anche negli Usa, esattamente a Miami. Il bravissimo artista di strada nella città americana ha realizzato un murale in collaborazione con Giovanni Mr Blob Calabretti. Questa nuova, interessante, splendida opera d’arte è stata creata a Wynwood. Si tratta di uno dei quartieri più brillanti della città statunitense.

Sostanzialmente, Wynwood Walls è un vero e proprio museo all’aperto che espone opere di notevoli dimensioni di alcuni degli artisti di strada tra i più famosi e popolari del mondo. Fino a qualche tempo addietro, quello conosciuto oggi come il Wynwood Art District, era un quartiere abitato soltanto da portoricani ed era un’area non proprio affidabile.

Successivamente, l’associazione Primary Flight decise di progettare e creare un “open air museum”, invitando numerosi artisti di strada provenienti da tutto il mondo a decorare i muri con le loro originali opere.

Infine, Tony Goldman, che è un noto immobiliarista con la passione per l’arte e proprietario di una significativa zona nel distretto, ha poi deciso di realizzare lo spazio ormai conosciuto come Wynwood Walls. Attualmente è il più grande “Street artist museum” del mondo con murales enormi.

E un giovane di grande talento, il serradifalchese Giulio “Rosk” Gebbia, ora firma un pregevole progetto in collaborazione con il pugliese, di Taranto, Giovanni Mr Blob Calabretti che vive a Milano.

Un giovane di grande talento
L’opera dell’artista serradifalchese

Nei mesi scorsi, aveva realizzato – a Milano – un altro meraviglioso murale, ecologico, di ben duecento metri quadri. Aveva come tema l’eliminazione delle distanze e delle disuguaglianze. Gebbia, infine, di Serradifalco, proprio nella sua cittadina, tra le sue opere – solo per citarne qualcuna – ha realizzato di recente un murale alla memoria di Calogero Aquilina e nel dicembre 2020 un’altra opera dedicata a padre Filippo Bonasera, il prete morto quasi due anni addietro.

MICHELE BRUCCHERI

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