Salvatore Augello ha indirizzato la missiva all’onorevole Anthony Barbagallo (segretario regionale PD), a Fabio Venezia (responsabile Organizzazione PD Sicilia), a Giuseppe Dicristina (segretario federazione PD Caltanissetta) e a Davide Cammarata (presidente Commissione Provinciale Garanzia Caltanissetta)
Cari Compagni,
credevo di militare in un partito democratico, dove alla base della democrazia interna stesse prima di tutto il confronto e la correttezza. Forse è una mia distorsione culturale, dovuta al fatto che dal 1960 ho dato a questo partito tutto il mio impegno in vari campi, forte della mia fede negli ideali che pensavo albergassero ancora in un partito che si definisce democratico.
Mi rendo conto che parecchi valori si sono smarriti nel corso delle varie fasi di evoluzione della sinistra per tanti anni rappresentati dal PCI e poi dal PDS, DS fino ad arrivare al PD, o almeno così sembra a giudicare da alcuni comportamenti che nulla hanno a che vedere con la democrazia. Mi domando e domando ai compagni in indirizzo: Da quand’è che si decide di non riconoscere valido il tesseramento di oltre il 50% dei richiedenti tessera senza nemmeno chiedere per quale motivo si arriva a questo modo di procedere da parte nostra?
Ad onore del vero, il responsabile dell’organizzazione con nota del 21 aprile del 2022 penso si fosse posta la domanda chiedendo chiarimenti. Non sapremo mai se questi chiarimenti sono stati dati dalla commissione provinciale di garanzia oppure no. Poiché la stessa, in una tempestiva riunione tenuta presso una struttura privata e pare da remoto, il 27 aprile del 2022, sulla base della nota che chiedeva chiarimenti e non certo provvedimenti, ha chiarito tutto dicendo nel verbale: “visto che è possibile o presso il circolo territoriale o on-line sempre individualmente (art. 5 e 8 del regolamento del tesseramento e circolare/comunicazione del 02.12.2021 del responsabile organizzativo del PD Sicilia”… “Che i 34 dell’elenco che avrebbero voluto iscriversi presso il PD Sicilia, non rientrano nell’elenco degli iscritti del circolo PD di Serradifalco per l’anno 2021”.
Sembrerebbe che questo volesse significare che non siamo iscritti al circolo di Serradifalco, ma al PD Sicilia. È forse questa l’interpretazione da dare? Comunque il segretario del circolo, avendo avuto l’incarico di comunicare agli interessati la decisione della commissione di garanzia, non ha perso tempo e portandosi avanti ha commesso la stessa leggerezza della commissione, che non ha inteso sentire le motivazioni dei 34, ha deciso che gli stessi sono fuori e come primo provvedimento cancella tutti dal gruppo WhatsApp, da tempo unico strumento di collegamento e comunicazione, togliendo anche il sottoscritto da amministratore del gruppo.
Va anche oltre e decreta che tutti quelli che rivestono ruoli istituzionali all’interno del partito decadono automaticamente. Un provvedimento che in questo modo mette fuori il presidente del circolo e la vice segretaria che di quest’elenco fa parte assieme al padre, che, ironia della sorte, hanno pagato la tessera al segretario, che ha incassato, dimenticando che quelle tessere erano comprese nel bonifico fatto per i 34. Cosa comunicata anche al segretario provinciale, al quale veniva detto che la quota relativa alla federazione era disponibile e sarebbe stata versata quando il conto corrente della stessa sarebbe tornato operativo.
Bontà del segretario del circolo, fa salva la consigliera comunale, eletta in quota PD concedendole magnanimamente la possibilità di partecipare alle attività del circolo, ma da indipendente. La cosa che comunque è strana, è evidentemente un’altra. Lasciamo perdere l’arroganza di chi si crede insignito dal Signore per altro attorniato da cattivi consiglieri e con arroganza, appunto, crede di rappresentare da solo l’universo. Ma come fa una commissione che essendo di garanzia dovrebbe sapere fare il proprio mestiere, cercando almeno di sentire l’imputato, al di là di cavilli regolamentari, che ha commesso questo fantomatico illecito, prima di mettere fuori oltre il 50% dei tesserati.
Questa commissione si è chiesta perché si è arrivati a tale decisioni da parte del gruppo dei 34? Evidentemente No, perché se ciò avesse fatto, come era logico e legittimo, avrebbe scoperto: 1) che quell’elenco e la copia del bonifico erano stati inoltrati anche al segretario provinciale che non aveva eccepito nulla; 2) che da due anni nessuno ha avuto la tessera, nemmeno quelli che come il sottoscritto l’hanno fatta on-line; 3) che avendo chiesto ripetute volte di conoscere l’elenco dei tesserati, da anni la risposta è stata che non era possibile per motivi di privacy.
Ed ancora: 4) che avendo finalmente avuto l’elenco dei tesserati, veniva riscontrato che diversi dei ragazzi iscritti dichiaravano di non essere a conoscenza di essere iscritti, anche se gli stessi risultavano avere incarichi all’interno dell’organizzazione dei Giovani Democratici; 5) che da mesi e non certo di recente come dice il segretario non si fanno riunioni di nessun tipo; 6) che in questo circolo non si parla di politica e quando se ne parla, l’argomento è solo di politica relativa all’amministrazione comunale, notizie che quasi sempre gli iscritti apprendono dai giornali.
Nulla conta il fatto che nel mondo c’è una guerra, che sarebbe opportuno seguire la politica del governo nazionale e di quello regionale. Tutto comincia e finisce dentro il municipio di Serradifalco o al bar dove si vede il cerchio magico del segretario. 7) che avendo chiesto al provinciale, come già detto, dove fare il bonifico è stato risposto che dati i problemi con l’amministratore dimessosi, il conto corrente era momentaneamente inattivo.
Mi fermo qui, per non farla troppo lunga rimandando il tutto ad un auspicabile confronto politico sull’andamento del circolo, elemento che ha dato il via all’attuale attrito, anche se sarebbe da attenzionare il fatto che una sezione o un circolo come si usa chiamare ora la struttura organizzativa di base, sia diretto da una segreteria a due e che il segretario si sia sempre rifiutato di fare una conferenza d’organizzazione, dove discutere il progetto politico di questa sezione, ammesso che ne abbia uno. Dove si possa parlare di problemi nazionali e regionali che ci sono e sono gravi, ma non fanno parte della dialettica e del dibattito interno di questo circolo.
Preannuncio che la presente vale anche come richiesta ai segretari regionale e provinciale al segretario organizzativo ed alla commissione regionale di garanzia di essere sentiti, così come chiediamo al segretario regionale di derogare da eventuali cavilli regolamentari, disponendo la riammissione dei 34 tra i tesserati del circolo, nella speranza che si possa tornare a fare politica, anche in vista delle scadenze più vicine. Mi riferisco al referendum del 12 giugno e principalmente alle prossime regionali. Noi siamo qui. Non abbiamo intenzione di lasciare questo partito che il sottoscritto segue come prima detto dal 1960 e tanti altri dei 34 dell’elenco che anno più anno in meno, ma sicuramente la maggioranza chi da 40 e chi da 50 anni, oltre alle nuove generazioni alle quali occorre rivolgere l’attenzione avviandoli all’attaccamento alla politica.
In una parola, non accettiamo questa specie di pulizia generazionale, non accettiamo il metodo come si è arrivati ad essa e soprattutto, chiediamo un assetto diverso più numeroso e più attivo del gruppo dirigente, così come le stesse regole di quel regolamento al quale si richiama la “sentenza” a garanzia prevedono.
Salvatore Augello
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