Avrebbe compiuto 87 anni, il prossimo 9 febbraio, il dottor Alessandro Rizzo. È morto oggi, nella sua casa di Serradifalco. Nel pomeriggio di domani, alle ore 15.30, sarà celebrato il funerale presso la Chiesa Madre dove abitualmente, la domenica, andava a messa sino a poco tempo fa. Era sposato da ben 56 anni con Maria Grazia Tona, insegnante in pensione, e padre di tre figli: Salvatore, Maria Teresa e Adriana.
Laureatosi in Medicina presso l’Università di Catania il 28 novembre 1957, è stato Ufficiale medico e medico condotto, medico scolastico e ufficiale sanitario. Terzo di quattro figli, era fratello di Angelo, il compianto vescovo della diocesi di Ragusa, morto sei anni addietro.
Esattamente dieci anni fa, pubblicando la mia monografia “Ritratti serradifalchesi – volume secondo”, gli dedicai un articolo. Vorrei ricordarlo con quelle parole semplici. Scrissi: “Dal 1962 al 2000 è stato in prima linea. Un medico preparato e paziente, di grande simpatia umana, affabile e disponibile, dall’eloquio scorrevole e ricercato. Una voce bella e profonda”.
“Il dottor Alessandro Rizzo è stato un umile e impareggiabile ‘servitore’ della comunità di Serradifalco. È stato dapprima medico condotto, poi ufficiale sanitario e responsabile del Cau (Centro accettazione unificato). Ha avuto la responsabilità di medico scolastico. Insomma, il dottor Rizzo è, senza ombra di smentita, una vera e propria ‘istituzione’”, proseguiva l’articolo a mia firma.
“Sposato e padre di tre figli, il brillante medico nel 1997 ricevette un prestigioso premio nell’ambito dell’iniziativa ‘Noi serradifalchesi’. La manifestazione era stata promossa dalla Pro Loco (guidata da Carmelo Locurto) ed ebbi, assieme a Rossella Difrancesco, l’onore di presentarla. La vasta platea applaudì calorosamente il medico sempre pronto a dare un consiglio e a proporre le più efficaci soluzioni terapeutiche”.
Infine: “Anche in quella solenne occasione presso la sala teatro della scuola media statale Federico Polizzi fece sentire, perfetta nella dizione ed autorevole, la sua vibrante voce”. Titolai – quel ritratto sul mio supplemento monografico – così: Alessandro Rizzo, il medico amico di tutti.
Stimato ed apprezzato da tutti, era un importante punto di riferimento. Se ne va un pezzo pregevole del paese. Un protagonista attivo, un professionista serio e preparato. La medicina piange un uomo che ha esercitato efficacemente, sino all’ultimo, i dettami di scienza e coscienza del sacro giuramento di Ippocrate.
MICHELE BRUCCHERI
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