Eugenia Serafini

Lo scorso 14 dicembre, nonostante il blocco di diverse strade per via di cantieri in fase di chiusura, comprese manifestazioni che hanno messo a dura prova i cittadini della Capitale rendendo oltremodo difficoltosi la circolazione e gli spostamenti da un sito all’altro della città, diverse persone non hanno rinunciato a partecipare alla serata dedicata ad Eugenia Serafini artista multimediale di fama internazionale dove sono stati messi in risalto due libri che la riguardano. Eugenia Serafini

La serata evento svoltasi  presso la Libreria Caffè letterario Horafelix in Via Reggio Emilia 89 a Roma, nell’ambito della Rassegna Iplac, ha dato spazio attraverso l’intervista prima di Roberto De Luca, poi di Silvana Lazzarino ai sentieri dell’arte di Eugenia Serafini tra finito e infinito, memoria e tempo presente a partire da due libri centrati sulla sua arte e il suo pensiero poetico: “Canto dell’Effimero” e “Eugenia Serafini – l’artista che restituisce le emozioni della vita – Si racconta” (editi entrambi da ARTECOM-onlus).

La serata ad ingresso libero condotta da Maria Rizzi Presidente Iplac e nota autrice di gialli, ha permesso ai presenti di entrare ancor più da vicino nelle atmosfere luminose e dense di emozioni restituite dall’arte della Serafini, volta a toccare diversi ambiti espressivi tra pittura, scultura, performance, installazione ambientale e scrittura.

Questo grazie alla relazione del suo libro (poemetto) “Canto dell’Effimero presentata da Roberto De Luca affermato autore e poeta, nonché critico letterario e Vice presidente Iplac, cui è seguita una sua intervista all’autrice inerente il poemetto, e grazie all’introduzione di Silvana Lazzarino che si è soffermata sulle atmosfere e punti salienti del libro intervista da lei stessa scritto: “Eugenia Serafini – l’artista che restituisce le emozioni della vita – Si racconta” nella sua nuova edizione ampliata e rivista.

A restituire le letture di alcune pagine del Canto dell’Effimero per permettere al pubblico di gustarne la delicatezza e ad un tempo la forza espressiva insite nei versi volti a raccontare dei ricordi lontani; eppure, vicini dell’artista e autrice durante i suoi viaggi da Carra a Roma e viceversa, è la nota poetessa e autrice nonché Consigliera Iplac Federica Sciandivasci.

Nella sua seconda edizione con prefazione di Elio Pecora, postfazione a cura di Nicolò Giuseppe Brancato, con traduzione in lingua Romena del prof. George Popescu, il poemetto “Canto dell’Effimero” con riferimento ai ricordi talora velati da una carezzevole nostalgia che non intacca l’entusiasmo, mette in luce quella leggerezza con cui affacciarsi ad ogni nuovo giorno, vivendo ogni situazione con consapevole meraviglia perché anche le più piccole cose e situazioni seppur di breve durata, sono importanti.

Tutto viene esaltato dalla forza evocativa delle parole che si susseguono veloci, guizzanti ad incontrare i disegni realizzati dalla stessa Serafini, per un ascolto/lettura visivo emozionale. Questo diario poetico come lo definisce nella postfazione Nicolò Giuseppe Brancato, cui l’autrice e artista Eugenia Serafini ha dato vita in seguito ai frequenti viaggi e spostamenti tra Carra e Roma e viceversa “è un diario di sentimenti, sensazioni, esperienze, emozioni universali, ove la brevità è suggerita anche dal veloce succedersi di immagini durante il viaggio in treno: e d’altra parte, il termine ‘diario’ non è sinonimo di ‘effimero’ sostantivato?”. Eugenia Serafini

Il “Canto dell’Effimero” ha ricevuto la Menzione Speciale della Presidente Rosanna Lupi al “XXXV Premio letterario Camaiore Francesco Bellomini” 2023, un prestigioso riconoscimento che conferma la straordinaria profondità di questa artista che anche con la sua poesia ha conquistato pubblico e critica, anche in virtù della sua capacità di accostare i versi alle immagini dai lei stessa realizzate.

Nel libro “Eugenia Serafini…. si racconta” Silvana Lazzarino sottolinea come la nota artista multimediale, poetessa, giornalista, docente universitaria, proceda nel suo lavoro a partire da scelte importanti, nuove esperienze grazie a incontri determinanti come sono stati tra gli altri quello con Mario Verdone e Lawrence Ferlinghetti: il primo affermato e noto storico del cinema docente universitario ed esperto di arte e collezionista, il secondo artista e poeta internazionale, esponente della Beat generation.

In questo testo si avverte la profonda connessione tra amore per la sua terra, i monti della Tolfa, affetti familiari, amicizie con artisti e intellettuali, e quello che ruota intorno all’evoluzione della sua arte dove spiccano tematiche inerenti all’aspetto ecologico e sociale, senza dimenticare il possibile recupero dell’originaria armonia tra l’uomo e la natura di cui egli è parte integrante.

Tra il pubblico che ha applaudito entusiasta sul finale, erano presenti tra gli altri: Rosario Napoli, Nicolò Giuseppe Brancato, Gloria Casciotti, Rita Ferranti Noviello, Loredana D’Alfonso, Valeria Bellobono e l’allieva della stessa Serafini: Maria Grazia Fuoco tra gli studenti del modulo di Disegno condotto dalla Serafini nell’ambito del corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria all’Università della Calabria dove nel 1999 è stata chiamata per chiara fama ad insegnare.

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