CALTANISSETTA. Intervista alla consigliera comunale di maggioranza, presidente della Sesta Commissione Sanità
Sgrana il rosario delle sue proposte concrete per la città. Rita Vincenza Daniele, consigliera comunale (di maggioranza) di Caltanissetta, auspica un’adeguata valorizzazione del nostro patrimonio storico-culturale e un vero rilancio dell’università. Chiede una collaborazione efficace ed intelligente in favore del territorio.
Psicologa e psicoterapeuta, prossima ai 44 anni, da oltre tre lustri si occupa di psicologia del lavoro e lavoro per Italia Lavoro (l’agenzia tecnica del Ministero del Lavoro). Fa parte del gruppo Moderati per Caltanissetta ed è presidente della Sesta Commissione consiliare Sanità.
Da due anni, lei è consigliera comunale del capoluogo nisseno. Qual è il suo personale bilancio?
Analizzando questi due anni in cui ho svolto il ruolo di consigliere comunale non posso ritenermi soddisfatta e certamente non per un mio disimpegno politico o per non aver attenzionato le problematiche della città. E ciò perché un singolo consigliere non ha poteri decisionali, malgrado sia propositivo e consapevole dei bisogni della città e dei cittadini.
Dal punto di vista politico-amministrativo, qual è il suo giudizio in merito all’esecutivo municipale guidato dal sindaco Giovanni Ruvolo?
Ritengo che in questi due anni di Amministrazione di Giovanni Ruvolo si potesse fare molto di più. Ma non si è riusciti poiché in questo primo biennio è mancata quella sinergia necessaria tra politici, dirigenti amministrativi e i vari uffici competenti per dare concretezza al programma elettorale prefissatoci. A tal fine, giova evidenziare che all’atto dell’insediamento di Ruvolo al Comune di Caltanissetta non risultavano ricoperti alcuni ruoli dirigenziali (ad esempio, il dirigente dell’ufficio tecnico e dei servizi sociali).
Continui.
Inoltre, gli assessori della giunta Ruvolo sono tutte persone che non avevano una pregressa esperienza politica e questo sicuramente ha influito a rallentare i programmi.
Soltanto questo?
Un altro aspetto, secondo me, che ha portato al rallentamento delle attività è il mancato raccordo tra i due poteri decisionali. Cioè, l’amministrazione attiva e il Consiglio comunale. Il dialogo, il continuo confronto con i consiglieri è fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi. Il riscontro lo si può ricavare dalla realizzazione del Salus Festival dove si è operato in completa sintonia tra Amministrazione e la Sesta Commissione Sanità.
Quali sono, a suo avviso, le principali risorse di Caltanissetta?
In un momento storico come il nostro dove i Comuni hanno problemi di cassa, bisognerebbe accedere ai fondi dell’Unione Europea per poter realizzare progetti concreti ed utili per la nostra disastrata città che consentirebbero anche di dare lavoro ai tanti giovani disoccupati senza alcuna prospettiva lavorativa.
E poi?
Si dovrebbe valorizzare, inoltre, il nostro patrimonio storico culturale come ad esempio le miniere con il relativo museo mineralogico, la celebrazione dei riti della Settimana Santa (processione e gruppi sacri), nonché tutto quanto ci lega e ci ricorda le nostre origini di varie etnie.
Cosa pensa in merito all’università?
Un’altra risorsa sulla quale dobbiamo impegnarci a lottare è quella, appunto, relativa all’università che dovrebbe convogliare anche le cittadinanze di Agrigento ed Enna. Per realizzare un’unica università che comporterebbe un flusso di denaro oltre che portare cultura. Dovremmo, inoltre, pensare anche alla possibilità di creare un grosso centro servizi e ciò in considerazione della centralità geografica di Caltanissetta.
Cosa intende fare lei, da qui in poi, per la città?
Continuerò ad impegnarmi con tutte le mie forze per portare avanti iniziative e soprattutto realizzarle per migliorare lo stato di vivibilità della mia città. E sotto questo profilo, assicuro tutta la mia massima disponibilità affinché alle parole seguano i fatti.
Quale appello lancia ai nisseni?
Di investire sempre di più nella nostra città, di accrescere sempre più il nostro senso civico rispettando i luoghi dove viviamo. Essere meno critici e più propositivi. E’ facile trovare le cose che non funzionano, mentre è più difficile trovare soluzioni. Aiutiamoci tutti.
MICHELE BRUCCHERI