Federico Bianca, classe 1982, ha recentemente vinto il primo premio Narrativa Saggio di Etnabook. Si avvicina al mondo della letteratura, dei fumetti e del cinema sin da bambino. Studi ineccepibili: diploma di Maturità Classica, e poi Laurea triennale in Lettere Moderne. A seguire, la Laurea Specialistica in Filologia Moderna e un Dottorato di Ricerca in Italianistica.
È un professionista siciliano, che continua a vivere nella sua terra, specializzato nell’insegnamento della lingua italiana agli stranieri. Tutor esterno alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Catania, nonché docente di ruolo di materie letterarie negli istituti secondari di secondo grado. Finora ha pubblicato tre monografie per Convivio Editore, dimostrando il suo spiccato interesse per un’ottica europea e internazionale e per la multidisciplinarietà: “Lolita, un mito euramericano tra romanzo e sceneggiatura”; “Carlo Alianello nella cultura italiana e europea”; “Giovanni Papini: la vita, le opere, la poetica”. Un Autore di cui risentiremo parlare.
Gigi Marzullo direbbe: “È la vita che assomiglia ad un romanzo, o è un romanzo che assomiglia alla vita”? Nel suo caso, anziché un romanzo abbiamo tanti racconti. Di che natura sono? E quanto assomigliano alla vita?
Questi racconti rappresentano la mia vita, i miei sogni o, per essere più precisi, le mie passioni e le mie ossessioni. La letteratura siciliana, europea e statunitense, il cinema di Hollywood, il noir, il genere gangster, il gotico, persino un pizzico di horror… “Riscatto” illustra tutto questo, gli interessi che mi hanno accompagnato dall’adolescenza, per non dire dall’infanzia.
La sua cultura umanistica affonda le radici in un tempo lontano. Il suo è stato “uno studio matto e disperatissimo”, oppure c’è stato spazio per altri tipi di interessi fuori dai libri? Che voto si darebbe come insegnante?
Spero che la mia carriera di scrittore sia migliore di quella come insegnante! Battute a parte, l’insegnamento è una grande responsabilità, vorresti dare sempre il massimo, sfruttare davvero la possibilità di trasmettere ai ragazzi, ma non è sempre possibile, capitano anche momenti, per fortuna passeggeri, di sconforto e di rassegnazione. Per il resto, sono stato fortunato, studiare mi è sempre piaciuto e non è stato mai particolarmente pesante, non ho mai tralasciato lo sport (ho giocato a calcio fino al 2013, poi ho smesso per un infortunio) e le uscite con gli amici, pochi ma buoni. Accanto lo studio, ovviamente, letteratura, cinema e fumetti non sono mai mancati.
Quali classici della letteratura europea le sono cari e quali libri contemporanei possiamo trovare sul suo comodino?
Gogol, Tolstoj, Dostoevskij, Cechov, Maupassant, Henry James, Graham Greene, Simenon, Nabokov, Highsmith, Jim Thompson, senza dimenticare i miei grandi conterranei, Pirandello, Sciascia, Brancati, Bufalino. Come autori contemporanei, amo Stephen King, Domenico Starnone, Mario Desiati.
Il “Riscatto” nasce da quale tipo di idea iniziale, e come è stato alimentato? In quanto tempo lo ha terminato?
“Riscatto” è, in realtà, un “piano b”. Non riuscivo a fare pubblicare un breve romanzo e, così, mi è venuto in mente di raccogliere in volume i miei racconti già pubblicati (grazie a concorsi nazionali cui avevo partecipato) e alcuni inediti. I racconti sono stati scritti tra il 2012 e il 2020. Poi, grazie ad alcuni amici, la professoressa Sissi Sardo, la poetessa Marilina Giaquinta (che ha scritto l’introduzione di “Riscatto”), l’editor Antonio Celano, l’editore Fabrizio Felici, il libro ha preso vita.
La bella terra di Sicilia: quali “sapori” culturali le ha fatto respirare?
La cultura della mia terra è fondamentale, sono stato fortunato. Verga, Pirandello, Sciascia, Brancati, Bufalino, Rosso di San Secondo… Periodicamente torno alle loro opere, essenziali per comprendere la specificità della Sicilia e la contemporaneità.
LISA BERNARDINI
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