Fiori Picco

Il romanzo “Yao” e la versione in cinese “Yaowang” della scrittrice e sinologa Fiori Picco si sono classificati al primo posto nella sezione “Premio Pablo Neruda” (autori in lingua straniera) al Premio Internazionale Poesia, Prosa e Arti figurative Il Convivio 2022.

"Yao"
La rubrica di Lisa Bernardini

Con questo premio organizzato dall’Accademia Internazionale Il Convivio con sede nel territorio catanese, l’autrice porta in Sicilia usi, costumi, tradizioni e rituali di un popolo rimasto isolato e profondamente legato alla propria cultura, dando voce alla vita delle minoranze etniche cinesi nelle zone di confine e alle difficoltà che tanti giovani provenienti da zone povere e isolate devono affrontare quando migrano in città alla ricerca di un lavoro e di un futuro migliore.

Fiori, affronti tematiche delicate come la disabilità, il riscatto sociale, l’amore per la famiglia e per la propria terra, il valore dell’amicizia. Perché hai deciso di scrivere questa storia?

Ho sempre desiderato scrivere una storia verità sul popolo Yao, in particolare sul rituale ‘Dujie’. Tutti i giovani entro i diciott’anni devono affrontare quattro durissime prove per essere considerati uomini dalla comunità. Se un giovane non supera Dujie, sarà soggetto al disprezzo e all’esclusione dalla vita sociale. Chi si è arreso ha dovuto lasciare il suo villaggio e tentare fortuna in città.

Durante gli anni trascorsi in Cina, sono venuta a contatto con tanti ragazzi di varie etnie e provenienze; tutti sognavano una vita migliore, ma non sempre ce l’hanno fatta.

Prosegui…

Yang Sen è stato premiato per il suo talento e per il suo impegno. Attraverso il suo personaggio ho voluto trasmettere un messaggio di speranza, di vicinanza al prossimo e alle persone meno fortunate. Tutti i personaggi del mio libro hanno avuto un riscatto sociale e morale, rimediando agli errori passati e trovando la propria strada. Yao è un romanzo positivo che avvicina il lettore a un mondo antico e particolare, tutto da scoprire, lontanissimo dalla vita frenetica e dalla modernità delle metropoli.

Quale messaggio arriva ai lettori e alle lettrici attraverso Yao?

“Yao” è un libro che sprona ad affrontare con coraggio le sfide, le ansie e le paure, a uscire dalla propria zona di comfort, a non temere gli ostacoli ed eventuali conseguenze negative causate dalle proprie decisioni. Insegna a credere in sé stessi e nelle proprie inclinazioni, a dispetto dei pregiudizi e delle chiacchiere altrui. Non tutto il male viene per nuocere e, anche nei momenti in cui tutti ci voltano le spalle e sembra che sia finita, appare un barlume di speranza e, prima o poi, la vita prende una svolta inaspettata e sorprendente.

E poi?

Il romanzo dà input positivi a chi non ha la forza o l’audacia di ribellarsi a un’esistenza che non gli appartiene. Yang Sen rincorre il suo sogno pur sapendo che andrà incontro al disprezzo dei compaesani. È l’artefice del suo destino e verrà premiato. Con la determinazione, l’onestà e i suoi modi cortesi avrà la protezione della “dea della fortuna e dei santi antenati”.

"Yao"
La copertina del libro

Il romanzo è disponibile anche in lingua cinese, con il titolo di “Yaowang” ed è stato recensito dal diciassettesimo depositario della cultura Dongba, professor Ahengdongta, rappresentante presso le Nazioni Unite e presidente dell’Antica Accademia Dongba a Lijiang (Yunnan). Tra le belle parole spese verso te e l’opera, cito testualmente: “Il suo libro incarna perfettamente il concetto di ‘Etnicità globale’”. Spiegaci meglio…

Per me è un onore aver ricevuto la recensione del detentore della conoscenza Dongba di Lijiang. Nella cultura Naxi “Dongba” è il nome dato agli uomini saggi, ai letterati e agli studiosi della lingua antica, della scrittura pittografica, della musica, dell’arte e della religione sciamanica che in origine aveva uno stretto legame con la tradizione Bön prebuddista tibetana e che nei secoli ha assorbito anche elementi confuciani e taoisti. Il professor Ahengdongta è il depositario e custode di questa ricca cultura. Il concetto di etnicità globale fu espresso per la prima volta dal noto scrittore Lu Xun agli inizi del Novecento. In seguito fu adottato da molti letterati e scrittori. Secondo Lu Xun, più un’opera letteraria esprime l’etnicità di un luogo, più potrà essere riconosciuta e apprezzata dal mondo intero. Non conoscevo questa espressione; involontariamente ho seguito i canoni di scrittura dettati da Lu Xun e ne sono fiera.

E ora arriva questo ulteriore riconoscimento da una terra ricca di cultura come la Sicilia… In chiusura, cosa senti di dire?

Sono davvero felice e onorata di sapere che il mio romanzo “Yao” e la versione in cinese “Yaowang” si siano classificati al primo posto nella sezione “Premio Pablo Neruda”, un nome così importante, e che sia stato riconosciuto il mio impegno nelle ricerche antropologiche e nella scrittura. Ringrazio il Presidente del Premio Angelo Manitta e la giuria internazionale.

LISA BERNARDINI

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