Una star dello spettacolo. Un presentatore elegante e colto, nazional-popolare e raffinato
Una star dello spettacolo che brilla, da alcuni decenni, di luce propria. Pippo Baudo a Serradifalco per inaugurare il teatro comunale intitolato al mitico e celebre “principe della risata” Antonio de Curtis, in arte Totò. E il noto presentatore televisivo ha concesso, in esclusiva, l’intervista a La Voce del Nisseno. Un presentatore elegante e colto, nazional-popolare e raffinato.
Senti Pippo, tu sei l’emblema della televisione italiana. Da un po’ di tempo, purtroppo, c’è sicuramente un fenomeno dilagante: la televisione spazzatura. Come si può arginare questo fenomeno devastante e scadente del trash?
“Niente, raccogliendo questa spazzatura, cacciandola via. Non c’è altro sistema. La spazzatura va smaltita, va eliminata. A questo bisogna arrivarci per forza perché i ragazzi hanno bisogno di buoni esempi, di buona televisione. Hanno bisogno di migliorare il loro tasso culturale e quindi così non si può andare avanti”.
Per quanto riguarda il versante politico, la tua matrice è indubbiamente democristiana. Attualmente, invece, qual è la tua posizione politica, se possiamo dirlo ufficialmente?
“Ma è tutto in fieri perché c’è una situazione molto instabile. In questo momento si stanno creando gli schieramenti, si fanno delle primarie. Ho purtroppo la sensazione che ci sia una grande confusione, in tutti gli schieramenti. Hanno voluto a qualunque costo il bipolarismo che poi invece si è prodotto in una proliferazione di partiti… Oggi c’è da registrare una grandissima confusione generale”.
Oggi, a Serradifalco, viene inaugurato il teatro comunale intitolato ad Antonio de Curtis, in arte Totò. Che significato ha per te, grande uomo di spettacolo, questo evento?
“È un significato grandissimo. Innanzitutto bisogna lodare la sensibilità di chi ha voluto che questo teatro fosse intitolato a Totò. Totò è universale. Totò è amato da tutti. È amato da noi vecchi, dai nostri papà. È amato dai nostri figli. Sarà amato dai nostri nipoti. È la universalità di un grande artista che riceve questo segno di riconoscenza da parte di un paese piccolo, ma grande come animo”.
Hai conosciuto il grande Totò?
“Ho conosciuto il grande Totò poco prima che morisse. Aveva un carisma unico. Era molto generoso. Ecco, mi impegno a venire ad inaugurare l’arena. Ma voi dovete frequentare sempre questo teatro. È importante la presenza di un teatro, è una sorta di agorà. Noi siamo dei teatranti nati”.
Tu sei sempre stato uno scopritore di talenti. Punti sovente sui giovani. Quale consiglio daresti – dall’alto della tua lunga e gloriosa esperienza – ad un giovane che volesse intraprendere la carriera artistica, del mondo dello spettacolo?
“Soprattutto il merito, perché oggi come oggi molta gente viene portata in televisione – davanti alle telecamere – senza avere particolari meriti. Bisogna finirla con gli improvvisatori, con gli imitatori e cercare, invece, quelli che sono autenticamente bravi”.
La nostra Sicilia è depauperata dal punto di vista economico e un po’ meno, credo, negli ultimi anni, sul versante culturale. Quali sono le soluzioni per un vero e proprio riscatto?
“La nostra Sicilia è depauperata anche dal punto di vista culturale. Bisogna dire la verità. Noi non dobbiamo aspettare che altri ci salvino perché tocca a noi muoverci. E questo non lo facciamo. Va rimossa la pigrizia della classe dirigente che ci relega in un posto secondario”.
Un’ultima domanda, Pippo. Quale messaggio, infine, lanci ai lettori de “La Voce del Nisseno”?
“Il messaggio è di essere cittadini di questa isola, di credere nella forza risorgimentale di questa terra e si fanno con aiuti esterni ma con forza propria. Quindi, bisogna essere i primi a muoversi”.
MICHELE BRUCCHERI