Lutto cittadino, domani a Serradifalco, per la prematura morte di padre Filippo Bonasera. Un prete di infinità bontà, originario di Santa Caterina Villarmosa, ma ormai serradifalchese d’adozione. Tant’è che lo scorso anno, ad ottobre, ottenne la cittadinanza onoraria dall’Amministrazione comunale. Un momento sobrio, intenso e toccante (lui era così) presso l’imponente Chiesa Madre.
Il funerale, domani mattina alle ore 11.30, verrà celebrato – a Santa Caterina Villarmosa – dal vescovo Mario Russotto (con la concelebrazione dell’arciprete Antonio La Paglia). In forma privata, per le rigide restrizioni legate all’emergenza epidemiologica da Coronavirus. Le norme, attualmente, prevedono la presenza massima di quindici persone. Nel manifesto funebre, stanno scritti i nomi del fratello Lillo, delle sorelle Rosetta e Caterina, dei cognati Anna e Salvatore, dei nipoti Sebastiano, Giuseppe, Annamaria e Giuseppe, dei pronipoti Leonardo e Lorenzo…
Quasi certamente, saranno loro a dare l’ultimo saluto a questo sacerdote amatissimo e stimatissimo da tutti. Ma saremo in tanti; in tutti i modi possibili e immaginabili daremo il nostro abbraccio a quest’uomo in odor di santità. Il sindaco Leonardo Burgio – proclamando il lutto cittadino – ha riferito: “Troveremo il modo per manifestare tutto il nostro Affetto e la Gratitudine dovuta da questa Comunità, con un lungo applauso il giorno dei funerali, contemporaneamente da tutte le nostre finestre e balconi”.
L’appuntamento è per domani mattina, cinque minuti dopo mezzogiorno. Alle ore 12.05, Serradifalco abbraccerà – per l’ultima volta – padre Filippo Bonasera, il prete dei poveri, il sacerdote degli ultimi, dal cuore immensamente generoso. Aveva compiuto appena 71 anni lo scorso 4 febbraio. Simultaneamente, domani, avvisa il primo cittadino serradifalchese, “di concerto con i Nostri Parroci (Giovanni Galante, Salvatore Randazzo e Diego Trupia, ndr), suoneranno le campane di tutte le Nostre Chiese”. Sarà dunque un segno ulteriormente tangibile dello smisurato affetto che questo prete si è conquistato sulla terra. Sarà, senza ombra di dubbio, un momento fortemente emozionante.
Conoscevo da una vita, padre Filippo. Di lui ho sempre sentito parlar bene. Spesso ho avuto momenti pubblici, con lui. Tra interviste e/o presentazioni. Nella mia mente scorrono le numerose interviste radiofoniche. Ma anche le varie iniziative pubbliche che ho presentato e coordinato. Anni fa, presso la sala Don Luigi Sturzo, ad esempio, un evento sui migranti promosso dal Movimento Cultura e Politica ‘A Strata Nova. Ebbi modo di intervistarlo anche – presso il teatro comunale “Antonio de Curtis” – in occasione di un evento promosso dall’associazione musicale “Maestro Aldo Lalumia”. Conservo le foto, che ora diventano maggiormente preziose.
Ricordo un altro appuntamento pubblico. Era il 5 dicembre 2013. Il Pd di Serradifalco, al teatro comunale, aveva organizzato un importante convegno sui diritti, legato all’Unicef. Lo intervistai pubblicamente e il suo sorriso sornione, bonario, contagioso conquistò tutti. Come sempre. E come sempre, quando poteva, privatamente mi raccontava un sacco di cose. Aneddoti, esperienze, fatti curiosi e divertenti. Nell’ottobre 2014, avevo moderato un altro momento pubblico. Un convegno sull’accoglienza e sull’integrazione, presso Palazzo Mifsud. Tra gli altri, era presente il prefetto pro tempore. Nella fase del dibattito, padre Filippo Bonasera intervenne. E disse: “Bisogna aprire le porte a chi bussa”. Sono andato a rileggermi il resoconto giornalistico che pubblicai su La Voce del Nisseno.
Esattamente due anni addietro, mi aveva telefonato. Per parlarmi del suo sogno: realizzare la Via Crucis presso l’Orto degli Ulivi in contrada Balate, a Serradifalco. Era felice, raggiante. Dodici cappelle che raccontano la Passione di Gesù Cristo. Me ne parlò con limpido entusiasmo. Mi fece vedere le fotografie e, chiedendogli i file, me li trasferì sulla pen drive: 67 scatti. Per l’inaugurazione, per la solenne benedizione, venne il vescovo della diocesi di Caltanissetta, Mario Russotto. Al termine del mio articolo, scrissi: “In me c’è una grande gioia – conclude padre Filippo Bonasera che è anche direttore dell’Ufficio per la Cooperazione missionaria tra le Chiese della Diocesi e direttore dell’Ufficio per le Migrazioni (co-direttrice la professoressa Pina Palumbo) –, perché la Croce all’interno dell’Orto degli Ulivi si vede da più parti del paese. Persone anziane, ammalate, ma anche credenti senza problemi di salute, si nutrono della Croce illuminata nelle ore notturne. Un modo per dare conforto e sostegno”.
Ma in questo breve ricordo, vorrei riportare le sue parole che scrisse anche per me. Dirigevo il notiziario comunale di Serradifalco. Ho sempre avuto una visione innovativa e moderna del giornalismo. Avevo previsto, infatti, spazi culturali di notevole spessore. Nel settembre 2001, nel suo articolo che gli chiesi, così argomentò: “Parlare di vita parrocchiale e di programmi per un parroco, significa parlare di ‘primato dell’evangelizzazione’ nelle varie forme”. Ed ancora: “Il Cammino Neocatecumenale a Serradifalco vive ormai da 21 anni ed è seguito da giovani, adulti e parecchie coppie di sposi… Anche i ‘Centri di ascolto’ esigono un movimento di persone che suonino la ‘sveglia’ a quanti sonnecchiano, sono questi i 70 messaggeri, che preparano gli animi e i luoghi per gli incontri; le Comunità da parte loro visitano periodicamente la parrocchia passando di casa in casa per la ‘Traditio’”.
Padre Filippo Bonasera è stato sempre un buon pastore che guida il suo gregge. Un sacerdote che ha praticato la carità cristiana. La sua missione pastorale è stata di eccezionale e sovrumana coerenza. Un uomo dolce e autentico. L’associazionismo locale e anche semplici cittadini, in tutti i modi, hanno espresso il proprio cordoglio. Centinaia di messaggi nel web. Una tristezza sconfinata per questa dolorosa perdita. Il mio amico Antonino Fiaccato, sindaco di Santa Caterina Villarmosa, ha detto: “Il Signore ti accolga nella Sua Luce. Addio padre Filippo Bonasera: il prete dei poveri e degli esclusi. Sei stato uno dei volti più belli di Santa Caterina Villarmosa, prete amato e stimato da tutta la comunità serradifalchese. Ci mancherai”.
Domani suoneranno le campane a lutto, mestamente. Due comunità – Serradifalco e Santa Caterina Villarmosa – profondamente addolorate, piangono un uomo straordinario, pulito e tenero, un impareggiabile punto di riferimento per tante persone, soprattutto per gli ultimi e per i bisognosi. Ma le campane del Paradiso, ne siamo certi, suoneranno – domani – a festa.
MICHELE BRUCCHERI
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