Da lunedì prossimo, 2 settembre, sarà ripristinata l’Unità di Terapia Intensiva Cardiologica (UTIC) del presidio ospedaliero “Barone Lombardo” di Canicattì. Una bella notizia, dunque. Per la comunità canicattinese e per l’hinterland.
Un servizio sanitario importante. Verrà ripristinata la funzionalità e l’operatività. Il reparto (l’Unità complessa di Cardiologia è diretta dal dottor Luciano Sutera Sardo) non registrava più ricoveri da quasi un anno. Per carenza di dirigenti medici. Non si potevano garantire i turni 24 ore su 24.
È venuto a mancare, quindi, un prezioso ed utile servizio in favore dei pazienti affetti da patologie cardiologiche acute che necessitano di un costante monitoraggio dei parametri vitali. Ora, però, grazie all’impegno del direttore generale dell’Asp agrigentina, Giuseppe Capodieci, viene riattivato.
Un lavoro sinergico con il primario Luciano Sutera Sardo. E una linea progettuale all’insegna della piena copertura dei turni di guardia. E, in ultima analisi, riapre l’UTIC di Canicattì. Un lavoro di squadra per ripristinare un servizio importante per tutti.
«L’Unità di Terapia Intensiva Cardiologica del ‘Barone Lombardo’- dichiara il direttore generale Giuseppe Capodieci – rappresenta un servizio di emergenza-urgenza di primaria necessità dal quale non si può prescindere. La ripresa delle attività è un traguardo che manterremo per garantire i livelli essenziali di assistenza e che, insieme al progressivo potenziamento degli altri reparti, ci permetterà di incrementare l’efficienza delle prestazioni rese globalmente dall’ospedale di Canicattì».
Soddisfatti il manager e anche il primario, ovviamente. Un fiore all’occhiello che apre i battenti. Ha costituito, nel tempo, un presidio capace di salvare parecchie vite umane. Quando venne sospesa l’attività del servizio, i vari sindaci del distretto socio-sanitario, protestarono. Ora si plaude alla riapertura. Sono state accolte le legittime istanze avanzate dal capo dell’esecutivo municipale di Canicattì (capofila), insieme ai sindaci di Camastra, Campobello di Licata, Castrofilippo, Grotte, Naro, Ravanusa e Racalmuto.
MICHELE BRUCCHERI
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