Salvatore Caputo
Salvatore Caputo

Quest’anno ha tagliato il traguardo dei sessant’anni di attività. Salvatore Caputo, il più rinomato e prestigioso artista siciliano contemporaneo, è attivo con successo sulla scena nazionale e internazionale dal 1964, anno della sua prima mostra personale.

Una ricorrenza che l’Antica Tonnara Bordonaro di Palermo ha celebrato ieri sera con un omaggio allo straordinario talento dell’artista, originario di Castell’Umberto in provincia di Messina.

Un incontro dialogico con Salvatore Caputo che, intervistato dalla giornalista Marianna La Barbera, ha raccontato i momenti più significativi della sua inarrivabile carriera. Il pubblico ha anche ammirato una selezione delle sue opere, esposte nell’occasione alla Tonnara, in piazza Bordonaro 9.

Grande interprete della classicità mediterranea, nei suoi lavori l’autore ha rielaborato i colori della Sicilia orientale, con l’azzurro del Tirreno, le sfumature di verdi dei Monti Nebrodi e i reperti ellenici. Pur nella diversità dei soggetti, la Sicilia, con la luce del Mar Mediterraneo e le sue affascinanti atmosfere notturne, è la protagonista delle opere di Salvatore Caputo.

I lavori recenti, nello specifico, percorrono un “viaggio verso ovest” attraverso la rivisitazione degli spazi visivi delle Saline. Salvatore Caputo ha partecipato, nel corso della sua esperienza artistica, a qualificatissime rassegne intervallate da mostre personali che si sono tenute in spazi pubblici, museali e gallerie private.

Si è formato come architetto, ha trasformato la sua passione per la pittura in attività principale.  Dopo la laurea, ha sperimentato nuove e diverse forme espressive, realizzando una notevole produzione grafica, tra incisioni, serigrafie e litografie, oltre a una copiosa produzione di medaglie.

Salvatore Caputo
La locandina

A cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, ha lavorato sia a Palermo che a Roma occupandosi di arte sacra e realizzando una serie di opere di arredo e decorazione per diverse chiese italiane. Un filone che accompagnerà la sua produzione anche negli anni successivi, come dimostrano le tre mostre che si sono tenute alla Cattedrale di Palermo nella prima metà degli anni Novanta che per la prima volta, con Salvatore Caputo, ha aperto le porte ad esposizioni di arte contemporanea.

Nel corso dell’intervista, si è parlato anche dell’importante produzione di oggetti d’arte concepita a partire dagli anni Ottanta. Dapprima realizzati su supporti appositamente costruiti come “oggetti da viaggio” e spesso ispirati nelle forme ai dittici e trittici medievali, negli anni hanno trovato altre forme espressive.

Più recentemente, la ricerca artistica di Salvatore Caputo si è orientata al recupero della memoria dei luoghi e delle tradizioni, come è evidente dalla produzione di oggetti d’arte su materiali di riutilizzo e dalla collaborazione con etnologi e antropologi.

Proseguono, dunque, gli appuntamenti culturali negli spazi dell’Antica Tonnara Bordonaro con alcuni tra i nomi più illustri dell’arte contemporanea.

MICHELE BRUCCHERI

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