“…Devo respirare, con calma, pensare, immaginare che ci possa essere spazio e tempo davanti a me per qualcosa di diverso… Mi sento come al centro di un fiume, trascinato dalle rapide, consapevole di essere impotente e con un’unica possibilità: abbandonarmi, lasciarmi andare in balia delle onde, sperando che mi portino a riva… con calma respira…”.
Le parole sopra riportate sono solo un piccolo assaggio dell’ultima opera di Armando Guarino intitolata “La solitudine dei corpi”, pubblicata di recente nella collana “Gatti neri e vicoli bui” dalla casa editrice Homo Scrivens, diretta da Aldo Putignano.
Si tratta di un romanzo che, al di là della narrazione di genere, è introspettivo e invita a riflettere sul tema della solitudine e sulle cause di natura psicologica che influiscono sui pensieri, sulle azioni e sui comportamenti.
Sulla quarta di copertina si legge quanto segue: “Trasferito d’ufficio da Milano a Napoli, l’ispettore Corrado Rota riceve l’incarico di indagare sull’omicidio di una donna, morta per soffocamento con un cuscino e sul cui corpo è stato inciso uno strano simbolo. Una seconda donna viene poi uccisa con le stesse modalità, e un altro elemento accomuna i due delitti: entrambe hanno ricevuto un pacco il giorno dell’omicidio. È opera di un serial killer? All’ispettore Rota e alla sua squadra viene presto affiancata una giovane psicologa criminale, Susy Scala, tornata a Napoli dopo la laurea. Tra i due non corre subito buon sangue, ma impareranno a fidarsi l’uno dell’altra e a mettersi sulle tracce di un assassino che non mostra nessuna pietà per le sue vittime.”
Il romanzo presenta uno stile dinamico e cinematografico che cattura il lettore e lo accompagna per mano nella trama, con un intreccio accattivante su cui si alternano diversi protagonisti con le loro peculiarità e i loro background, come l’ispettore Rota, Susy Scala, Gargiulo, Crispino, Di Carluccio.
Il ritmo è incalzante e, tra presente e squarci nel passato, si compone un collage di vissuti, storie pregresse che prepotentemente riprendono vita col loro bagaglio di emozioni, rabbie, desideri e segreti.
Il tutto si svolge in sette giorni, dalla domenica al sabato, su ciascuno dei quali l’autore si sofferma: “Il mercoledì di solito era un giorno insignificante per tutti. Non era considerato inizio settimana e non era prossimo al weekend. Era un giorno di mezzo, durante il quale niente di importante sarebbe accaduto. Normalmente. Per chiunque…”.
Napoli fa da sfondo alla storia, o meglio alle storie che si intrecciano in un coinvolgente puzzle giallo-poliziesco. Le descrizioni della città, come Vomero, Posillipo, Centro Storico, Rione Alto, il Lungomare, i vicoli e le strade, insieme alle caratteristiche pittoresche e gastronomiche, fanno sì che la lettura stimoli l’immaginazione e i sensi. “Nelle case, sin dalle prime ore, aleggiava l’odore della cipolla stufata, la regina della genovese, uno dei piatti più succulenti della tradizione napoletana…”.
La storia è drammatica, con momenti di suspense e tensione, colpi di scena, imprevisti e sorprese, ma non mancano tocchi di ironia, comicità e di erotismo delicato che condiscono piacevolmente la narrazione.
Armando Guarino è autore di una serie di romanzi gialli, il cui protagonista è l’ex ispettore della polizia Tonino Santonastaso. Tra i suoi lavori vi sono “La danza del delfino” (2019) e “Le maschere della verità” (2021), quest’ultimo finalista del Premio MyssterY al primo Festival del Giallo di Napoli. Con il romanzo Ben Moussa, il bambino nello specchio (Ed. Santelli), ha vinto il premio internazionale Publio Virgilio Marone 2022. “La solitudine dei corpi” rappresenta il suo esordio nella casa editrice Homo Scrivens.
DANIELA VELLANI
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