Nell’interazione tra segno e colore a restituire la vibrazione emozionale a partire da quei luoghi legati al paesaggio naturale nel suo costante divenire, ma anche a scenari riferiti alla figurazione astratto-segnica volta a cogliere l’invisibile, ci conduce l’arte di Bruno Molinaro, tra i più interessanti protagonisti della scena artistica contemporanea italiana e internazionale.
Per entrare con lo sguardo in quei volti di una natura dove ogni stagione restituisce la propria unicità di bellezza tra terra e cielo, e in quelle sinergie di segni e cromature astratte che ripotano un nuovo ascolto di sé, basta visitare la mostra dedicata a questo artista: “Suggestioni cromatiche” allestita presso lo spazio del l’ex Teatro Paesana di Palazzo Saluzzo Paesana (in Via Bligny, 2) a Torino dove sarà visibile da domani (21 settembre) al 3 ottobre 2021.
Nato a Ragogna (Udine) e attivo a Torino, con alle spalle un curriculum di eccellenza Molinaro ha esposto in Italia e all’estero e ha ottenuto riconoscimenti e numerosi titoli accademici. Dopo gli inizi presso la scuola di nudo dell’Accademia Albertina sotto la guida di Filippo Scroppo in cui si dedica allo studio della figura umana esaltando l’armonia dei corpi femminili, e dopo aver affrontato il motivo della natura morta e l’eleganza dei cavalli nei loro movimenti ripresi da soli o in gruppo, Molinaro si lascia catturare dal fascino della natura, del paesaggio non solo italiano, ma anche d’oltralpe.
Paesaggio che vibra di ogni più piccola scintilla di luce a suggerire come vi sia continuità in ogni sua parte. Da sottolineare come Molinaro si sia dedicato molto anche al design automobilistico in qualità di grafico.
Patrocinata dalla Regione Piemonte e dalla Città di Torino, l’esposizione che inaugura domani pomeriggio alle ore 18 a Palazzo Saluzzo Paesana in Via della Consolata, 1 bis, è a cura di Angelo Mistrangelo che firma il Catalogo insieme a Fiorenzo Alfieri e Giancarlo Caselli. Il colore nelle sue alchimie di contrasti e accostamenti, unitamente alla luce che rivela e nasconde, esplora e cela, diventa, nell’opera di Bruno Molinaro, artista friulano, ma torinese di adozione, presenza essenziale nel definire paesaggi naturali e orizzonti di possibili visioni astratte.
A restituire questa energia che attraversa ogni angolo della natura e delle sue infinite e invisibili geometrie che la compongono, sono le oltre trenta opere selezionate per questa esposizione dove a oli su tela e tempere acquerellate, si alternano “tavole” astratte-segniche per la prima volta visibili al pubblico. Nelle sue variazioni il colore accompagna le diverse atmosfere del paesaggio dove le vedute cambiano scenario passando dall’alba ai tramonti, dal giorno al crepuscolo, ma anche dalla primavera all’estate, dall’autunno all’inverno.
Le tonalità accese dei papaveri, degli ris, i gialli e marroni delle foglie, le luminose marine e l’abbagliante candore di vedute con vette innevate, scandagliano un percorso che proietta il visitatore ad entrare non solo visivamente, ma emotivamente in questa poesia cromatica dove anche i profumi e il leggero e impercettibile movimento di ogni elemento naturale vengono percepiti in ogni parte del corpo.
Un’immedesimazione che sembra voler suggerire all’uomo di non perdere mai di vista quanto di prezioso è intorno a lui. Ogni aspetto del creato dal più piccolo e quasi impercettibile allo sguardo, al più maestoso e dominante da non poterlo contenere con lo sguardo, ha la sua importanza e il suo ruolo per l’equilibrio dell’ecosistema e per questo va accolto e rispettato.
Nei diversi scenari legati al paesaggio non mancano citazioni di chiaro riflesso impressionista con incursioni nel linguaggio astratto che Molinaro rielabora con profonda sensibilità e in modo del tutto personale. Se le atmosfere delle marine e di lungo Senna definite da pennellate leggere in un ritmo poetico, conquistano lo sguardo per certe suggestioni di rimando impressionista, la forza espressiva del colore cattura ancor più osservando scorci e distese dove spiccano fiori dalle tinte vivaci; per poi prendere altro respiro in opere dove ritmi spezzati di linee e segni con riferimento all’astrazione. Senza dimenticare il fascino malinconico della neve di cui l’artista ha saputo cogliere quella luminosità unica e irripetibile.
Bruno Molinaro ha esposto in numerose mostre ottenendo sempre un grande apprezzamento da parte del pubblico e della critica. Tra le mostre più recenti accanto alla Promotrice delle Belle Arti al Valentino, e Palazzo “Luigi Einaudi” di Chivasso, sono quelle presso il Castello di Pralormo, il Museo Regionale di Scienze Naturali, e Palazzo Barolo a Torino. Tra le mostre internazionali citiamo quella a Cannes presso il Salone d’Arte Contemporanea nel 2017, a Mosca a San Pietroburgo nel 2017, a Parigi presso Carrousel du Louve nel 2015 e a Londra alla Trispace Gallery nel 2014.
SILVANA LAZZARINO
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