Quattrocento posti occupati, oltre due ore di spettacolo e gli applausi scroscianti alternati alle risate di un pubblico dai 6 ai 75 anni per la band de Le Papole. Tutto questo è accaduto nel corso del “Fanstamagoric sfavillant live show” svoltosi la sera di venerdì scorso al teatro Sant’Eugenio a Palermo.
Cinque uomini che hanno venduto l’anima alla musica e all’intrattenimento, vestiti con tute da meccanico da Formula 1, hanno dato vita a uno spettacolo fatto di gag esilaranti e musiche originali, ribaltando per una sera un teatro normalmente destinato a opere di prosa.
I cinque esponenti di quello che i critici hanno definito simpaticamente «teatro cazzone» hanno riempito il pubblico della loro voglia di esibirsi, costringendoli spesso alle lacrime, sia per le risate che per i momenti commoventi. In quest’ultimo caso non è mancato un ricordo di Mario Pupella, attore nazionale e patron del Sant’Eugenio, recentemente scomparso.
La band de Le Papole è formata da Alessandro Torcivia alla voce, Samuele Davì alla tromba, Ezio Citelli alla chitarra, Marco D’Arpa al basso, Giovanni Apprendi alla batteria e percussioni. Alcuni di loro vantano poi reali collaborazioni con Sting, Mario Biondi, Patti Smith e i Toto e conseguenti carriere su palchi internazionali.
Travestendosi da Le Papole, però, questi musicisti si sono prestati a un genere che sfugge alle definizioni tradizionali di spettacolo. Quel che contano sono poi le canzoni, che sono diventate veri e propri tormentoni al primo ascolto.
Dopo il successo di venerdì, gioco-forza vuole che Le Papole torneranno presto in scena a Palermo, con l’obiettivo di allargare la platea anche a chi ancora non li conosce.
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