L’autrice siciliana di nascita e greca di adozione, Angela Argentino, è tornata in libreria con la silloge Come una partitura, pubblicata con Chipiùneart Edizioni.
Nella presente raccolta, composta da un totale di 43 poesie, la poetessa e scrittrice riprende ed espande le tematiche già affrontate nelle sue precedenti opere, pubblicate in unico volume sempre da ChiPiùNeArt Edizioni, Semi di lontananza e L’amore di ottobre.
Come si evince dai titoli, entrambe le sillogi, sia pure da diverse angolature, parlavano del tempo che passa, dell’autunno dorato di frutti tardivi e di assenze, di vuoti e di pieni, del dolore della perdita e del suo tradursi in dolcezza attraverso la contemplazione e la poesia.
A distanza di un lustro – cinque anni impegnativi sia su un piano personale che collettivo – tali argomenti tornano a incarnarsi in versi di non minore intensità, però distillati, depurati dalle scorie di un’emotività ammansita dal tempo e resi più incisivi e cristallini da una sempre maggiore padronanza del mezzo espressivo.
Perché ha scritto questa silloge?
Per fare liberare un altro capitolo della mia vita, una specie di bilancio, un bisogno di guardare, scrivendolo in poesia, il mio percorso di donna che vive realtà parallele. Divisa tra paesi diversi, sempre confrontandomi con la mia capacità o incapacità della giusta risposta alle situazioni, alle epoche che cambiano velocemente, al rapporto sempre più difficile tra le generazioni.
Che messaggio vuole dare attraverso la lettura di queste pagine?
Non ho mai il proposito di lanciare un messaggio. Non sono poesie politiche o legate a tematiche sociali. Sono poesie che fotografano sensazioni interiori, riflessioni intime. Sono poesie che esprimono il desiderio di silenzio, certe mie rivolte. Sono poesie dove molti possono rispecchiarsi per questo sentimento di rassegnazione e di accettazione del tempo che passa, per questo mio profondo legame con la natura e il creato. Per la mia continua ricerca di sentimi parte del creato, piccola cosa nell’immenso…
Prego, vada avanti…
Se c’è un messaggio che forse inconsciamente ho lanciato è quello che nella ricerca del silenzio e della rassegnazione si acquista finalmente la capacità di vivere la vita nel presente di ogni giorno e di ogni istante. Lei sa meglio di me che chi fruisce della poesia ha chiavi di lettura che fanno scoprire nella poesia messaggi che magari l’autore stesso non si rende conto di lanciare. Sono sicura, però, che giungeranno il mio forte senso di vicinanza a tutti gli uomini della Terra, la mia incapacità di escludere l’altro, il costante sentirmi parte del creato e il bisogno di avere una comunicazione a livello profondo e silenzioso con gli altri esseri su questa terra. E anche con quelli che non vivono più, compresi gli scrittori che amo.
In chiusura, sappiamo che ha molti amici in tutto il mondo, scrittori e poeti di lingua diversa…
Sì, è vero. Faccio parte di tante associazioni e di gruppi anche stranieri e ho amicizie di anni con artisti e non nei cinque continenti, con cui ogni tanto riesco a incontrarmi. Inoltre ho fatto della mia casa nell’isola di Lefkada un punto di incontro e di scambio con persone da tutto il mondo. Mi portano idee e fermenti nuovi, modi di pensare sorprendenti per me, che sono rimasta una bambina curiosa. Tutto ciò costituisce un elisir di eterna giovinezza.
LISA BERNARDINI
LEGGI ANCHE: DEBORA CAPRIOGLIO: «HO SANGUE SICILIANO NELLE VENE»