di MICHELE BRUCCHERI – IL REPORTAGE. Un meeting di notevole spessore. Le testimonianze di Gaetano Cino, Antonella Ballacchino, Denise Franzone, Enzo Ricotta e padre Giovanni Galante
In tempo di pandemia da Covid-19 è arduo incontrarsi, ma non confrontarsi. Grazie anche alle piattaforme digitali. Un incontro online di grande spessore, quello di ieri pomeriggio, promosso dall’associazione culturale “Amici di Serradifalco” dal titolo “8 Marzo e Dintorni. Contro ogni disparità di genere”. Un’analisi approfondita e interessante, a più voci, che La Voce del Nisseno ha seguito.
“Se resto da solo, non ho confronto – l’esordio di Gaetano Cino, reggente dell’associazione culturale che ha organizzato l’evento online -. In merito al femminicidio, parlarne è sempre più necessario. Ma bisogna agire per vincere questo problema. Bisogna modificare la cultura. La donna merita di avere un ruolo importante nella società”. A coordinare il meeting multimediale la dottoressa Antonella Ballacchino, medico e poetessa. Ha spiegato il senso della locandina digitale “In… Equality”. Ha accennato ai ruoli di leadership della donna, negati.
“Sono necessari questi incontri – ha sottolineato -. Bisogna parlare della violenza uomo-donna sul posto di lavoro. In questi anni, su questo tema si sono fatti progressi, ma rimane da fare tanta strada ancora. Le donne, ad esempio, guadagnano – rispetto all’uomo – il 16% in meno ed è non accettabile”.
Moderando l’incontro online, ha poi dato la parola alla dottoressa Denise Franzone (psicoterapeuta e psicologa, nonché presidente dell’associazione Galatea nata nel 2009 e responsabile del Centro Antiviolenza di Caltanissetta “formato da sole donne”, dice). “Più se ne parla, meglio è”, ha chiosato. Parla del laboratorio sociale, dei progetti nelle scuole per sensibilizzare i giovani. E che “la violenza quando si attiva, si attiva a tutti i livelli”.
Si riferisce alla violenza sessuale (finalmente reato contro la persona), psicologica, economica. “Ogni quindici minuti – prosegue – una donna è vittima di violenza, ormai non è più un’emergenza ma un problema serio e grave”. Ci vorrebbe un cambiamento culturale. La violenza psicologica avviene sovente tra le mura domestiche, “noi con il nostro Centro offriamo un sostegno psicologico, cerchiamo un affrancamento psicologico che è lento e graduale”.
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Ogni quindici minuti una donna è vittima di violenza,
ormai non è più un’emergenza
ma un problema serio e grave
Dopo la sua testimonianza sul campo, interviene l’avvocato e magistrato onorario Enzo Ricotta. Accenna alla legge sullo stalking, introdotta nel 2009. Accenna al codice rosso, “una riforma epocale” evidenzia. In vigore dall’agosto 2019. Racconta alcuni casi, parla dell’aumento delle pene, dei reati-spia, del revenge porn. Antonella Ballacchino poi sollecita nuovamente la dottoressa Franzone, sulla prevenzione in generale. E chiede i numeri registrati nel periodo del lockdown.
Un ragionamento su come prevenire e contrastare il fenomeno della violenza di genere, soprattutto puntando all’azione socio-culturale. Coinvolgendo maschi e femmine, in un patto tra uomini e donne. “Bisogna lavorare sul linguaggio”, aggiunge. “Noi siamo quello che pensiamo”, continua Denise Franzone. Fa un vago riferimento alle “parole del rispetto che vanno imparate a scuola e poi portate in famiglia”.
Assai importante, a nostro avviso, il discorso sull’educazione affettiva. “Le diversità devono integrarsi, devono dialogare”, dichiara e di striscio parla anche di chi non sa gestire le emozioni negative che può portare a comportamenti aggressivi e violenti. Informa che il Centro Antiviolenza di Caltanissetta ha 100 casi. “Noi facciamo la differenza”, afferma. E dà un dato: nel 2020 c’è stato un incremento del 40% di femminicidio rispetto al 2019. Un dato generale allarmante e preoccupante. “In merito – ha concluso – alla violenza di genere, con la pandemia i nodi sono venuti al pettine”.
Una radiografia severa e implacabile. Antonella Ballacchino chiede all’altro relatore, padre Giovanni Galante (arciprete della Chiesa Madre di Serradifalco), qual è l’impegno della Chiesa “per forgiare una coscienza nelle persone”. Soprattutto in questo difficile periodo di “chiusura emotiva e della speranza”. Il sacerdote arricchisce l’evento, asserendo: “Questa iniziativa culturale sulla disparità di genere è di grande spessore. Il ruolo della Chiesa è di educazione, che diventa mentalità e dunque cultura”.
Nelle sue parole, bisogna accrescere il seme della consapevolezza. “Uomo e donna sono considerati – nel Vangelo – nella dignità di persona”. Secondo l’arciprete, “nell’ultimo secolo sono stati fatti passi significativi”. Cita Papa Giovanni Paolo Secondo, ormai Santo, l’enciclica sulle donne: “Ha esaltato il genio delle donne”. Un altro passaggio bello ed edificante è quello che inerisce Papa Francesco, il quale ad inizio d’anno parlò delle donne che “sono fonte di vita”, spesso però offese e violentate. “La donna è portatrice e mediatrice di pace”, spiega.
Conclude affermando che “nei processi decisionali, le donne contano poco”. “Il cambiamento non avviene per strappi, ci vogliono processi di cambiamento. Ci vuole informazione e formazione progressiva”. Diverse le persone collegate. Interviene brevemente Cettina Blando, prima sindaca di Serradifalco (“ci sono tante lacune da colmare ancora e dobbiamo combattere tutti insieme per vincere questo fenomeno della disparità”), ma conclude la dottoressa Antonella Ballacchino: ci vuole un forte impegno sociale, culturale e di fede. Bisogna dare coraggio alle donne. Questo reportage, con le testimonianze dei protagonisti, racconta la bellezza e la profondità di un incontro, sebbene online, su un grande tema di stretta attualità.
MICHELE BRUCCHERI