“Abbiamo appreso, durante l’evento organizzato pochi giorni fa a Caltanissetta dall’associazione europea RoadTo50%, che nella nostra provincia non ci siano ad oggi strutture che pratichino l’interruzione volontaria di gravidanza (IVG) e che, per questo, tutte coloro che si trovino nelle condizioni di voler abortire sono costrette a spostarsi in strutture di altre province”.
Nero su bianco, lo scrivono – Per Donne Democratiche – Elisa Carbone, Martina Riggi e Greta Tassone. Il loro documento continua: “Riteniamo che la Legge 194 sia chiara sul tema ‘Gli enti ospedalieri e le case di cura autorizzate sono tenuti in ogni caso ad assicurare l’espletamento delle procedure previste dall’articolo 7 e l’effettuazione degli interventi di interruzione della gravidanza richiesti… La Regione ne controlla e garantisce l’attuazione anche attraverso la mobilità del personale’”.
Pertanto, proseguono, “non è accettabile che nell’intera provincia di Caltanissetta non ci siano strutture che pratichino l’IVG e anticipiamo azioni dure per rivendicare il diritto di tutte le donne a decidere sui propri corpi e il loro diritto di accedere all’interruzione di gravidanza senza dover affrontare spostamenti e spese aggiuntive. Chiederemo conto alla Regione del mancato controllo e chiederemo agli onorevoli e alle onorevoli che rappresentano questa provincia di supportarci in questa battaglia”.
“Ci associamo inoltre alla richiesta dell’Associazione Luca Coscioni richiedendo a gran voce al Ministero di fornire i dati sull’applicazione della 194 e che gli stessi siano aperti, pubblici, aggiornati e per singola struttura (e non in pdf e in ritardo di anni, diversamente da come previsto e come succede ora). È fondamentale sapere quanti non obiettori effettuano le IVG, qual è il numero medio settimanale di IVG per non obiettore e se ogni struttura in cui non c’è il servizio assicura alle donne il percorso di IVG. Ricordiamo che i dati aperti non sono una concessione, ma un nostro diritto”, evidenziano Carbone, Riggi e Tassone dal sito de La Voce del Nisseno.
“Alle cittadine della provincia di Caltanissetta devono essere garantiti i diritti previsti dalle leggi al pari delle donne di tutte le altre province d’Italia – concludono –. Chiediamo dunque alle istituzioni cittadine e regionali di prendere impegni concreti e lavorare per una provincia più giusta e inclusiva, che garantisca alle donne diritti e opportunità oltre che la possibilità di accedere all’IVG”.
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