Bilancio di fine anno del comando provinciale dell’Arma dei Carabinieri di Caltanissetta. Nel corso del 2024 sono state arrestate 216 persone e ne sono state denunciate ben 1.332 (in stato di libertà). Più di 61.000 i soggetti sottoposti a controllo.
Sono questi i numeri principali che fornisce il comandante provinciale. Tuttavia, le cifre non rendono – nella sua interezza – la complessa attività messa in campo dall’Arma dei Carabinieri. È una forza di polizia e svolge, in modo permanente, un importante servizio di pubblica sicurezza.
“Si va dal controllo del territorio, al concorso nei servizi di ordine pubblico, alla tutela degli interessi diffusi della collettività, secondo un consolidato modello di efficace coordinamento assicurato dal Prefetto di Caltanissetta, Chiara Armenia”, spiegano dall’Arma.
Assai significativo il dato numerico relativo ai servizi preventivi espletati dall’Arma dei Carabinieri nel 2024: oltre 16.000. Ai servizi preventivi si sono affiancate le attività investigative svolte sotto la direzione dell’Autorità Giudiziaria di Caltanissetta, che “hanno visto nell’anno che sta per concludersi la definizione di importanti operazioni su tutto il territorio provinciale in diversi ambiti: dal contrasto alle organizzazioni di tipo mafioso – ad esempio l’operazione Antiqua del maggio scorso, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo nisseno (ndr) – alla repressione dei reati in materia di stupefacenti, sino alle indagini su temi di grande rilevanza sociale quali la tutela delle fasce più deboli come le persone anziane, a cui sono stati dedicati numerosi incontri, e contro la violenza di genere”.
E poi c’è il Nucleo Operativo Ecologico, che è chiamato a contrastare i fenomeni di inquinamento, di abusivismo edilizio nelle aree protette e di smaltimento illecito delle sostanze tossiche, nonché il Nucleo Ispettorato Lavoro, “cui sono affidati compiti di vigilanza sull’applicazione della legislazione vigente in materia di lavoro, previdenza e assistenza sociale”, precisa una nota stampa.
Notevole impegno anche nelle attività di formazione della “cultura della legalità”, mediante i parecchi meeting con gli studenti, in cui sono stati affrontate tematiche che hanno riscosso grande attenzione da parte dei giovani: dalle opportunità di reclutamento all’educazione alla legalità ambientale, dallo stalking al femminicidio e alla pedopornografia, ma anche bullismo, sicurezza stradale, sostanze stupefacenti, rischi connessi all’accesso ad internet.
MICHELE BRUCCHERI
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