Era un protagonista, sobrio e autorevole, della vita sociale di Serradifalco. Giuseppe Divita, Peppe per gli amici, è morto prematuramente sette anni addietro. Come oggi. Aveva appena sessant’anni.
Docente di Matematica e di Fisica, era laureato in Geologia. Sposato e padre di tre figli, aveva una lunga esperienza nel campo educativo come insegnante. Era anche vice preside presso la scuola media statale “Federico Polizzi” di Serradifalco.
Doverosamente, teneva in alta considerazione i giovani. Sono il futuro della società, ma rappresentano pure il presente, soleva dire. E lui, con singolare senso di abnegazione, si dedicava alle nuove generazioni. Aveva uno stretto legame, con loro. Fatto di comprensione e complicità.
Aveva anche la passione per la politica, Giuseppe Divita. Era stato, infatti, membro del direttivo della Democrazia cristiana. Era stato designato assessore, sul finire degli anni Novanta, dal candidato sindaco Michele Ricotta.
Una persona discreta e altruista, dal sorriso sornione, dalla battuta pronta. Una persona perbene, in gamba. Di cui si sente un gran vuoto. La sua presenza era sempre circospetta.
Il funerale venne celebrato nella Chiesa Madre di Serradifalco e quel giorno di febbraio, di pomeriggio, c’era tantissima gente. A testimonianza dell’affetto, grande e profondo, per lui e per la sua famiglia. Aveva combattuto la battaglia più difficile della sua vita, vanamente. Il male, incurabile, lo strappò alla vita.
Molti giovani, tra i presenti. Una prova inconfutabile della sua semina durata decenni. E molti colleghi, amici. Insomma, una persona che in vita seppe dare un’impronta significativa. Con encomiabile serietà e sincero altruismo.
Trent’anni come docente, a coltivare le nuove generazioni con generosità. Si è impegnato molto anche sul fronte socio-politico. Fu infatti, insieme ad altri, tra i fondatori dell’associazione culturale “Amici di Serradifalco”. Ne divenne anche presidente. Diverse le iniziative promosse per far crescere il territorio.
Appena due mesi fa, è andato a trovarlo – in cielo – il suo caro amico e parente Gioachino Divita. Anche lui strappato alla vita anzitempo. Avevano condiviso tanti momenti, culturali e politici. Bocconi di vita indelebili, importanti. E oggi, nel ricordare Giuseppe Divita, Peppe per gli amici, intendo pubblicare una foto che li ritrae insieme. Mostrano complicità, ironia, sintonia, un affetto più unico che raro.
Se è vero, come è vero, che ricordando le persone morte le facciamo rivivere, oggi questo mio articolo ha proprio questo nobile e impellente proposito: far rivivere, nel ricordo almeno, due persone speciali e care che non vanno dimenticate.
MICHELE BRUCCHERI
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