Condividere i saperi. Con intelligenza e con empatia. Il progetto Co.Sa. (cosa sapere, condividere i saperi, appunto), approvato dalla Regione Siciliana, ha registrato un consenso unanime e un notevole apprezzamento. L’Ada di Caltanissetta, con questa interessante iniziativa, ha coinvolto attivamente giovani e anziani. Merito della sua dinamica presidente Maria Cristina Alaimo.
Con fondi regionali, dunque, è partito questo progetto. Tanto semplice, quanto incisivo. I referenti sono stati i giovani Michele Pernaci e Salvatore La Piana. Sono stati chiamati in causa gli anziani del centro di fraternità “Concetta Lovullo”, guidata da Maria Insalaco (per decenni è stata punto di riferimento l’insegnante Leonarda Iannello, morta poco tempo addietro).
Una trentina di anziani e una ventina di giovani i protagonisti del progetto. In una contaminazione intelligente ed empatica, abbiamo scritto prima. È stato proprio così. I ragazzi del catechismo e studenti delle superiori hanno coinvolto le anziane del centro di fraternità serradifalchese. Due volte la settimana (martedì e venerdì), per un intero mese, ci sono state lezioni di digitalizzazione. Hanno messo a disposizione computer, materiale vario, la propria competenza.
E in questo abbraccio tra generazioni, gli anziani hanno messo a disposizione i propri materiali per i lavoretti di ricamo e altre attività. Hanno messo a disposizione, in questo interscambio, la propria esperienza di vita, il bagaglio di saggezza acquisito con gli anni. Poi, in occasione del Carnevale, ci fa sapere Maria Cristina Alaimo, c’è stata una lodevole iniziativa legata al “nonno vigile”. Un’assistenza qualificata per la sicurezza dei bambini in maschera. In prima linea la maestra in pensione Margherita Mangione.
Enza Difazio, referente Pari Opportunità dell’Ada di Caltanissetta, protagonista poi di una lezione. Per spiegare, ai ragazzi coinvolti del territorio, il ruolo dell’Ada nissena. Un’altra figura importante, infine, è quella della tutor Adele Lalumia. In un gioco di squadra per far crescere la nostra comunità.
MICHELE BRUCCHERI
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