Ci sono stati, nei giorni scorsi, fumi provenienti dalla Riserva Naturale Orientata “Lago Soprano” di Serradifalco. Come si ricorderà, alcune settimane addietro, s’era sviluppato un gravissimo incendio che ha provocato enormi danni. Sono in corso le indagini per accertare eventuali responsabilità. Ma dinanzi a questi reiterati episodi, il presidente del Consiglio comunale, Daniele Territo, ha preso carta e penna, scrivendo direttamente all’ente gestore (l’ex Provincia Regionale di Caltanissetta).
Daniele Territo indirizza la lettera al Libero Consorzio comunale di Caltanissetta e per conoscenza al comando provinciale dei Vigili del Fuoco, al comando del Corpo Forestale Regionale di Caltanissetta, alla locale stazione dei Carabinieri, al sindaco di Serradifalco e alla Polizia municipale.
Scrive, in apertura: “Si comunica, per opportuna conoscenza e per i provvedimenti di Vostra competenza, che a seguito dell’incendio che ha coinvolto l’intero canneto della Riserva Naturale Orientata ‘Lago Soprano’ avvenuto nel pomeriggio del 22 luglio scorso, ancora oggi – con particolare evidenza nelle ore notturne – si avverte per le vie urbane, nei pressi della suddetta Riserva, una notevole presenza di fumi la cui provenienza pare risalire dalle ceneri del canneto”.
Ed aggiunge: “Arreca fastidi ai residenti che più volte hanno lamentato tale problematica al sottoscritto”. Territo conclude: “Si richiede un sopralluogo per verificare la provenienza dei fumi al fine di attivare le procedure necessarie a mettere fine a tali episodi”.
Da tempo, come si ricorderà, si chiede che la gestione della Riserva possa essere di competenza del Comune di Serradifalco (ovviamente coinvolgendo l’associazionismo di settore e altri soggetti istituzionali).
Si sta cercando di ottenere, in tutti i modi, questo risultato. Ci si sta muovendo in tal senso, ai massimi livelli regionali. Soltanto così questa pregevole risorsa, vilipesa e mortificata, potrà essere invece valorizzata, tutelata, rilanciata.
Tra l’altro, quando la Regione Siciliana istituì la Riserva Naturale Orientata (decreto del 28 dicembre 2000), all’articolo 18 scrisse: “Il mancato raggiungimento delle finalità istitutive della riserva, o dell’inosservanza degli obblighi… comporteranno la revoca dell’affidamento della gestione”.
A nostro avviso, ci sono palesemente i presupposti. I fatti purtroppo “parlano” chiaro, anzi: “gridano” a squarciagola.
MICHELE BRUCCHERI
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