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Castellitto, Semenzato e Mazzantini

Nel corso degli anni le donne con la determinazione e il coraggio che le caratterizza, hanno dovuto lottare per ottenere diritti e giusti riconoscimenti alla pari degli uomini. Diverse sono state le conquiste cui sono giunte: dal diritto di voto alla legalizzazione dell’aborto, alla possibilità di far carriera in ambito politico e giuridico.

Con le proprie capacità e risorse la donna ha dimostrato di potersi affermare tanto in politica quanto in ambito imprenditoriale ricoprendo ruoli prima impensabili. Malgrado le donne abbiamo raggiunto queste conquiste acquisendo più forza e voce, resta sempre un’ombra che le imprigiona quella della violenza che le minaccia facendole sentire indifese e sole. Vittime di violenze la maggior parte delle donne si trovano nell’impossibilità di reagire e trovare la forza per dar voce ad un dolore non solo fisico, ma anche morale con cui sono costrette a convivere.

Si calcola che ogni anno vengono uccise oltre cento donne quasi sempre da coloro che sostengono di amarle. Un dolore quello causato dalla violenza sulle donne che le ferisce fuori e dentro, nel corpo e nell’animo e che diventa un peso insopportabile se alla lunga restano sole. Ma accanto al motivo della violenza le donne sono vittime di un’altra pesante ombra quella del tumore al seno che porta ferite morali e anche fisiche dovute a cicatrici; il tumore al seno rappresenta il big killer più letale e frequente nel genere femminile, essendo la principale causa di mortalità oncologica con 12 mila decessi annui.

A parlare di questi due grandi temi: la violenza di genere e il tumore al seno, che lasciano segni nel copro e nell’anima di tante donne determinate nel lottare per la vita e vincere le ferite morali di cui però resta traccia, è l’evento che si è tenuto a Venezia volto a premiare diverse donne del cinema e non solo.

Lo scorso 31 agosto si è svolta infatti durante l’81ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, la prima edizione del “Women for Women against Violence – Camomilla Cinema Award”. L’evento, ideato e organizzato dall’Associazione Consorzio Umanitas, presieduta da Donatella Gimigliano, e da Bix Promotion si è svolto nello spazio Tropicana 2 dell’Italian Pavilion presso l’Hotel Excelsior del Lido.

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Gimigliano e Ammirati

Questo importante riconoscimento dedicato al mondo cinematografico nasce dalla kermesse televisiva unica al mondo per l’originalità dell’accostamento di due temi cruciali: la violenza sulle donne e il tumore al seno (l’ultima edizione è stata trasmessa il 23 novembre 2023 su Rai Tre). Il riconoscimento, patrocinato dal Ministero della Cultura, Regione del Veneto, Comune di Venezia, Rai, Venice International University, Unicef, Croce Rossa Italiana e LILT, ha l’obiettivo di valorizzare coloro che utilizzano il linguaggio cinematografico, da sempre veicolo universale, come strumento per favorire il cambiamento e lanciare messaggi sociali al grande pubblico.

Sono state premiate personalità che si sono distinte per il loro impegno su entrambe le tematiche. Da sempre il mondo artistico racconta queste realtà con l’intento di creare una coscienza civile più salda, far sentire meno sole le vittime e dare voce a chi si trova in condizioni di sofferenza e malattia. Il cinema è capace di trasmettere messaggi potenti e svolge un ruolo fondamentale anche nella sensibilizzazione dicendo alle donne, soprattutto le più giovani, che è possibile rialzarsi anche nelle situazioni più difficili.

La cerimonia di premiazione, con partner Rai Cinema, condotta da Beppe Convertini, volto noto di Rai Uno con la regia di Antonio Centomani, si è svolta alla presenza delle autorità: Martina Semenzato (presidente della Commissione Parlamentare sul Femminicidio), Federico Mollicone (presidente della Commissione Cultura della Camera), Ermelinda Damiano (presidente del Consiglio Comunale di Venezia), Emilio Guberti e Antonietta Busetto (rispettivamente presidente e delegata alle Pari Opportunità della Municipalità Lido Pellestrina) e di Carlo Pianon (presidente LILT Venezia).

Il prestigioso riconoscimento che consiste in una scultura ad opera del Maestro orafo Michele Affidato è stato assegnato a diverse personalità selezionate dal direttivo dell’Associazione Consorzio Umanitas. Accanto a Maria Pia Ammirati, direttore Rai Fiction, che ha prodotto diversi film e serie Tv di sensibilizzazione, in particolare sulla violenza di genere, come “Per Elisa – Il caso Claps” e “Circeo” (sul massacro avvenuto nel 1975). Temi trattati anche in molte altre produzioni seriali come “Mina Settembre“, “Le indagini di Lolita Lobosco“, “Che Dio ci aiuti” e “Un posto al sole“, sono stati premiati Sergio Castellitto e Margaret Mazzantini, per le pellicole note per il loro approccio profondo e toccante su temi complessi come la violenza domestica e le difficoltà nel superare traumi emotivi tra cui citiamo: “Non ti muovere” e “Fortunata”.

E poi il premio è stato conferito all’attrice Sveva Alviti, madrina di questa edizione della Mostra del cinema, interprete di numerose pellicole, per ultima e tra le più importanti “Nudes” serie tv sulla tematica del revenge porn e del sextortion, prodotta da Rai Fiction, a Riccardo Tozzi, fondatore e presidente di Cattleya, che con Think Cattleya è stata tra le prime case di produzione in Italia a ottenere la certificazione “gender equality” e che si è distinta nel panorama cinematografico italiano con opere che affrontano temi di violenza e abuso come “Circeo”, “La bestia nel cuore” e “Bella da morire”  e a Cristina Donadio, amata dal pubblico per il ruolo di Scianel in “Gomorra”, scelta e premiata da Elisa Grando di Elle Daily, media patner della kermesse.

Nel luglio 2015, Donadio ha ricevuto una diagnosi di tumore al seno e ne ha parlato due anni dopo nel corto “La scelta”, per poi scendere in campo al fianco dell’Airc nella campagna Nastro Rosa del 2020. Premiato inoltre il produttore Mario Gianani, fondatore di Wildside – uno dei coproduttori del pluripremiato “C’è ancora domani” che ha visto l’esordio alla regia di Paola Cortellesi che lo ha magistralmente interpretato con Valerio Mastrandrea – e che ha appena fondato con Lorenzo Mieli la nuova casa di produzione Ours Film.

Il professor Andrea Chimento, giornalista del Sole 24 Ore e docente di Cinema dell’Università Cattolica di Milano, in rappresentanza di Medicinema e Paolo Orlando, direttore della Distribuzione di Medusa Film, sono stati premiati per il docufilm “Il tempo dell’attesa” (regia di Orlando Ravello), un progetto di ricerca che ha coinvolto pazienti in un percorso di cineterapia a complemento delle cure oncologiche.

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Castellitto, Semenzato e Mazzantini

E ancora, per il corto “Ànemos“, ispirato alla storia dell’addestratrice di cavalli Alice Casarotti, interpretato da Matilde Gioli, Francesco Montanari e Thomas Trabacchi, sono stati premiati Caterina Salvadori (coregista con Vera Munzi) e il direttore della fotografia, Davide Manca.

In omaggio ciascun premiato ha ricevuto, inoltre, una camomilla a crochet realizzata dalla stilista Antonietta Tuccillo, mascotte di WfW ed energica guerriera alle prese con una dura battaglia contro un tumore molto aggressivo.

Alcuni dei nomi delle personalità che hanno già ricevuto il Camomilla Award includono: Malika Ayane, Carolina Crescentini, Carolyn Smith, Valeria Solarino, Giorgio Pasotti, Alessio Boni, Marco Bocci, Antonia Liskova, Maria Grazia Cucinotta, Leyla Hussein (attivista mondiale contro le mutilazioni genitali), Chiara Francini, Paola Minaccioni, Barbara De Rossi, Eleonora Daniele, Nicoletta Romanoff, Gessica Notaro.

Tra le tante personalità presenti nel parterre: Nicola Timpone, direttore artistico di Matareale, l’ambasciatore Umberto Vattani, presidente della Venice International University, Jacopo Chessa, presidente della Veneto Film Commission.

SILVANA LAZZARINO

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