DOPO LA MORTE
di Santosh Kumar Pokharel *
Metti sul mio petto due delle tue poesie preferite scritte da me,
dopo la mia morte
Dormirò per sempre
Non avrai tempo per cercarle
Quindi, raccogli subito le tue poesie preferite
In quel momento potrei non sentire piangere, miei cari.
Non piangerai troppo
Sentiti libera di versare qualche lacrima.
Io sarò morto.
Il mio corpo brucerà sulla pira,
Dai una manciata d’acqua alla calura (sole).
Forse il mio io si acquieterà
Destati per un attimo di calma,
Questo è il mio desiderio.
L’illusione della mente sarà rimossa
E prendi a cuore una o due poesie
Dopodiché il tuo dovere sarà finito,
potresti ritornare a casa.
Potresti ottenere un attimo di freschezza, se ti piace
Potresti cantare la stessa poesia.
Sono sempre stato qui da solo,
e da solo andrò
La vita è qualcosa di speciale
che il Divino ha concesso.
Questa è la verità con cui nessuno potrà mai misurarsi.
Guarda le altre mie poesie
dopo la mia morte…
(Dal libro “La guerra e altre poesie”)
La recensione. Il poeta cerca di immaginare il dolore che attanaglierà la sua amata e i suoi cari subito dopo che lui sarà morto. Per acquietare i loro animi dal dolore per questo inspiegabile distacco terreno consiglia ai suoi cari di preparare due poesie che lui ha scritto perché solo lì, in quei momenti di disperazione e pianto, potrebbero ritrovarlo dopo la sua morte, in quanto disperarsi per la perdita del suo corpo sarebbe un invano tentativo.
Il suo corpo non è più, mentre le sue due poesie conterranno ancora le sue emozioni che rimarranno eterne e universali. Suggerisce di restare calmi, di versare non troppe lacrime. In questo modo vuole mettere in rilievo la caducità della vita terrena, spiegata bene con la descrizione del suo corpo che arde e che, attraverso il calore, si dissolverà nel cosmo.
Spiega che anche l’illusione della nostra mente, di considerarci eterni, si dissolverà insieme al corpo, mentre l’unica cosa che potrà permanere saranno solo i sentimenti e le sue emozioni che resteranno sempre nel cuore della sua amata e negli altri, se saranno stati cristallizzati, captati e resi universali attraverso i versi di una o due poesie del defunto.
Fa presente che l’uomo viene al mondo da solo e da solo smetterà di vivere, ponendo anche un ficus sulla solitudine umana. Sottolinea che la vita altro non è che un dono concessoci dal divino. Per cui incita i dolenti a non cercare invano risposte sul mistero della vita e conseguentemente della morte, che è l’altra faccia della stessa medaglia, per trovare rassegnazione, ma li invita a ritrovare l’essenza del defunto nell’universalità dei sentimenti e delle emozioni che accomunano tutti gli uomini e che quest’ultimo ha cercato di rendere eterni ed esprimerli attraverso i versi delle sue poesie e attraverso l’universalità dell’arte e della letteratura.
Concetta La Placa
[* Santosh Kumar Pokharel dal Nepal è un poeta globale del nostro tempo. Vincitore dei titoli di Poeta mondiale russo, Scrittore d’oro mondiale di dieci paesi e Miglior poeta internazionale cinese, le sue poesie sono state tradotte finora in trentasette lingue. È un poeta multilingue che scrive in sei lingue e ha pubblicato sei suoi libri]
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