Si è svolto nei giorni scorsi, nella sede del Consorzio universitario di Caltanissetta, il convegno dal titolo “La visione one health della legionellosi” promosso dall’assessorato regionale della Salute e, in particolare dal dirigente generale (Salvatore Requirez) del Dipartimento attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico.
Nell’aula magna, gremita, si è disquisito su “Legionella nell’ambiente” e sulla “Legionellosi umana”. Durante l’evento sono state discusse, in base alla materia di interesse dei relatori presenti, le cause della presenza del microrganismo a livello ambientale e la diffusione dello stesso e sono gettate le basi per un percorso formativo e informativo sulla legionella e la legionellosi.
Dopo la prima tappa nissena, infatti, il congresso toccherà anche gli altri capoluoghi di provincia siciliani. L’appuntamento ha visto la partecipazione delle autorità del territorio e la presenza di relatori provenienti da tutta la Sicilia.
È stato posto l’accento sul modo in cui la legionella si diffonde e quali atti possono essere messi in campo per evitare la presenza in carica elevata e la circolazione. È stata sottolineata l’importanza del monitoraggio sia ambientale che clinico.
Inoltre, dopo le relazioni, dei momenti importanti di riflessione e confronto quelli dedicati alle tavole rotonde, mediate da Paolo Gervaso (direttore dipartimento di prevenzione Asp2 Caltanissetta) e Benedetto Trobia (direttore di presidio) la prima e Maria Andriolo (direttrice Uoc di Patologia clinica dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta) e Fabrizio Pulvirenti (direttore Uoc Malattie infettive presidio ospedaliero di Gela) la seconda, dove esponenti delle forze dell’ordine, della cittadinanza attiva, dell’Asp2 Caltanissetta e di altre istituzioni hanno discusso su quanto è stato fatto e quanto possa essere messo in campo per arginare il fenomeno “ove presente o come evitare il sopravvenire dello stesso”, precisa la nota stampa.
È stato evidenziato che la diffusione della legionella avviene attraverso l’acqua, in tutte le sue forme, essendo il microrganismo veicolato da aerosol può essere facilmente inalato attraverso le mucose delle prime vie respiratorie; sono stati evidenziati, quindi, le procedure da attuare da parte delle istituzioni e dai cittadini.
“Responsabili scientifici del convegno sono Maria Andriolo, direttrice Uoc di Patologia clinica dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta; Giovanni Mazzola, direttore dell’Uoc di Malattie infettive del nosocomio nisseno, Teresa Fasciana del laboratorio di riferimento di Palermo. Presidenti, Anna Giammanco, coordinatrice del laboratorio di riferimento regionale per la sorveglianza e controllo della legionellosi di Palermo e Mario Palermo, responsabile servizio 4 del Dasoe”, conclude il comunicato stampa.
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