Cenerentola, una storia antica tramandata di voce in voce e trascritta attraverso svariate narrazioni in luoghi, tempi e risvolti diversi, ritorna a Napoli. Ebbene sì, ritorna nella sua terra di origine, in quella di Gianbattista Basile!
In che modo torna? Torna col canto poetico di un usignolo, un’artista partenopea bella proprio come la protagonista della celeberrima fiaba. Di chi sto parlando? Di Rosa Chiodo certamente, la cantante dal timbro inconfondibile, caldo, ricco, intenso e passionale.
La sua creatura è “Cenerentola è nata a Napule”, (prod. Zeus Record) l’opera uscita recentemente e che sta riscuotendo innumerevoli consensi. L’album si compone di undici brani che parlano d’amore e raccontano storie in lingua napoletana presentata in tutta la sua ricchezza cromatica espressiva, melodica e vigorosa. È un lavoro prezioso e di altissima qualità a cui hanno partecipato diversi artisti di ottimo livello: Davide Frezza batteria, Roberto D’aquino basso, Pippo Seno chitarre classiche, acustiche ed elettriche, Gianni Cuciniello tastiere e programmazione, Emidio Ausiello percussioni, Rocco Di Maiolo sax e Sasà Piedepalumbo fisarmonica/diamonica, arrangiamenti e direzione di Gianni Cuciniello.
Alcuni brani si sono avvalsi della presenza di eccellenze del pianeta artistico nazionale come Peppino Di Capri, Gianni Donzelli, Tony Esposito. L’album si apre con “Saje che r’è”. La canzone di A. Sannino, S. Iodice e G. Seno trasporta subito chi ascolta in una dimensione poetica incorniciata da una melodia della migliore tradizione napoletana resa particolarmente avvolgente dal bel canto della Chiodo che in alcuni momenti s’inframezza tra le corde della chitarra.
Il brano successivo, “A chi si’ figlio”, con cui è stato realizzato anche un videoclip, di R. Chiodo, G. Sica, G. Serio e M. Spenillo, cambia completamente l’atmosfera che si fa gioiosa e frizzante in piena sintonia col pizzico di ironia presente nel testo che riprende proverbi, frasi e citazioni. La musica è molto piacevole e si presta ad essere cantata e ripetuta, facilmente entra nelle corde di chi ascolta. Il testo rigorosamente in napoletano viene proposto sia attraverso il canto sia con le voci parlanti di Paolo Caiazzo ed Ernesto Lama.
Prosegue la bella narrazione musicale con “Dimme sì” di R. Chiodo e F. Ponzo che vi suona la chitarra classica. La notte è la protagonista di “Niente CChiù” di R. Chiodo, G. Sica e E. Ausiello, canzone raffinata, sensuale e dai colori blues. Il ritmo crescente, a tratti spagnoleggiante, caratterizza “Femmene” di R. Chiodo e G.Seno, canzone che si avvale anche della presenza di Tony Esposito.
“Ne parlamme dimane” è il brano successivo. Di B. Lanza e S. Moretti, una canzone dal testo struggente e dalla melodia avvolgente e resa particolarmente emozionante dalla suggestiva interpretazione di Chiodo. Il tema dell’amore prosegue con la celeberrima “Nun è peccato” di U. Calise e C. A. Rossi. L’interpretazione della Chiodo è superba. La cantante è affiancata da Peppino Di Capri che contribuisce con la sua inconfondibile voce a renderla irresistibile.
Bella canzone è “Pazza ‘e te” di R. Giglio e G. Seno che vi suona la chitarra synth. Elegante e soft si presenta “Fusion” di R. Chiodo, G. Sica e G. Donzelli, canzone in cui la Chiodo duetta con Gianni Donzelli. Segue “Vallo Accarezzà” di F. Franzese e G. Arienzo, romantica e poetica. La speciale interpretazione, con arrangiamento di Daniele Pirozzi, di “Scrivimi” il grande successo di Nino Buonocore scritta da lui e M. De Vitis, conclude la sequenza di tracce. Nel brano suonano la chitarra Daniele Pirozzi e le tastiere Mario Nappi, mentre i cori sono di Michela Montalto, Gianni Cuciniello e Rosa Chiodo.
Si tratta, dunque, di un lavoro prezioso e di gran pregio. Registrato presso Zeus Record, mixato da Espedito e Ciro Barrucci. La cover è accattivante grazie alla grafica di Max Laezza e con una bella foto di Domenico Parolisi che ritrae la cantante che regge la “scarpa” dipinta a mano da Tony Esposito.
DANIELA VELLANI
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