fabrizio melfa
Fabrizio Melfa

A Catania incontro Fabrizio Melfa, prestigioso fondatore e presidente del Comitato scientifico di Mediterranean Summit Expert Bash. C’è una tre giorni con i maggiori esperti nazionali ed internazionali del benessere della pelle, del corpo, della salute (“ci occupiamo di medicina estetica, chirurgia plastica, dermatologia e scienze dell’alimentazione”). E lui che è un autorevole esponente, concede questa lunga intervista a La Voce del Nisseno (versione online).

fabrizio melfa
Un momento del convegno

Pubblichiamo questa interessante conversazione con un po’ di ritardo, purtroppo, perché il file della registrazione si era inopinatamente danneggiato. Ma grazie al cielo, siamo riusciti a ripristinare il sonoro ed oggi consegniamo ai nostri lettori digitali questa piacevole e feconda chiacchierata con uno dei più importanti specialisti in Scienza dell’Alimentazione, medico estetico, docente al Master di Medicina Estetica dell’Università di Pavia.

Tra un paio di mesi, spegnerà la sua cinquantesima candelina. Siciliano, nato a Termini Imerese, a microfono spento racconta al cronista le sue origini nissene. Ha conseguito il diploma di maturità classica a Gela, presso il liceo “Eschilo”. Poi ha conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Palermo. Successivamente si è specializzato in Scienza dell’Alimentazione (indirizzo dietologico e dietoterapeutico).

A seguire, si diploma in Medica Estetica a Roma. A Pavia si perfeziona con il Corso di Perfezionamento in Medicina Estetica (specializzazione in Chirurgia Plastica ed Estetica). Poi arriva il master universitario di II livello in Flebolinfologia.

Diventa primo membro della Faculty italiana dell’Obagi Skin Health Institute. Da oltre un lustro è docente universitario presso l’Università degli Studi di Pavia al Master di Medicina Estetica e del Benessere. È indubbiamente una preziosa eccellenza di cui essere fieri. Da circa cinque anni, poi, Fabrizio Melfa è uno dei 26 medici al mondo “Zo Skin Health Faculty Delegate with all the Privileges there to Pertaining”, con nomina diretta effettuata in California dal fondatore e direttore medico, ossia il professor Zein E. Obagi.

Scrive libri ed organizza meeting internazionali. Al nostro microfono, racconta la sua professione e la sua mission. Si racconta senza peli sulla lingua. “Non bisogna sprecare il nostro tempo. Bisogna vivere”, asserisce saggiamente. E poi, illustrando le sue pubblicazioni, dichiara: “Bisogna mangiare alimenti di stagione e in Sicilia ce lo possiamo permettere”. Con un altro suo volume, spiega “come possiamo diventare paladini del nostro benessere”. E chiosa: “Oggi è molto importante saper comunicare”.

fabrizio melfa
Michele Bruccheri e Fabrizio Melfa

“La Voce del Nisseno” ha ospite il dottor Fabrizio Melfa. Ci troviamo a Catania, dove c’è la tre giorni del Mediterranean Summit Expert Bash. Qual è il bilancio di questa importante e lodevole iniziativa scientifica?

Qui sono raccolti i maggiori esperti nazionali ed internazionali del benessere della pelle, del corpo, della salute insomma. Quest’anno ci sono nove esperti internazionali. Ci confrontiamo su quelle che sono le migliori tecniche che danno realmente risultati importanti. Ci occupiamo di medicina estetica, chirurgia plastica, dermatologia e scienze dell’alimentazione. Sono le quattro branche che possiamo definire le branche della medicina del benessere. Il bilancio è molto positivo. La risposta dei medici chiamati è stata importantissima. Numericamente siamo a quasi novanta relatori. C’è tanta scienza in questa manifestazione. Ci sono tante aziende che hanno creduto in questo progetto.

Ho sentito il suo intervento. Diceva che la tossina botulimica migliora l’autostima. È un concetto importante. Ce lo spiega?

Assolutamente sì. La tossina botulimica è vista dalle persone e da alcuni medici come una tecnica per levare le rughe. Non c’è niente di più falso. La tossina botulimica – lo si è visto da studi scientifici – oltre al miglioramento delle rughe, è un antinvecchiamento e migliorano la qualità della pelle. Poi è uscito fuori, da alcuni studi, che ha un effetto antidepressivo. Aumenta la stima del sé. I test psichiatrici e psicologici hanno dimostrato un miglioramento della percezione del sé.

C’è dunque il miglioramento psichiatrico ed estetico. Ma un altro aspetto importante è indubbiamente il benessere legato alla salute e alla sana alimentazione. Quali sono i consigli utili da dare alla gente?

Guardi, il consiglio che io do è… Ho scritto anche un libro. Molti cercano scorciatoie per mangiare di meno, per raggiungere obiettivi con tecniche un po’ strane. La vera via è quella dell’ordine. Bisogna mangiare alimenti di stagione e in Sicilia ce lo possiamo permettere.

fabrizio melfa
Fabrizio Melfa assieme ai giornalisti Marianna La Barbera e Michele Bruccheri

Ecco, il filo conduttore dei suoi libri è l’inno alla vita. Impegnarsi al corretto stile di vita, alla sana alimentazione. Ci può brevemente illustrare le sue pubblicazioni?

Per ora ho pubblicato tre libri. Ho scritto una monografia che riguardava la “caponata”. L’ho titolata “La signora caponata”, la regina della nostra tavola siciliana cercando di far capire cosa c’era dentro quel piatto. Noi siciliani mangiamo la caponata con una facilità estrema. All’interno di un pasto è come se ci fossero dei farmaci. Quindi degli antiossidanti. La caponata era frutto dell’integrazione sociale del passato.

Poi?

Un’altra pubblicazione è “La dieta dei pupi siciliani”. Ho giocato con questo titolo. Il titolo scientifico sarebbe stato troppo pesante. Ho inteso, invece, nell’incipit: oggi siamo tanti pupi nelle mani dei pupari. I pupi siamo noi che veniamo manovrati dalla pubblicità. Ci facciamo fregare dal marketing. Nel libro spiego come possiamo diventare paladini del nostro benessere.

Quindi non essere ignari pupi manovrati, ma essere consapevoli.

Bravissimo. Sì, bisogna essere consapevoli. In questo libro, in copertina, c’è un pupo che mangia. Come se il pupo, autonomamente, senza essere manovrato, decide di mangiare. L’artista, che è un architetto, ha realizzato quell’immagine, ma delle altre immagini ci sono dentro al libro… Abbiamo fatto questa collaborazione scientifica e anche artistica. Non ho voluto, in questa caso, scrivere un libro per addetti ai lavori. Mi sono rivolto direttamente al pubblico. Parlando in maniera scientifica e divulgativa. Ho parlato di cosa significa mangiare in Sicilia. La prima scuola di cucina è nata in Sicilia. Il primo trattato di medicina che faceva riferimento all’alimentazione è nato in Sicilia (…).

Da fonti ben informate so che lei ha in programma un nuovo libro. Ci può anticipare qualcosa?

Allora, il mio terzo libro che poco fa non ho accennato è un testo universitario. Insegno Marketing e Management in ambito sanitario e della medicina estetica, master in medicina estetica e chirurgia plastica dell’Università di Pavia. Un modo per capire come approcciarsi con il paziente. Parla anche di organizzazione e comunicazione. Oggi è molto importante saper comunicare.

E il libro che è in preparazione?

Il libro che è in preparazione è la mia tecnica del lifting medico, che mette in evidenza la tecnica per ringiovanire la gente in 3D. Si ragiona sul come non gonfiare i pazienti, ma migliorare mantenendo la naturalezza e l’armonia del risultato. Questo è un altro testo per gli addetti ai lavori, ma può essere fruito anche dalle persone normali. Si racconta ciò che la medicina permette di fare, senza stravolgere i visi…

E poi?

Un altro libro che è in preparazione è sul cioccolato. Praticamente un’altra monografia, come quella sulla caponata…

So che il cioccolato è un antidepressivo….

Bravissimo. Nel senso che il cioccolato è come se fosse un farmaco chiamato, appunto, cioccolato. Il cioccolato, ad esempio, come quello di Modica ha delle capacità farmacologiche inaspettate. Il libro racconterà cosa ci sta dietro ad una bacca di cacao.

Mi faccia passare un’espressione medica. Mi faccia una radiografia, una sorta di identikit, di coloro che si avvicinano alla medicina estetica: chi sono?

Oggi è diventato più trasversale. Venti anni fa quando ho iniziato questo mestiere le persone che venivano era gente che andava dai 40 ai 60 anni. Adesso si è nettamente ridotta l’età. Si è abbassato notevolmente. Adesso si va dai 20 agli 80 anni. Per diverse ragioni. Si è allungata sia in avanti, sia all’indietro…

Anagraficamente?

Sì.

Qual è lo status sociale?

Abbiamo gente che fa i lavori più umili, ma abbiamo anche gente molto ricca. La medicina estetica che si fa oggi è fruibile per tutti, con costi abbordabili. In passato c’era una distinzione sociale e di età, che oggi non c’è più.

Abbiamo dipinto il professionista, il personaggio. Adesso qualche domanda per conoscere anche la persona. Lei scrive libri, ma sicuramente ne leggerà. Qual è l’ultimo che ha letto?

Ma sul comodino ne ho, sempre, almeno tre. Uno di Camilleri che mi ha quasi insegnato ad amare la mia Sicilia. Mi ha fatto riacquistare l’amore per la mia terra che mi ha proprio segnato. Conobbi Camilleri in treno, facevo il militare. Sono stato uno dei primi fan. Io andavo a Torino, facevo l’ufficiale lì. Lui non prende l’aereo. Era il 1994 o 1995, non ricordo di preciso. Io andavo a Torino e lui a Roma, partendo da Palermo. Ed è stato uno dei momenti più esilaranti della mia vita.

Poi?

Sul comodino ci sono libri che riguardano la branca di cui sono innamorato, cioè del migliorare se stessi. Dunque la conoscenza del marketing, del management, dell’organizzazione, del miglioramento del Sé. Ho altre letture, fondamentalmente tecniche. Del mio mestiere. Questa tipologia di libri, sul comodino, ci stanno sempre.

Qual è la sua migliore qualità e, se c’è, qual è il suo peggior difetto?

Se partiamo dai difetto, dovrei fare una lista… Sono cocciuto, testardo. Tento ad essere accentratore. Sono esageratamente generoso. Sono uno stacanovista, ma questo è negativo. Nel senso che faccio troppo quello che mi piace. Per gli aspetti positivi, sono un coagulatore di intenti. Amo molto una parola che è sinestesia. Cioè: apprezzare quello che fai, utilizzando tutti i sensi. A me piace vivere utilizzando tutti i sensi. Sembra una stupidaggine. Ma se io mangio, mi piace il rumore che fa mentre mangio, l’odore, la visione… Così si apprezza di più.

Ha la possibilità di scrivere su un biglietto un messaggio e di inserirlo in una bottiglia, da lanciare a mare aperto. Cosa scriverebbe?

Mi verrebbe da dire: vivete! Ma non nell’accezione di far passare gli anni. Invece mi riferisco a quello di godere l’esperienza su questa terra. Non bisogna sprecare il nostro tempo. Bisogna vivere.

MICHELE BRUCCHERI

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