“Non chiamatelo ragazzino” (Edizioni Paoline, 112 pagine, euro 10,90) è il libro di Marco Pappalardo con illustrazioni di Roberto Lauciello. I giovani delle aggregazioni laicali ne discutono oggi pomeriggio a Caltanissetta alle ore 19.15 presso l’anfiteatro della parrocchia San Pietro. Si partirà dall’impegno dei laici nella società contemporanea.
L’iniziativa culturale è promossa dalla Diocesi di Caltanissetta in sinergia con la Consulta diocesana per le aggregazioni laicali. Introdurrà i lavori l’avvocato Edoardo Vagginelli (segretario C.D.A.L. di Caltanissetta) e interverrà il professor Salvatore Barone (docente IRC Liceo Ginnasio “Ruggero Settimo” di Caltanissetta).
Ovviamente è garantito il distanziamento fisico ed è raccomandato l’uso della mascherina. Nel rispetto delle norme anti-covid.
Rosario Livatino, il giovane giudice ucciso dalla mafia il 21 settembre 1990 (ad appena 37 anni), è modello, oggi, di una vita semplice ma intensa, di una dedizione al lavoro vissuto in modo coerente, di una fede profonda e concreta e di un saldo senso civico e del dovere, anche nella lotta quotidiana contro poteri forti come la mafia.
Lo scorso 21 dicembre 2020, papa Francesco ne ha riconosciuto il martirio, aprendo la strada della sua beatificazione, la cui cerimonia si è svolta lo scorso 9 maggio ad Agrigento. Una data non casuale: in quello stesso giorno del 1993, nella Valle dei Templi, San Giovanni Paolo II pronunciò il suo forte monito contro gli uomini di mafia. Livatino è dunque il primo magistrato beato nella storia della Chiesa.
Il giornalista, docente e scrittore Marco Pappalardo ne ripercorre la vicenda in un originale libro per ragazzi. Il libro, arricchito dalle illustrazioni di Roberto Lauciello, è pensato in particolare per ragazzi dai 10 ai 15 anni e all’utilizzo nelle scuole, come testo per le ore di Educazione Civica, di Narrativa e per i progetti sulla Legalità, pensando magari ad appuntamenti importanti come la Giornata Nazionale della Legalità, il 23 maggio (giorno in cui si ricorda la strage di Capaci).
Alla fine di ogni capitolo: domande ed esercizi per “allenare” i ragazzi alla legalità e alla speranza. La prefazione è del magistrato Sebastiano Ardita, componente del Consiglio Superiore della Magistratura.
MICHELE BRUCCHERI
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