«…vita che è come l’erba che verdeggia la mattina e la sera è già secca.» La morte di Damiano Iannello (Wolly) ha profondamente colpito la comunità nissena. E come se del suo tragico, fatale gesto ci fossimo sentiti tutti responsabili, in qualche modo. Di certo condividiamo il dolore, acuto, profondo, della perdita. Del lutto. Del futuro negato.
Nel luglio del 2018 scrissi questa lettera aperta: «La mia bella, intensa e difficile esperienza scolastica, quale docente di Arte, presso l’Istituto “Vittorio Veneto” di Caltanissetta, nei plessi scolastici Angeli e San Giusto, si è conclusa. Un Istituto dove ho conosciuto e lavorato con alunne e alunni provenienti da ogni parte del mondo: dal Pakistan, dal Senegal, dall’Irak, dalla Tunisia, dalla Cina, dal Marocco, dalla Romania, dallo Yemen, dalla Russia, dall’Afghanistan, dall’Iran… E ovviamente, dove ho conosciuto e lavorato con tante ragazze e tanti ragazzi nisseni, le cui famiglie vivono situazioni di marginalità. Non dimenticherò mai i loro sorrisi e le loro malinconie. Le loro difficoltà. Il loro impegno e la loro gioia di vivere. Non dimenticherò mai la loro peculiare “alterità”. Ho cercato con tutte le mie forze di dare qualcosa a questi ragazzi: conoscenza, bellezza, consapevolezza. E affetto, ovviamente. Molti di loro non li rivedrò mai più. La vita ha mille strade, mille percorsi e questi ragazzi cercheranno ovunque e comunque la loro realizzazione. Avrei, avremmo potuto fare di più per loro? Certo che avremmo potuto. Ma non è facile. Non è affatto facile. Ovunque e comunque mi auguro fortemente che possano essere uomini e donne consapevoli, liberi e felici.»
Lavoro come docente nella Scuola pubblica italiana da 16 anni. Ho insegnato in diversi istituti siciliani di scuola secondaria di I e II grado dove ho incontrato, conosciuto tanti colleghi, diversi dirigenti ma, soprattutto, tantissime ragazze e tantissimi ragazzi. Insegnare è un lavoro bello, speciale, ma certamente difficile e delicato.
Damiano Iannello è stato mio alunno nel plesso scolastico San Giusto, nel 2016/2017. Ho saputo della sua tragica scomparsa venerdì scorso, nel primo pomeriggio, tramite Facebook – il social, lo spazio “virtuale” che, malgrado tutto, continua a legarci gli uni agli altri in questa nostra vita: ho visto una foto con un commento, poi un’altra foto con un altro commento e, subito dopo il doloroso, inequivocabile messaggio di Manuel, anch’egli mio ex alunno e compagno di classe di Damiano a San Giusto.
A Damiano piaceva disegnare, era bravo, tant’è che, dopo la scuola secondaria di I grado, si era iscritto al liceo artistico. A Damiano piaceva cantare (rappare), giocare a calcio, scherzare e gioire di qualunque cosa con gli amici e le amiche. Un ragazzo cordiale, amabile. Esuberante ma sempre educato. A volte malinconico. Tra le mie foto, ne ho trovate diverse con Damiano e i compagni e le compagne di classe. Sempre sorridenti, sempre gioiosi. Umili, semplici. Alcuni di loro li ho rivisti sabato, durante la celebrazione dei funerali in Cattedrale, tra i tantissimi ragazzi presenti. Quanto sono cresciuti, cambiati, in questi anni! Guido è diventato più alto di me.
Erano profondamente colpiti, addolorati. Frastornati. Ancora increduli di quanto successo. Ma, così è la vita: un viaggio complesso e meraviglioso. A volte doloroso, persino lacerante. Imprevedibile. Dobbiamo comunque avere fiducia, speranza. E forza. Sempre. E gli anni della scuola, in questo viaggio che è la vita, la nostra vita, sono tra gli anni più belli. «Vivrai per sempre nei nostri cuori Wolly» hanno scritto su uno striscione bianco le amiche e gli amici del nostro amato Damiano.
Prof. Leandro Janni
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