Anche quest’anno l’Istituto Comprensivo “Antonino Caponnetto” di Caltanissetta ha avviato il progetto che già lo scorso anno ha portato, con grande successo, l’archeologia a scuola, per approfondire la conoscenza del patrimonio culturale della nostra isola e, in particolare, della Sicilia centrale.
Il progetto, dal titolo “A scuola di Archeologia: conosciamo e tuteliamo il patrimonio culturale della Sicilia centrale” coinvolgerà i docenti e gli studenti delle classi quarte e quinte della scuola primaria e delle classi prime e seconde della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto, di cui è dirigente Maurizio Lomonaco, in collaborazione con la sede nissena di SiciliAntica, presieduta da Stefania D’Angelo, con il Parco Archeologico di Gela diretto da Luigi Maria Gattuso, con il Parco Archeologico di Morgantina e della Villa del Casale di Piazza Armerina diretto da Liborio Calascibetta, con il Comitato di Quartiere di Gibil Habib, presieduto da Salvatore Pecoraro e con il Nucleo Tutela Patrimonio culturale dei Carabinieri di Palermo, grazie alla disponibilità del Comandante, maggiore Gianluigi Marmora.
Il progetto nasce dal desiderio di raccontare il passato e far conoscere il territorio in cui viviamo in modo avvincente e giocoso. Attraverso un percorso attivo e stimolante, i ragazzi impareranno a conoscere le civiltà con cui il territorio della Sicilia centrale si è confrontato e i loro usi e costumi; scopriranno le diversità e le similitudini che intercorrono tra l’antico e il presente, apprenderanno l’importanza della tutela e della valorizzazione del territorio scoprendo insieme i “documenti” che esso custodisce dal punto di vista storico e archeologico.
Il progetto avrà l’obiettivo di trasmettere non solo la conoscenza della storia, del territorio e dei metodi della ricerca archeologica ma di consentire l’acquisizione di una nuova coscienza del bene culturale, intesa sia come consapevolezza del valore e della tutela del bene archeologico in sé, sia del territorio e delle realtà antiche, scoprendo insieme come il passato e i suoi monumentali resti siano ancora parte integrante del nostro presente e facendo crescere la consapevolezza che i “beni culturali” costituiscono una testimonianza importante del nostro passato e una risorsa per il futuro.
Il progetto, di cui è docente referente Simona Modeo, è strutturato secondo tre differenti moduli: Modulo A: lezioni frontali, incontri con esponenti del Nucleo TPC dei Carabinieri; Modulo B: visite guidate presso aree e monumenti di interesse archeologico; Modulo C: laboratorio di disegno della ceramica antica nelle classi e survey (ricognizione di superficie presso il sito archeologico di Gibil Gabib); creazione di un catalogo digitale dei siti di interesse archeologico; presentazione della ricerca e del progetto.
L’archeologia è una materia che può essere raccontata anche ai più piccoli in modo semplice ma efficace. Le modalità di esposizione e la difficoltà dei contenuti presentati durante le lezioni muteranno secondo le fasce d’età dei fruitori.
Gli argomenti proposti nascono dalla volontà di offrire sia lezioni che consentano di approfondire tematiche affrontate nell’attività curricolare, sia lezioni che permettano di acquisire competenze specifiche riguardanti l’archeologia, le metodologie di studio e conservazione dei materiali, le tecniche costruttive antiche.
Le visite guidate, le escursioni proposte e il survey hanno il duplice scopo di approfondire, attraverso la visione del contesto di pertinenza e dei resti materiali, gli argomenti eventualmente già trattati nelle classi e contemporaneamente di far avvicinare i ragazzi al territorio in cui vivono. Il progetto è iniziato lo scorso 25 ottobre e si svolgerà nel corso dell’intero anno scolastico.
LEGGI ANCHE: CALTANISSETTA, AL CEFPAS IL SEMINARIO “ICTUS: CONOSCERLO BENE, CURARLO MEGLIO”