“La morte di Biagio Conte rappresenta una grave perdita non solo per Palermo, ma per l’umanità intera. La capacità di fare propria la sofferenza e i bisogni degli ultimi, ha fatto di lui e della sua opera un faro, un esempio da seguire, una strada da proseguire”.
A dichiaralo sono Marilena Grassadonia e Manuela Parrocchia al sito de La Voce del Nisseno.
Ed ancora: “La sua vita è stata la prova che è necessario non girarsi dall’altra parte, che i problemi di uno sono i problemi di tutte e tutti, e che anche un uomo solo può fare la differenza tra vivere o morire”.
Le due politiche (Manuela Parrocchia è segretaria regionale di Sinistra Italiana e Marilena Grassadonia è della segreteria nazionale del partito, capolista alle scorse elezioni nazionali con Alleanza Verdi e Sinistra nel capoluogo siciliano) aggiungono: “Tuttavia, non bisogna mai dimenticare che sono lo Stato e le Istituzioni a doversi fare carico di quei bisogni, di quelle persone, di quelle emarginazioni, e portare a compimento il dettato costituzionale”.
Prosegue Grassadonia: “Faccio parte di una generazione cresciuta con le buste piene in casa da portare alla Missione di via Archirafi. Si provava tutti a dare in qualche modo una mano. Biagio faceva parte della nostra quotidianità, anche senza conoscerlo personalmente. Accoglieva gli ultimi, sia chi viveva da sempre a Palermo e sia chi vi arrivava da lontano con la speranza di un futuro migliore”.
“La sua missione era un luogo prezioso di accoglienza e di rispetto profondo della dignità umana – continua -. La sua presenza al Palermo Pride del 2015 conferma tutto questo. Oggi se ne va un pezzo di storia di questa città. Molte di noi ne piangono sinceramente la scomparsa, tanti altri invece useranno parole di pietà per un uomo le cui idee e la cui missione non hanno mai sostenuto”.
“Come Sinistra Italiana – concludono Parrocchia e Grassadonia – continueremo a fare la nostra parte con impegno e nel solco del suo insegnamento”.
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