Per Antonella Tamiano le soddisfazioni non terminano mai. La scrittrice pugliese, recentemente, è stata alla Fiera internazionale del Libro, a Torino (“è stata un’esperienza che volevo fare già da diverso tempo”, commenta al nostro microfono). Con il consueto garbo e singolare gentilezza, ci racconta la sua partecipazione. La sua gioia. Le sue emozioni.
Come accade sovente, vince premi e raccoglie enormi gratificazioni. Antonella Tamiano, sollecitato dalle domande del cronista, risponde ampiamente e ci consegna i suoi pensieri, le sue impressioni, i suoi programmi: “Ho in cantiere diversi progetti, mi auguro di riuscire a realizzarli”, dichiara dolcemente.
Nella nostra intervista odierna, brevemente ci parla della sua esperienza di docente di italiano, storia e geografia. Soprattutto ci dona un aneddoto che “parla” di lei, della sua “Umanità”, come l’ha battezzata una sua alunna di terza.
So che hai partecipato alla Fiera internazionale del Libro di Torino. Come è andata questa esperienza?
Ben trovato caro Michele, come sempre sono emozionata e felicissima per questa nuova intervista, per me ogni volta è onore e vanto.
Grazie Antonella. Sono felice anch’io di chiacchierare con te.
Confermo, è proprio così! Quest’anno ho avuto il privilegio di partecipare alla Fiera internazionale del Libro di Torino. A fine ottobre 2023 ho pubblicato la silloge poetica “Rose rosse e versi d’amore” con la casa editrice PAV che mi ha invitata a partecipare a questa grandissima manifestazione. La fiera è stata un’esperienza che volevo fare già da diverso tempo. La rassegna di quest’anno ha registrato un numero complessivo di duecentoventiduemila presenze. Hanno partecipato tutte le case editrici italiane con più di ottocento stand allestiti, tantissimi gli scrittori provenienti da tutta la penisola, ho avuto modo di poter conoscere e confrontarmi con tanti autori e lettori.
Giorni intensi, dunque. Continua, Antonella.
Una cinque giorni ricchissima nella quale si sono susseguiti quasi duemila eventi fruibili. Intitolata “Vita immaginaria”, la trentaseiesima edizione del Salone del Libro 2024, ha dato spazio alla fantasia allargando letteralmente i propri confini. Gli spazi espositivi sono stati circa centotrentasettemila metri quadri, hanno compreso le aree esterne dell’Oval, la famosa pista 500 della Pinacoteca Agnelli. Io sono approdata nel capoluogo piemontese domenica 12 maggio, per quella data, lo stand della casa editrice PAV mi aveva riservato uno spazio espositivo per firma copie e per dialogare con il pubblico.
Bello, interessante…
Un fiume in piena di persone, code chilometriche che già iniziavano da “Lingotto” fermata della metropolitana fino all’ingresso del Salone. Un’esperienza unica che mi ha arricchita tanto!
Mi risulta anche un tuo recente, prestigioso secondo posto in un concorso letterario. Ci fornisci qualche dettaglio?
Vengo spesso invitata a prendere parte a numerosi concorsi letterari, partecipare a tutti sarebbe impossibile. Negli ultimi anni sto cercando di dare la mia adesione a quelli che suscitano la mia curiosità, diventando molto selettiva, preferisco quelli di qualità. Qualche mese fa sono stata invitata a prendere parte al prestigioso concorso prima edizione del premio letterario “Criminologicamente”. Voluto e ideato dalla Rivista Criminologicamente, edita dall’Associazione Nazionale Formatori, Criminologi e Criminalisti e in collaborazione con Diamo voce alla cultura. Ho aderito presentando una mia opera poetica scritta e dedicata alla mia terra, dove mi sono aggiudicata il secondo posto.
Per non farti mancare nulla, hai conquistato una menzione speciale in un altro concorso letterario in Piemonte. È così?
Si tratta del premio città di Airasca, un piccolo comune in provincia di Torino. Organizzato dall’associazione culturale dell’omonimo comune, lo scorso 19 aprile sono stata premiata con un mio racconto inedito, inserito in una prestigiosa antologia. Il concorso alla quarta edizione, era principalmente rivolto ai giovani. Organizzato dalla biblioteca del comune, vi ho preso parte perché ho cercato di coinvolgere alcuni dei miei alunni, entusiasti per il mio risultato.
Antonella, da fonti qualificate so che sei stata inclusa in un’antologia poetica. E non solo. Ce ne parli?
Si tratta di un nuovo concorso istituito dall’associazione culturale Accademia dei Bronzi di Catanzaro presieduta dal poeta, scrittore e giornalista Vincenzo Ursini. La prestigiosa antologia intitolata “Voci Poetiche del XXI secolo”, riporta il titolo del premio. Ho partecipato con una mia opera poetica inclusa nell’antologia. Ha inoltre ricevuto un prestigioso riconoscimento, il “Medaglione d’Onore” e l’Attestato. La premiazione avrà luogo l’8 giugno 2024 nella Chiesa della SS. Immacolata e San Michele di Botricello (Catanzaro).
Da tempo ormai insegni a scuola. E se non sbaglio, quest’anno i tuoi alunni saranno di esami di terza media. Dal tuo “osservatorio”, come vedi i nostri giovani?
Non parlo mai del mio lavoro, però stavolta faccio un’eccezione. Sono docente di italiano, storia e geografia da diversi anni.
Continua…
Quest’anno tuttavia è stato molto impegnativo perché mi è capitata una terza. Arrivare all’ultimo anno delle medie, in una classe che ha cambiato ogni anno docente di materie letterarie non è una passeggiata. Ho dovuto lavorare duramente prima di conquistare la fiducia dei ragazzi. I giovani di oggi sono molto prevenuti e il rispetto si conquista poco alla volta. I ragazzi delle nuove generazioni hanno un’infinità di problemi, in alcune famiglie manca la stabilità, spesso sono vittime inconsapevoli dei videogame, dove la regola più importante sembra essere la violenza. Non hanno pazienza, non sono più curiosi verso lo studio, l’arte…
Quindi…
Quindi stimolare il loro interesse è impresa ardua, spesso non sono sufficienti neppure lezioni alternative e un docente fa fatica a farsi comprendere. Hanno difficoltà con la scrittura, hanno dimenticato l’uso del corsivo. I cellulari e altri dispositivi elettronici, hanno contribuito negativamente complicando tutto sempre di più. Quindi ho dovuto impormi moltissimo e cambiare molte delle loro abitudini.
Certamente impresa ardua, ma non impossibile.
Ciò nonostante, pochi giorni fa parlando casualmente con una mia alunna mi ha confidato che le mancherò molto. E quando ho chiesto cosa le sarebbe mancato di più, lei mi ha risposto che al di là della materia, le sarebbero mancate le mie lezioni di “Umanità”. Spesso mi soffermo a parlare con i miei alunni di gentilezza, di buoni propositi, trovo che sia una regola fondamentale. Io lo faccio sempre e loro mi ascoltano. Essere ricordata per le lezioni di grammatica o letteratura fa piacere, ma sicuramente essere ricordata per le mie lezioni di “Umanità” come le ha battezzate la mia alunna di terza, ha la sua importanza. Non mi stanco mai di ripetere ai miei ragazzi che le buone maniere non sono sinonimo di debolezza, ma di forza. In una società povera di sentimenti e individualista, la differenza la può fare solo il bene.
Tra poco terminerà la scuola, appunto. Ai tuoi alunni che libri consiglieresti di leggere, magari sotto all’ombrellone?
Non mi stanco mai di raccomandare ai miei alunni di leggere, quest’anno durante tutto il percorso scolastico ho proposto loro diverse letture. Le nuove generazioni sono incuriosite dal genere horror, fantasy e fantascientifico. Solitamente consiglio la narrativa per ragazzi, ha un linguaggio fluido e comprensibile per la loro fascia d’età. Il mio suggerimento è sottolineare i vocaboli sconosciuti, trovare il significato e relativo sinonimo. Per l’estate sotto l’ombrellone vanno bene tutte le letture che conservano queste caratteristiche. La regola d’oro è che… I libri sono i nostri migliori amici…
Tu sei, solitamente, un fiume in piena. A quali progetti editoriali stai lavorando, Antonella?
In effetti ho in cantiere diversi progetti, mi auguro di riuscire a realizzarli, a volte il tempo è tiranno. Magari se va tutto come previsto, sarò felicissima di rilasciare un’altra intervista a La Voce del Nisseno…
MICHELE BRUCCHERI
LEGGI ANCHE: GIUSY PANASSIDI E LA SUA ARTE DEL RACCONTO