È stato presentato ieri pomeriggio, nell’ambito della manifestazione “Le Notti di BCsicilia”, in Piazza dell’Olmo a Valledolmo, il libro di Calogera Randazzo dal titolo “La mano di diamante”. Dopo i saluti di Angelo Conti, sindaco di Valledolmo e di Piera Vallone, vicesindaca e la presentazione di Elisa Chimento, presidente di BCsicilia (sede di Alia), si sono registrati diversi interventi.
A parlare: Grazia Crescimanno, ricercatrice dell’Istituto Innovazione Biomedica Cnr e Giovanni D’Aiuto, presidente dell’associazione UILDM. Ha coordinato i lavori Alfonso Lo Cascio, presidente regionale BCsicilia. Le letture sono state affidate a Martina Albanese e a Marika Gibiino. Le musiche sono state a cura di Marco Iacono.
L’iniziativa è stata promossa dal Comune di Valledolmo, UILDM, Casa Editrice Don Lorenzo Milani, BCsicilia. Il ricavato della vendita dei libri è stato devoluto all’UILDM (Unione Italiana Lotta Distrofia Muscolare).
Calogera Randazzo, chiamata Kalida dagli amici, è nata a Valledolmo (in provincia di Palermo), il primo gennaio del 1953. La sua vita è stata segnata da molte avversità e problemi di salute. Quando era ancora giovane, sua madre si ammala del morbo di Parkinson e per questo si trova costretta ad abbandonare gli studi per poterla accudire.
Nel 1980 vive la morte della madre e, dopo pochi mesi, anche quella del padre. Dopo un solo anno, nel 1981, parte da sola per Pietra Ligure: lì deve curarsi dalla cifoscoliosi, una malattia grave e deformante, subendo un pericoloso intervento alla colonna vertebrale. Si trasferirà nuovamente a Valledolmo una volta migliorate le condizioni di salute.
Nel 2001 scopre di soffrire di insufficienza respiratoria, dunque tornata a Palermo viene immediatamente ricoverata e sottoposta ad ossigenoterapia. Per un peggioramento, dal 2004 è anche assistita da un ventilatore meccanico notturno (chiamato CIPAP) e dal 2015 è costretta ad indossarlo giorno e notte.
Kalida si è sempre espressa attraverso la poesia. In questo libro, come nel resto della sua produzione, prende spunto dai suoi problemi di salute, dalle esperienze di vita quotidiana e dalle sue amicizie, riuscendo ad esprimere il suo “Io” interiore, guidata dagli ideali di bellezza, positività e voglia di vivere nonostante le difficoltà (che nella sua vita non sono state poche).
“Pubblicare questo nuovo libro di poesie – afferma l’autrice – mi fa sentire utile, perché il ricavato sarà donato all’UILDM per l’acquisto dei macchinari necessari al reparto che a fatica la dottoressa Crescimanno e la sua équipe riescono a tenere aperto. La crisi del Covid-19 ha messo a dura prova il reparto: usufruiamo di appena quattro posti letto e gli ambulatori sono stati dislocati in altri reparti e di conseguenza anche alcuni macchinari utili per la nostra patologia. Tutto questo ha spinto noi pazienti ad unire le nostre forze per poterli acquistare”.
E conclude: “Conosco la resilienza, una parola che negli ultimi tempi si sente dire spesso, ma che io ho compreso e ho scritto in poesia. Dicono che la poesia sia bellezza e che la bellezza salverà il mondo. Io con questo libro voglio salvare un posto di cura per aiutare chi soffre”.
MICHELE BRUCCHERI
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