Nei giorni scorsi (venerdì 11 novembre, per l’esattezza), nell’ambito del progetto “Storia di Peppe, caruso di Trabia”, dell’Istituto “Carducci” di San Cataldo, nell’Auditorium “Saporito” della Banca “Toniolo”, ha avuto luogo un incontro pubblico sulla civiltà mineraria del Nisseno.
Protagonisti: il professor Angelo La Rosa, il dottor Gianfranco Ayala, lo storico Luigi Bontà, la presidente del Consiglio di Istituto Cristina Emma e il dirigente scolastico, professor Salvatore Parenti.
L’incontro si è svolto alla vigilia dell’anniversario della tragedia della solfara di Gessolungo, avvenuta il 12 novembre 1881 – in cui morirono, oltre ai minatori adulti, anche 19 giovanissimi lavoratori – e si è aperto, suggestivamente, con il ricordo dei nomi dei “carusi” scomparsi, che avevano da 8 a 14 anni.
Quindi, è stato proiettato l’interessante docufilm “Solfara”, realizzato, a suo tempo, da Ayala, nipote di proprietario di miniera, appassionato fotografo e medico. Il docufilm è stato commentato magistralmente da Angelo La Rosa, che è anche autore del racconto “Storia di Peppe, caruso di Trabia”, in cui egli ripercorre la lunga carriera del padre, che cominciò a lavorare come “caruso” all’interno delle miniere siciliane fino a diventare capomastro.
Il dirigente scolastico Salvatore Parenti ha evidenziato la mancanza di diritti, se non la condizione di schiavitù, dei ragazzi che lavoravano in miniera, ma anche le tutele e le opportunità che offre lo Stato Italiano oggi. Inoltre, ha sottolineato la necessità di svolgere il proprio lavoro in condizioni di sicurezza.
Poi, i numerosi interventi delle alunne e degli alunni delle classi terze della “Carducci”, che hanno rivolto ai relatori precise domande e significative considerazioni sul tema della civiltà mineraria e dei suoi protagonisti.
Il Progetto “Storia di Peppe, caruso di Trabia” sarà svolto nel corso dell’anno scolastico 2022-2023, e offrirà agli studenti delle classi terze dell’Istituto “Carducci” altri importanti momenti di conoscenza, confronto e consapevolezza.
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