La sede nissena di SiciliAntica organizza due interessanti eventi che avranno luogo venerdì e sabato prossimi. Il 14 ottobre alle ore 17 presso la Sala degli Oratori di Palazzo Moncada si terrà una conferenza di Egittologia dal titolo “L’Egitto di Champollion. La decifrazione dei geroglifici e la scoperta della civiltà faraonica (con brevi nozioni di scrittura geroglifica)”, che sarà tenuta dal professor Giacomo Cavillier, egittologo, docente e direttore del Centro Champollion e della Missione Archeologica Italiana a Luxor.
Sabato 15 ottobre, a partire dalle ore 9, presso i locali della Fondazione Sicana (ex Palazzo delle Poste), si svolgerà il consueto Convegno di Studi sulla Sicilia antica che vedrà impegnati numerosi studiosi siciliani e d’oltre Stretto.
Il tema scelto per quest’anno, “Palaia Pharmaka. La medicina nella Sicilia antica dalla Preistoria al Medioevo: luoghi, pratiche, rimedi, strumenti”, parte dalla considerazione che nel mondo mediterraneo, ed ancora prima nelle civiltà del Vicino Oriente, si hanno notizie di attività curative, attraverso testi o rinvenimenti archeologici, già da tempi antichissimi.
Mai come oggi il farmaco è diventato un vero ed efficace strumento per la tutela della salute, un bene terapeutico e sociale: ancora oggi, dietro a ogni nuovo prodotto farmaceutico che riesce a raggiungere il letto del malato, c’è sempre una storia interessante conosciuta da pochi.
Le testimonianze letterarie, documentarie, archeologiche ci forniscono un panorama variegato dei luoghi, degli strumenti e delle pratiche, nell’antichità, per l’esercizio della medicina o, più in generale, delle pratiche mediche.
Se consideriamo la malattia come un fenomeno che pone l’essere umano in contatto con temi fondamentali della propria esistenza – per esempio la sofferenza e la morte – è facile comprendere l’importanza che questo argomento ha avuto in diverse società nel corso del tempo.
In tale situazione non è difficile comprendere come la lotta per il superamento del dolore fisico sia stata una componente fondamentale del processo dell’evoluzione umana e come tale elemento abbia invaso altri campi dell’agire umano e dell’organizzazione sociale, come la scienza, la tecnologia, l’economia, la legislazione, la religione, l’architettura.
A tal proposito l’ambiente templare ebbe già in epoca remota connessione con l’attività curativa, basti pensare ai tanti santuari dedicati ad Asclepio disseminati nell’area mediterranea, e in particolare nella nostra Isola.
La medicina ha contenuti magici e misterici; Apollo ne è considerato il fondatore, in questa veste è detto appunto Medico, ne tramanda l’arte al figlio Asclepio in onore del quale sono stati creati templi che in molti luoghi si sono evoluti in Scuole mediche.
Negli Asklepieia i sacerdoti prestano cure ai soggetti malati utilizzando strumenti, droghe vegetali, rimedi e rituali, come l’incubatio, e tutto quanto è a loro disposizione per alleviare le sofferenze dei pellegrini che lasciano nel santuario innumerevoli ex-voto per ottenere la benevolenza o ringraziare la divinità a cui si sono rivolti.
Il tema del XVIII Convegno di Studi di SiciliAntica vuole tracciare una storia della medicina nell’Isola dalla Preistoria all’età medievale, sia attraverso la storiografia sia attraverso la cultura materiale, al fine di creare una visione unitaria e continua che possa muovere i suoi passi dalla medicina taumaturgica e giungere a quella razionale e scientifica, prendendo in considerazione tanto gli aspetti materiali della medicina antica quanto i documenti scritti volti a mettere in luce pratiche e rimedi per la cura delle malattie.
Quindi partendo dalla coesistenza, per un lungo periodo, di due immagini di medico e medicina: una di tipo sciamanico, legata a una concezione magica, religiosa e taumaturgica dell’origine del male e della sua terapia e che trovava la propria figura di riferimento in Asclepio (l’Esculapio dei Romani); l’altra, invece, tendenzialmente laica e scientifica, spesso ricondotta a principi filosofici, che concepiva il medico come osservatore della realtà concreta che studia la malattia ed esercita la professione muovendosi fra diverse città, si giunge al Medioevo, periodo in cui si incontrano la medicina monastica, la medicina e l’alchimia araba da cui derivano nozioni che, nel corso del tempo, si integrano e si fondono tra loro.
Proprio agli Arabi va il merito di avere avviato l’estrazione dalle erbe e dalle piante medicinali dei principi attivi aventi azione farmacologica tramite l’alchimia e processi di distillazione che necessitavano di ambienti e strumenti idonei allo svolgimento di questi “rituali”, in cui la componente scientifica è fortemente mescolata a quella magica.
Il convegno, che gode del patrocinio delle Istituzioni pubbliche (Parco Archeologico di Gela e Comune di Caltanissetta) e della prestigiosa rivista Archeologia Viva, si svolgerà nel corso di tutta la giornata con due distinte sessioni; la prima, con inizio alle ore 9, prevede, dopo i saluti delle Autorità presenti e la presentazione del volume degli atti del XVII Convegno, “Nelle terre dei Sicani. Passato, presente e futuro dei siti archeologici della Sicilia centrale: problematiche e proposte”, gli interventi di Francesco M. Galassi, Cristina Soraci, Giovanni Distefano, Giulia Freni, Giacomo Cavillier, Maria Lucia Guarneri, Valentina Festa, Roberto Naro, Roberta Giannino, Alessia Sillaro Cola, Giovanni Spani, Luigi Ingaliso, Elena Varotto, Marta Fitula, Roksana Chowaniec, Salvatore e Sveva Distefano, Carmela Bonanno, Norma Lonoce, Stefano Vassallo, Anselmo Madeddu, Antonino Bellomo; nella seconda, con inizio alle ore 15, relazioneranno Rosaria Di Salvo, Vittoria Schimmenti, Giuliana Maria Amata, Maria Rosy Pergola, Maria Teresa Magro, Claudia Portaro, Sebastiano Battiato, Maria Coniglione, Ivan Re, Giulio Vallarino, Luigi Capitano, Anna Maria De Luca, Eleonora Lena, Manuel Destro, Sebastiano Melintenda, Luigi Lambusta, Valentina Vittori, Emanuele Torrisi. Seguirà poi il dibattito.
In occasione del Convegno sarà disponibile il volume degli Atti del XVII Simposio scientifico “Nelle terre dei Sicani. Passato, presente e futuro dei siti archeologici della Sicilia centrale: problematiche e proposte”, edito dalla Lussografica.
Il comitato organizzatore è costituito da Massimo Arnone, Cinzia Caminiti, Calogero Cammarata, Filippo Cammarata, Silvana Chiara, Stefania D’Angelo (Presidente della sede nissena di SiciliAntica), Sergio Milazzo, Simona Modeo (Vicepresidente Regionale di SiciliAntica), Giuseppe Sardo. L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. Il programma completo del Convegno è consultabile sul sito web dell’Associazione www.siciliantica.eu
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