A seguito della recente sentenza del Tar, tra le scarne, “caramellose” dichiarazioni del sindaco Roberto Gambino in ordine alla controversa questione dell’antenna Rai di colle sant’Anna, realizzata nei primissimi anni Cinquanta, c’è questa: «Ribadisco che prioritariamente dovrà essere privilegiata la sicurezza dei cittadini residenti nel raggio di caduta dell’antenna». Giusto, giustissimo. Ci mancherebbe.
Ma, ci chiediamo: le case, le ville e le villette che ricadono nel raggio di cadute dell’antenna sono tutte precedenti al 1951 (anno di inaugurazione del peculiare trasmettitore), o talune sono state costruite anche dopo? E se sono state costruite dopo, come mai è stata data, dal Comune di Caltanissetta, la concessione edilizia ai cittadini proprietari dei terreni adiacenti all’impianto?
Ma, al di là di tutto, qui ed ora, riteniamo che Sindaco, Giunta e Consiglio Comunale debbano sciogliere perplessità e dubbi. E debbano assumere una posizione chiara, netta. Una posizione finalizzata alla tutela e alla valorizzazione di questo straordinario, prezioso sito della città.
O essi pensano, credono che il nuovo Piano Urbanistico Comunale debba essere caratterizzato soltanto da regole, divieti e prescrizioni? E dalla scontata storicizzazione dell’esistente? No, la nuova Caltanissetta, se mai sarà, sarà costituita da idee, progetti e realizzazioni. E servono capacità di analisi e di sintesi. Servono lucidità, cultura, impegno e coraggio.
Prof. Leandro Janni
(Presidente regionale di Italia Nostra Sicilia e componente del Comitato Parco Antenna Sant’Anna)
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