Dopo i sedici convegni degli anni passati che hanno toccato diverse tematiche della storia antica della Sicilia, sia dal punto di vista degli studi storici sia dal punto di vista delle ricerche archeologiche, anche quest’anno la sede nissena di SiciliAntica organizza il consueto Convegno di Studi che sabato 9 ottobre vedrà riuniti a Caltanissetta, presso il suggestivo Museo Regionale Interdisciplinare (Museo Archeologico) sito in contrada Santo Spirito, numerosi studiosi provenienti dalle università dell’Isola e da oltre stretto, oltre che da alcuni Istituti periferici della Regione Siciliana.
Sono già diciotto anni che SiciliAntica opera nel territorio nisseno imponendosi come una realtà in grado di esprimere una grande vivacità, pur tra grandi difficoltà economiche e con un debole sostegno da parte degli enti locali. Diciotto anni di impegno e di attività di volontariato a sostegno dei Beni culturali del territorio della Provincia e con l’intento di promuovere e sensibilizzare l’opinione pubblica sul vasto patrimonio che essa vanta. “Un fervore di iniziative ha sempre caratterizzato questa Associazione fin dall’anno della sua fondazione obbedendo alle sue finalità istituzionali, ma perseguendo anche l’obiettivo di portare Caltanissetta alla ribalta nazionale e non solo”, spiegano i promotori.
L’organizzazione a cadenza rigorosamente annuale di Convegni di Studi sulla Sicilia antica (Progetto Mesogheia), che a partire dal 2004 ha fatto registrare ogni anno la presenza “nella nostra città di numerosi studiosi di chiara fama (l’elenco sarebbe ormai abbastanza lungo) per dibattere temi riguardanti l’archeologia e la storia della Sicilia antica, è stato senza dubbio l’impegno più qualificante che ha trovato riscontro nella pubblicazione puntuale dei volumi di atti che hanno avuto un’ottima accoglienza sul piano nazionale e internazionale”, dichiara la professoressa Simona Modeo.
Il tema scelto per quest’anno, “Nelle terre dei Sicani. Passato, presente e futuro dei siti archeologici della Sicilia centrale: problematiche e proposte”, mira a puntare i riflettori sulla drammatica condizione in cui versano attualmente i siti archeologici della Sicilia centrale.
L’assenza oggi di un progetto che tenga conto del potenziale inespresso della vasta ed estesa armatura del patrimonio archeologico documentata in questa parte del’Isola e, più diffusamente, nelle aree interne siciliane, rischia di vanificare il lavoro di indagine svolto nei decenni passati portando, perfino, nei casi più gravi, al rischio reale della scomparsa degli stessi siti che sono sempre più spesso in balia dell’azione distruttiva e predatoria di vandali e “tombaroli”.
L’individuazione dunque di misure d’intervento volte al recupero e alla valorizzazione del patrimonio archeologico che garantiscano un futuro certo alle testimonianze materiali “della nostra memoria storica è peraltro in piena linea con la questione assai dibattuta sulla ‘proprietà del passato’ che, come ha recentemente evidenziato Daniele Manacorda, non è del singolo individuo ma ‘di tutti’”, continua Simona Modeo.
Tale affermazione, che negli anni Cinquanta del secolo scorso ha orientato le ricerche archeologiche condotte nella Sicilia centrale, consentendo alle grandi figure di archeologi, come Dinu Adamesteanu, Piero Orlandini, Ernesto De Miro, di porre grande attenzione ai numerosi siti del territorio nisseno ed ennese, dovrebbe guidare le scelte politico-amministrative attuali allo scopo di far riemergere questi antichi insediamenti dal vergognoso stato di silenzio e di decadenza in cui versano ormai da anni.
“Lo scopo del convegno è pertanto quello di avviare tra gli studiosi e i giovani ricercatori, ai quali è dedicata una sezione poster, un vivace e produttivo scambio di idee e di dati sul passato, il presente e il futuro dei siti archeologici della Sicilia centrale evidenziandone problematiche e criticità e proponendo, al tempo stesso, azioni concrete di intervento e di recupero per restituirli alla pubblica fruizione”, argomenta la professoressa Modeo.
Il convegno, che gode del patrocinio delle Istituzioni pubbliche (Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Soprintendenza BB.CC.AA. di Caltanissetta e Comune di Caltanissetta) e della prestigiosa rivista Archeologia Viva, si svolgerà nel corso di tutta la giornata con due distinte sessioni; la prima, con inizio alle ore 9, prevede, dopo i saluti delle Autorità presenti e la proiezione del video “Umbilicus Siciliae. Cerere tradita abbandonata”, gli interventi di Francesca Mercadante, Giovanni Distefano, Antonino Filippi, Giacomo Cavillier, Maria Lucia Guarneri, Donatella Giunta, Rosario P. A. Patané, Salvatore Distefano, Carmela Bonanno, Santino Alessandro Cugno; nella seconda, con inizio alle ore 15, relazioneranno Giuseppina Salvo, Giuliana Maria Amata, Sandro Amata, Rosalba Panvini, Alessio Amico, Maria Randazzo, Barbara Cavallaro, Giulio Doria, Emidio Sarpietro. Seguirà il dibattito.
In occasione del Convegno sarà disponibile il volume degli Atti del XVI Simposio scientifico “Mare nostrum. I Romani, il Mediterraneo e la Sicilia tra il I e il V sec. d.C.”, edito dalla Lussografica. Il comitato organizzatore è costituito da Massimo Arnone, Cinzia Caminiti, Calogero Cammarata, Filippo Cammarata, Silvana Chiara, Stefania D’Angelo (presidente della sede nissena di SiciliAntica), Sergio Milazzo, Simona Modeo (vicepresidente regionale di SiciliAntica), Giuseppe Sardo.
L’ingresso sarà libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. Sarà obbligatorio il Green pass. Il Convegno sarà trasmesso in diretta streaming sulla pagina Facebook della sede nissena di SiciliAntica (SiciliAntica Caltanissetta). Il programma completo dell’evento è consultabile sul sito web dell’Associazione (www.siciliantica.eu).
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