Sono 50 pazienti di Gela, 30 di Niscemi, 8 di Sommatino, 5 di Caltanissetta, 3 di Riesi, 3 di San Cataldo, 2 di Serradifalco, 1 di Santa Caterina Villarmosa e 1 di Butera. Sono in tutto 103 i nuovi casi di Covid-19 nel Nisseno, nelle ultime ore. Secondo il report giornaliero dell’Asp nissena.
I ricoverati in degenza ordinaria sono quattro pazienti: due di Gela, uno di Niscemi e uno proveniente da fuori provincia. Deceduti negli ultimi giorni sono tre persone: 1 di Caltanissetta, 1 di Niscemi e 1 di Santa Caterina Villarmosa.
I guariti da Covid-19 sono 57. Nel dettaglio: 27 pazienti di Gela, 10 di Mazzarino, 7 di San Cataldo, 6 di Niscemi, 2 di Caltanissetta, 1 di Delia, 1 di Mussomeli, 1 di Riesi, 1 di Santa Caterina Villarmosa e 1 di Vallelunga Pratameno.
Il contagio in provincia di Caltanissetta è costante. Attualmente i casi positivi sono 1.815. E di questi, ben 54 sono i ricoveri in Malattie infettive. Quattro i pazienti ricoverati presso il reparto di Terapia intensiva. E altrettanto, quattro pazienti, sono ricoverati fuori provincia.
La situazione epidemiologica nel Nisseno non è affatto tranquilla. I numeri del contagio lo dimostrano. La profilassi certamente sta contenendo il virus, ma il Covid-19 è ancora forte e pericoloso.
Ecco, infine, la distribuzione del contagio nel Nisseno: Butera 22 casi, Campofranco 51, Caltanissetta 139, Delia 5, Gela 621, Mazzarino 64, Milena 2, Mussomeli 17, Niscemi 708, Resuttano 3, Riesi 57, San Cataldo 22, Santa Caterina Villarmosa 51, Serradifalco 7, Sommatino 43, Vallelunga Pratameno 3.
Sono 50 pazienti di Gela e 30 di Niscemi che fanno volare, secondo l’ultimo bollettino, i numeri del contagio nel Nisseno. Ma ormai si registrano infezioni ovunque. La Sicilia poi ha un triste primato: maglia nera in fatto di vaccinazione e record di contagi a livello nazionale.
Indubbiamente una spallata al virus può avvenire dalla vaccinazione. Ci si sta mobilitando per contrastare meglio questo Covid-19. La campagna vaccinale, a macchia di leopardo, continua su tutto il territorio regionale e provinciale.
Ci vuole un colpo di reni, perché con l’approssimarsi poi dell’autunno e dell’inizio dell’anno scolastico tutto potrebbe complicarsi. Questa dura e difficile battaglia purtroppo prosegue. Ci vuole la collaborazione di tutto per contenere la forza virale del Coronavirus.
MICHELE BRUCCHERI
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