Versatile e poliedrica, nata a Lentini in provincia di Siracusa, classe 1977, avvocato penalista specializzata nella violenza di genere, Maria Elisa Aloisi è una penna eccelsa che sta riscuotendo apprezzamenti gratificanti e riconoscimenti che premiano il suo talento e la sua creatività.
La scrittrice, che vive a Catania con il marito e i suoi tre pastori tedeschi, cura una rubrica di libri per il Giornale delle Buone Notizie e collabora in qualità di redattrice con Mangialibri e Thrillernord.
Con la sua opera di esordio “Fiutando il vento” è vincitrice del Premio Letterario Il Borgo italiano 2019 – Borgo Irsina nella sezione Romanzo Inedito e nel 2020 con la stessa opera, pubblicata da Tralerighelibri, editore partner del suddetto premio, si classifica prima al Premio Tettuccio di Montecatini Terme.
Con il suo nuovo romanzo “Il canto della falena” è vincitrice della 42esima edizione del Premio Tedeschi Giallo Mondadori 2021.
Maria Elisa Aloisi benvenuta a “La Voce del Nisseno”! Innanzitutto complimenti per tutto quello che fai e per il successo che stai riscuotendo grazie alle tue passioni…
Grazie mille a voi per questa opportunità, sono felice di fare questa chiacchierata con te, soprattutto perché sei stata una delle prime persone a credere nella mia voce, tanto per restare in tema.
Quando hai scoperto l’amore per la scrittura?
L’amore per le storie mi accompagna fin da bambina, però ho iniziato da adulta a metterle su carta. Nel luglio del 2017 per la precisione. La mattina mi sveglio prestissimo a vado a fare una passeggiata nel bosco con i miei cani. Ho preso l’abitudine di portarmi dietro un taccuino per prendere nota di qualche spunto.
Sei avvocato penalista e svolgi l’attività con dedizione e assiduità. C’è un legame tra la tua professione e l’amore per la scrittura?
Al di là della mia formazione da avvocato penalista, sono stata sempre attratta dal connubio tra diritto e letteratura, sotto un duplice aspetto: quello più sostanziale, di contenuto, dal “pound of flesh” de Il mercante di Venezia di Shakespeare a Delitto e castigo e I fratelli Karamazov di Dostoevskij; ma anche sotto il profilo squisitamente ermeneutico perché, se ci pensiamo, il metodo interpretativo di un testo nei due ambiti è profondamente diverso ed eterogeneo.
Un’altra tua passione sono “gli amici dell’uomo”. Possiedi tre Pastori tedeschi bellissimi. Nel tuo pluripremiato romanzo di esordio, “Fiutando il vento”, con cui hai messo in luce una penna squisita, fluida, avvincente e originale, i tuoi “amici” acquistano una dimensione umana molto interessante. Ciò offre una fresca caratterizzazione del romanzo. Ce ne parli?
È una storia ambientata in Sicilia, la protagonista è Bianca De Flor una giovane donna che, assieme al suo cane Sirio, si trova catapultata in una avventura che attraversa i secoli.
Ed ora con “Il canto della falena” sei approdata al Giallo Mondadori…
Il 26 giugno 2021, il giorno in cui sono stata premiata sul palco del Mystfest di Cattolica con il Premio Tedeschi, è sul podio dei giorni più belli della mia vita. Gli altri due non dico quali sono però tengo presente l’insegnamento di mio padre, che vale per tutto: considerare ogni cosa come un punto di partenza.
Sono previste presentazioni?
Oltre che diverse presentazioni a Catania e dintorni sarò ospite al John Fante Festival in Abruzzo che si terrà dal 18 al 20 agosto e al Termini Book Festival che invece si terrà a Termini Imerese dal 2 al 4 settembre.
Recentemente hai vissuto l’esperienza di giurata alla nuova edizione dello stesso premio che decretò il tuo battesimo editoriale. Cosa hai provato?
Passare dall’altra parte della barricata mi ha emozionato enormemente, ma è stato anche molto istruttivo: si comprendono meglio alcuni meccanismi, si impara a leggere con grande attenzione perché scrivere è fatica e tutti i lavori meritano grande rispetto.
Prossimi progetti?
Ho un debole anche per la narrativa per ragazzi e ho appena terminato di scrivere un romanzo fantasy per bambini, un progetto particolare al quale ho lavorato con grande impegno per mesi. Questa estate invece mi dedicherò alla prossima avventura di Ilia Moncada.
Diversi scrittori hanno espresso definizioni sul romanzo. Daniel Pennac, ad esempio, afferma che quando la vita è quello che è, il romanzo ha il dovere di essere quello che vuole. Ci esprimi il tuo pensiero?
Per restare in argomento io cito la grande Agatha Christie: “La vita ha spesso una trama pessima. Preferisco di gran lunga i miei romanzi”. Una storia inventata, a volte, oltre che più avvincente, può risultare più vera della verità.
Un consiglio ai giovani che si avvicinano alla scrittura…
Leggere sempre, sempre, sempre e cercare un confronto con persone che condividono la stessa passione.
Grazie, complimenti e un grande in bocca al lupo per i tuoi prossimi romanzi.
Grazie mille a voi per tutto.
DANIELA VELLANI
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