“Si tratta di una sentenza storica per il popolo inquinato di Taranto che certifica che nel capoluogo ionico c’è stato un disastro ambientale, causato dalla proprietà dell’impianto, che la nostra associazione cominciò a denunciare già negli anni ’80 quando lo stabilimento era ancora pubblico, e che ha procurato tanti malati e morti tra dipendenti e cittadini”.
Legambiente di Taranto con una nota stampa al nostro giornale, continua: “Una sentenza così pesante conferma la solidità, da noi sempre evidenziata, delle perizie epidemiologiche e chimiche disposte dal gip Todisco”.
Ed ancora: “Con questa sentenza di primo grado possiamo dire che eco-giustizia è fatta e che mai più si deve barattare la vita delle persone con il profitto ottenuto nel totale disprezzo delle leggi”.
È questo il commento di Legambiente in una nota congiunta firmata dal presidente nazionale Stefano Ciafani, dal direttore regionale Ruggero Ronzulli e dalla presidente del circolo tarantino Lunetta Franco.
A Legambiente che era tra le parti civili al processo (come già lo era stata, in assoluta solitudine, per precedenti processi contro Ilva nel passato) sono state riconosciuti provvisionali di 20mila euro per l’associazione nazionale e 50mila euro per Legambiente Puglia e circolo di Taranto, tra le più alte disposte dai giudici.
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