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SANTA CATERINA VILLARMOSA DA DOMENICA DIVENTA “ZONA ROSSA”

di MICHELE BRUCCHERI – CRONACA. Off limits sino a mercoledì 12 maggio. Firmata l’ordinanza dal presidente della Regione, Nello Musumeci, per contenere il Covid-19. Ne dà notizia il sindaco Giuseppe Ippolito

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Santa Caterina Villarmosa in zona rossa da domenica 2 maggio e sino a mercoledì 12 maggio. È stata appena firmata l’ordinanza dal presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci. Ne dà notizia il sindaco Giuseppe Ippolito. Gli altri paesi del Nisseno sono, attualmente, Serradifalco (sino al 12), Mussomeli e Marianopoli (sino al 5 maggio).

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Il sindaco Giuseppe Ippolito

Un provvedimento che si è reso necessario per contrastare il contagio da Covid-19. Ovviamente, la zona rossa limita fortemente gli spostamenti. Ecco nel dettaglio ciò che è consentito: spostamenti per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità (anche verso un’altra Regione o Provincia autonoma); il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, compreso il rientro nelle “seconde case” ubicate dentro e fuori regione.

Ed ancora, “gli spostamenti per far visita ad amici o parenti autosufficienti e, in generale, tutti gli spostamenti verso abitazioni private abitate diverse dalla propria non dovuti a motivi di lavoro, necessità o salute sono invece vietati”. Sarà, tuttavia, obbligatoria l’autocertificazione, da portare con sé.

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Per quanto concerne l’attività motoria, “è consentito svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie. È altresì consentito lo svolgimento di attività sportiva esclusivamente all’aperto e in forma individuale. Stop invece a palestre e piscine”.

In merito a bar e ristoranti, nella zona rossa è sempre vietato consumare cibi e bevande al proprio interno. Il provvedimento è esteso anche ad altre attività di ristorazione (pasticcerie e gelaterie), precisa l’ordinanza. “Dalle ore 5 alle ore 22 è consentita la vendita con asporto di cibi e bevande, come segue: dalle 5 alle 18.00, senza restrizioni; dalle 18 alle 22, è vietata ai soggetti che svolgono come attività prevalente quella di bar senza cucina (e altri esercizi simili)”.

È consentita la consegna a domicilio, senza limiti di orario, ma deve comunque avvenire nel rispetto delle norme sul confezionamento e sulla consegna dei prodotti. È consentita, senza limiti di orario, anche la consumazione di cibi e bevande all’interno degli alberghi e delle altre attività ricettive, “per i soli clienti ivi alloggiati”.

Per quanto concerne i negozi, resteranno chiusi quelli che si occupano di servizi alla persona come parrucchieri, barbieri e centri estetici. È consentita l’apertura di tutte le attività manifatturiere ed artigianali. Infine, un passaggio – a nostro avviso controverso: le scuole restano aperte.

MICHELE BRUCCHERI

 

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