Daniela Trovato, scrittrice e poetessa, pubblica un nuovo e interessante libro. Sono 58 frammenti lirici, “perle di rara perfezione”. Una raccolta di poesie dal titolo “Fralezze” che significa “fragilità”. Siciliana di Acireale (Catania), ama visceralmente scrivere. E poi, anche disegnare, dipingere, suonare il pianoforte di cui è diplomata.
Insegna nella scuola primaria. E a proposito della sua recente creatura poetica, partorita poche settimane addietro, dichiara a La Voce del Nisseno (versione online): “Spero che tutti possano trovarci, alla fine, un barlume di speranza, ricordando che, dopo le tenebre della notte, torna sempre la luce”.
Esortata a parlare dei suoi libri, di grande successo, ammette: “Il bilancio è estremamente positivo. Come ho già avuto modo di dire la mia stanza dei trofei è ricca di 56 premi e ne sono estremamente fiera. Tra essi, oltre le menzioni, spiccano i primi premi e in generale, il podio. I miei lettori amano il mio stile narrativo e adesso, in procinto di pubblicare il mio primo romanzo giallo dal titolo Sciarada d’estate”.
Al termine della nostra piacevole conversazione, Daniela Trovato ci regala alcuni versi. E queste splendide parole: “Vorrei che i lettori realizzassero che dopo l’oscurità, dopo la notte più cupa, sorge sempre un nuovo sole e la luce torna più splendente che mai. Dipende solo da noi”. Un messaggio di speranza e di coraggio, di ottimismo, dunque. Un messaggio di resilienza e di positività.
“Fralezze” è la tua nuova e recente creatura. Ce ne parli?
Fralezze è una raccolta di 58 poesie che rispecchia il mio essere completamente nelle emozioni, nei sentimenti, nel modo di vedere alcuni aspetti della vita. È il desiderio di raccontare in modo diverso, più intimo, tutto ciò che mi ispira il cuore. Parlare con la musica, trasformando le note in parole, le melodie in versi, gli accordi in rima. Io mi ritengo a mio agio quando scrivo versi più ancora, forse, di quando scrivo racconti. Sono composizioni molto vicine alla mia anima, non seguono la metrica convenzionale ma sono versi liberi, che si snodano nella musicalità delle parole.
Cosa significa “fralezza” che ricorre costantemente nei tuoi versi?
Fralezze significa letteralmente fragilità. Credo che questa parola rappresenti compiutamente il mondo di oggi, un insieme di debolezze e fragilità che ci costringe a cercare un rapporto con le altre persone per poterci sentire più forti. Il termine fralezza torna costante nella maggior parte delle poesie, proprio per sottolineare l’effimera fugacità della quotidianità.
Nella prefazione, Edmondo Trombetta scrive: “All’interno, 58 perle di rara perfezione con cui ora il lettore avrà il potere di adornarsi”. Un altro pregevole complimento, dopo averti definito “un diamante”. Cosa provi dinanzi a queste parole?
Edmondo Trombetta, oltre ad essere un caro amico è un autore che ha spesso scritto le prefazioni ai miei libri. Spero di meritare le parole che ha usato per le mie poesie e spero anche che i miei lettori possano condividerne il giudizio. Edmondo Trombetta ha partecipato alla mia crescita letteraria, quindi conosce il mio stile e come esso si sia evoluto nel corso di questi anni.
Cosa raccontano questi 58 frammenti poetici?
Raccontano la vita di oggi, con le gioie ed i dolori che accompagnano tutte le nostre azioni, sono descrizioni e pensieri, riflessioni e razionalità, antinomie costanti della vita. Spero che tutti possano trovarci, alla fine, un barlume di speranza, ricordando che, dopo le tenebre della notte, torna sempre la luce.
Il tuo libro è dedicato ad Alice e Martina. Chi sono?
Alice e Martina, se mi permetti di citare Cornelia, madre dei Gracchi, sono i miei gioielli, le mie perle, a cui ho dedicato le mie opere in riconoscenza per rendere la mia vita degna di essere vissuta.
Chi è interessato al tuo nuovo volume lirico, a chi deve rivolgersi?Le mie poesie sono state pubblicate un mese fa, appunto con il titolo “Fralezze” da Progetti di Armonia edizioni, di Sortino e spero possano piacere a tutti coloro che decideranno di farsene un dono. Vinsi la pubblicazione al concorso bandito nel 2019 nella sezione Silloge inedita e adesso si può trovare su tante piattaforme on line, IBS, Libraccio, Youcanprint, mondadoribookstore, libreriauniversitaria…
A proposito del libro… so che ha ottenuto un prestigioso primo posto al Premio Navarro. È così?
Sì, è vero, nel 2019. Sono estremamente orgogliosa di questo riconoscimento da parte di un Premio Internazionale così prestigioso.
Indubbiamente, l’attuale pandemia impedisce eventi in presenza. Come intendi promuovere il tuo libro?
È vero che l’impossibilità di partecipare ad eventi in presenza potrebbe influire sulla diffusione del libro. Però vi sono molti altri mezzi per poterlo pubblicizzare. L’aiuto indispensabile dei giornali, come in questo caso, è un mezzo prezioso di diffusione e poi al giorno d’oggi internet è in grado di far conoscere globalmente qualsiasi cosa semplicemente solleticando l’interesse dei fruitori.
Una tua grande passione è la musica. L’emergenza sanitaria da Covid-19 ha penalizzato fortemente il settore degli eventi, culturali e musicali. Cosa speri per questo anno in corso ancora incerto, su questo fronte?
Spero che presto, soprattutto con la vaccinazione di massa, si possa tornare, con le dovute cautele, a fruire dei vari eventi culturali per cui abbiamo sofferto per la mancanza. Sicuramente la voglia di presenziare a spettacoli artistici e sportivi è tale che ritengo probabile un boom di presenze che possa far recuperare velocemente parte del tempo perduto.
Sei un’insegnante. Cosa pensi della didattica a distanza?
Non sono molto favorevole alla DAD perché ritengo che l’insegnamento abbia bisogno del contatto quotidiano con gli allievi. Spesso una carezza aiuta molto di più di tante parole. Ma nell’emergenza sanitaria che ha colpito il mondo, credo sia stata una soluzione nuova e positiva in quanto ha permesso di mantenere il contatto con la realtà scolastica. È stato un modo per evitare la dispersione: certo si poteva fare molto di più, ma il Covid ci ha trovato impreparati in tal senso (ragazzi e docenti) e la DAD è stata la forma più immediata per “risolvere” la nuova e imprevista situazione comunicativa.
I tuoi precedenti libri hanno avuto un grande successo. Qual è il bilancio globale in rifermento a “Il frammento mancante”, “Aqua” e “Avrei voluto parlarti di me”?
Il bilancio è estremamente positivo. Come ho già avuto modo di dire la mia stanza dei trofei è ricca di 56 premi e ne sono estremamente fiera. Tra essi, oltre le menzioni, spiccano i primi premi e in generale, il podio. I miei lettori amano il mio stile narrativo e adesso, in procinto di pubblicare il mio primo romanzo giallo dal titolo Sciarada d’estate, nasce in me la curiosità di conoscere i commenti su esso. Incrocio le dita e spero piaccia.
Teoricamente, l’epidemia da Coronavirus ci sta regalando qualche momento in più di “libertà”. Qual è l’ultimo film che hai visto?
Seguo soprattutto le serie televisive e i telefilm polizieschi, tipo L’Ispettore Barnaby o Vienna criminale. Comunque l’ultimo film è stato “Billy Elliot”.
E l’ultimo libro che hai letto?
Sto per finire “Il treno dei bambini” di Viola Ardone. L’ultimo finito è stato “Cristo si è fermato a Eboli” di Carlo Levi. Entrambi interessanti.
Qual è il messaggio che consegni ai lettori de “La Voce del Nisseno”?
Io sono una persona positiva. Vorrei che i lettori realizzassero che dopo l’oscurità, dopo la notte più cupa, sorge sempre un nuovo sole e la luce torna più splendente che mai. Dipende solo da noi. E concluderò allora con una mia poesia, tratta da Fralezze:
E SARÀ UN NUOVO GIORNO
Silenzi
nei violacei colori dell’aurora,
nelle luci riflesse del fiume che scorre
come inarrestabili lancette.
Silenzi
nelle vie, nelle chiese ,nelle scuole
ieri affollate, gremite, festanti.
Silenzi
in ogni angolo vissuto
nelle case
nel mondo.
Li ode l’anima in pena
di un triste viandante,
gli tuonano dentro
spezzati dai passi veloci.
E sarà domani,
suoni e rumori,
echi lontani
portati dal vento
di un treno svogliato
che riprende il suo viaggio,
di musiche spente
in una balera ormai vuota,
di un gatto curioso
che miagola piano
e si affaccia
dall’angolo di un vicolo muto,
scrosci di voci
nel variopinto mercato
di strade di nuovo animate
da gente che va,
disordinata, e non si ferma,
abbracciata al caldo cappotto,
sfidando anche l’ultima
goccia di brina.
Si affretta il viandante
l’ombra lo insegue.
Si spegne la notte.
Grazie Daniela.
Grazie a te, Michele.
MICHELE BRUCCHERI
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