Una mostra d’arte contemporanea dell’artista Salvatore Pizzo, di Serradifalco, a Palazzo Moncada. È programmata da sabato 9 novembre a sabato 23 novembre 2024. Presso la Galleria Civica. E s’intitola “Carte e quant’altro 3” (letture visive).
L’inaugurazione, dunque, avverrà sabato 9 novembre (alle ore 18). E la mostra, fanno sapere i promotori dell’appuntamento culturale, occuperà l’intero piano nobile di Palazzo Moncada. Avrà tre sezioni tematiche.
“Vengono affrontate questioni sociali ed esistenziali, attraverso un linguaggio artistico poliedrico, comprendente de-collage, installazioni e scritture visive”, spiegano dallo staff organizzativo. E nella fattispecie: Contro le violenze rivolte alla donna. Questa sezione “esplora il tema della violenza di genere, rappresentata visivamente attraverso de-collage dominati dal colore rosso, simbolo di forza e sofferenza, che evocano il dramma e la resistenza delle donne”.
E poi: Le angosce che turbano il mondo. In quest’altra parte della mostra, Salvatore Pizzo riflette “sulle guerre, le ingiustizie sociali e le tensioni globali attraverso installazioni e scritture a due mezze che stimolano una riflessione profonda sugli squilibri che affliggono l’umanità”.
Ed infine: Sguardi. “Con un approccio crepuscolare, l’artista indaga la transizione tra corpo e spirito, ponendo l’accento sullo statuto corporeo e spirituale dell’essere umano. Aldo Gerbino accompagna questa sezione, esplorando il senso di metamorfosi e trasformazione che pervade le opere”.
Questa interessante mostra dell’artista serradifalchese sarà arricchita dai contributi critici del professor Guido Folco, direttore di Italia Arte e del Museo MIIT di Torino e, appunto, del professor Aldo Gerbino, noto critico d’arte e poeta morfologo di Palermo.
Salvatore Pizzo, con “Carte e quant’altro 3”, prosegue il suo percorso di indagine visiva e concettuale, proponendo “un dialogo artistico aperto e potente sulle sfide contemporanee”. La sua arte è una sorta di compendio che riassume tutti i linguaggi espressivi inventati dai capiscuola post-moderni.
In ciascuna delle sue innovative sperimentazioni tecniche sui «generi» – che nascono dall’uso di materiali diversi e inconsueti – emergono citazioni dotte e riferimenti all’opera dei grandi maestri contemporanei. La sua è veramente una creatività sorprendente. L’artista di Serradifalco, classe 1949, vive a Serradifalco. Ha iniziato il suo percorso artistico come autodidatta.
Certamente possiede una grande sensibilità d’animo, una notevole maturità culturale e di esecuzione. Ha una straordinaria padronanza. Nel corso degli anni (ha cominciato ad esporre nel 1982), numerose sono state le sue mostre ottenendo sempre apprezzamento e successo. Nelle installazioni, Salvatore Pizzo usa una grande varietà di materiali: lastre metalliche, frammenti di plexiglas, reti in plastica, vetro, legno, tessuti e metalli vari.
Nella grafica, de-collage e sulle superfici trattate con pigmenti colorati, l’artista serradifalchese, talvolta, arricchisce il significato dell’opera, inserendo parole in libertà o brevi frasi compiute. Veramente bravo.
MICHELE BRUCCHERI
LEGGI ANCHE: Michele Bruccheri intervista Mietta
SERRADIFALCO RICORDERÀ GIUSEPPE RAGGIO (LA FAMIGLIA DONA UNA SUA OPERA)