“Il protocollo tra la Regione e l’Università di Palermo che avvia il percorso di trasformazione dell’Ospedale nisseno Sant’Elia in Policlinico Universitario, è un risultato importante di tutta la nostra città, che per questo obiettivo si è mobilitata come non avveniva da decenni, con la partecipazione massiccia dei giovani studenti, scesi in piazza a migliaia, dei Sindaci di tutta la provincia, della Chiesa nissena e del mondo dell’associazionismo e del volontariato che hanno saputo presentare al Governo regionale la volontà e la determinazione di rilanciare, con il progetto-università, la qualità dei servizi e lo sviluppo di tutto un territorio”.
Parole chiare, nette, inequivocabili, quelle del sindaco di Caltanissetta, Roberto Gambino. Il quale poi aggiunge: “Il protocollo prevede la gestione di 350 posti letto da parte dell’Università di Palermo, che ha scelto di collocarli presso l’ospedale Sant’Elia, già DEA di II livello, unico nelle città non metropolitane in Sicilia, qui a Caltanissetta, dove da oltre 20 anni esiste un corso di laurea in Medicina e Chirurgia, molto accreditato, già affiancato da Scienze Infermieristiche, Ingegneria Biomedica e, per il prossimo anno accademico, da un nuovo corso di laurea in Farmacia e da uno in Medicina ad Indirizzo Tecnologico”.
Gambino prosegue: “Il Comune ha sempre sostenuto con determinazione il progetto Università, con investimenti economici consistenti e disponibilità di strutture e di servizi, spesso unica istituzione a farsi carico degli oneri, convinti come siamo che la qualità sei servizi sanitari e la presenza dell’Università possono essere determinanti per lo sviluppo del nostro territorio, delle sue professionalità e di un indotto che può coinvolgere tutti i settori della nostra economia locale”.
“Noi siamo sempre più convinti che i migliori risultati si potranno raggiungere soltanto potenziando i meccanismi dell’area vasta, unendo strategicamente le province di Caltanissetta, Agrigento ed Enna e soprattutto unendo i cittadini e le istituzioni, senza distinguo di colore politico, senza strumentalizzazioni per interessi di parte, senza costruire visibilità virtuali sui problemi dei cittadini, ma impegnandosi insieme agli altri per risolverli”, conclude Gambino.
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