Si celebrano i 500 anni della straordinaria scultura in marmo di Antonello Gagini. Il pregevole manufatto è custodito a Randazzo, nel catanese. Si tratta della Statua di San Nicola. E nella chiesa parrocchiale di San Nicolò da Bari è programmato un evento per venerdì prossimo, 24 novembre (alle ore 16.30).
Quest’opera straordinaria e di eterna bellezza, realizzata da Gagini nel 1523 (è definito uno scultore rarissimo e singolare), raffigura San Nicola da Bari, seduto in trono. E in occasione della ricorrenza del quinto centenario della consegna dell’opera, la parrocchia – in collaborazione con BCsicilia – organizza un seminario di studi intitolato “Antonello Gagini, scultore rarissimo e singolare: San Nicola da Bari a Randazzo, 500 anni di eterna bellezza”, che celebrerà l’opera e l’arte dello scultore palermitano.
Il seminario di studi vedrà la partecipazione di studiosi e di eminenti esperti che esploreranno la straordinaria eredità lasciata da Gagini attraverso la sua iconica scultura. Interverranno: Gioacchino Barbera, storico dell’arte e autorevole studioso di pittura siciliana, già direttore del museo regionale di Messina e di Palazzo Abatellis in Palermo; Antonio Cuccia, storico dell’arte, specialista per la cultura artistica del Cinque e Seicento; Giuseppe Fazio, dottore di ricerca in storia dell’arte, autore di numerose pubblicazioni sul tardo Medioevo e sul Rinascimento; Alfonso Lo Cascio, giornalista e presidente regionale di BCsicilia; Alessandra Migliorato, storica dell’arte del museo regionale di Messina, specializzata in scultura rinascimentale e Gaetano Scarpignato, studioso e ricercatore di storia del territorio e autore di importanti contributi sulla storia di Randazzo.
Durante l’incontro i relatori forniranno una panoramica dell’opera di Antonello Gagini esaminando il suo contributo all’arte italiana e soprattutto il valore culturale della scultura di San Nicola da Bari che si conserva a Randazzo. Sarà raccontata la storia della committenza della statua.
“L’anniversario, dunque, sarà un’occasione speciale per riflettere sull’importanza della cittadina etnea e sulla storia del simulacro e le interdipendenze artistiche sulla nostra eredità culturale”, si legge nel comunicato stampa. Gioia e riconoscenza viene espressa dal neo parroco, don Salvatore Cassaniti.
“Desidero esprimere la mia sincera gratitudine a padre Gabriele Aiola, mio predecessore che ha accolto l’idea, di organizzare questo evento culturale, maturata grazie alle ricerche di Gaetano Scarpignato che ha generosamente curato il progetto in ogni sua fase. Ringrazio i relatori – conclude il sacerdote – che esamineranno l’arte, la bellezza e la profondità di questa scultura affinché essa continui a ispirare e arricchire la vita delle persone nella nostra comunità. Invitiamo tutti i membri della comunità locale e gli amanti dell’arte a unirsi a noi in questa celebrazione che promette di essere un momento di condivisione, apprendimento e contemplazione della bellezza in questo periodo di forti tensioni sociali”.
MICHELE BRUCCHERI
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