Al via da oggi, con venti ragazzi del liceo scientifico “Virgilio” di Mussomeli, l’attività del laboratorio periferico del Dipartimento di Scienze Chimiche dell’Università di Catania presso il comune di Montedoro.
È sostanzialmente un esperimento, il primo in Italia, in cui un Dipartimento universitario prevede di organizzare un’attività di laboratorio e seminario per studenti delle ultime due classi degli istituti di istruzione superiore, “applicando il noto e sperimentato modello del Piano Nazionale Lauree Scientifiche in sedi periferiche, svantaggiate dal punto di vista dei trasporti pubblici e privati”, si legge nel comunicato stampa inviato alla nostra redazione.
È stato per questo attrezzato, con risorse del Dipartimento di Scienze Chimiche dell’Università di Catania, del Piano Nazionale Lauree Scientifiche – Chimica UniCT, e del Comune di Montedoro un modernissimo laboratorio didattico in cui i ragazzi possono in prima persona sperimentare un’attività didattica-laboratoriale tipica di un primo anno universitario dei corsi di Laurea in Chimica.
Questa attività laboratoriale viene preceduta da una presentazione teorica dell’argomento, commisurata con il livello formativo dello studente. Vengono inoltre illustrate le norme comportamentali per la sicurezza in laboratorio. E la nota stampa, inoltre, evidenzia: “L’ultima fase di questa attività riguarda il trattamento dei dati sperimentali raccolti e la loro interpretazione”. Tutto questo viene, infine, coordinato dai docenti del Dipartimento di Scienze Chimiche dell’Università di Catania, guidati dal professor Guido de Guidi (referente per il Piano Nazionale Lauree Scientifiche).
“Non posso non nascondere la mia soddisfazione – afferma il sindaco di Montedoro, Renzo Bufalino – per l’avvio dell’attività del laboratorio di chimica nei locali forniti dal Comune e realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Chimiche dell’Università di Catania. Ricordo infatti che si tratta di un progetto-pilota del Piano Nazionale Lauree Scientifiche e un nuovo esempio, primo in Italia, di ateneo attivo sul territorio. Si tratta per noi di un ulteriore strumento per incrementare l’offerta culturale del nostro comune”.
MICHELE BRUCCHERI
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