Estate caldissima, in tutti i sensi, per il maestro ceramista Besnik Harizaj, protagonista di diversi eventi sul territorio siciliano. L’ormai celebre artigiano ha vinto questa estate l’importante premio, il “Golden Muse Award”, organizzato dalla Camera Nazionale Giovani Fashion Designer. Ed è tra i protagonisti di una serie di eventi iniziati il 6 agosto con la selezione regionale di Miss Universo Italy che si è svolta a San Giovanni la Punta, in provincia di Catania.
Da qui – in occasione della serata finale prevista per il 13 del mese – il nostro amico Besnik si sposterà a Noto (in tale occasione vi sarà una sfilata con le sue creazioni presso la Cattedrale Barocca, patrimonio culturale dell’Unesco), mentre poi il 27 del mese lo ritroveremo ad Aci Castello, questa volta a dirigere la giuria del premio Miss Mondo Sicilia. In mezzo ci sarà anche il tempo per una sfilata di fantastiche creazioni a Licata, in provincia di Agrigento, in un evento fortemente voluto dal sindaco della città Angelo Balsamo, dall’Assessore Maria Sitibondi con, tra i protagonisti, anche lo chef stellato Michelin Pino Cutaia, e che sarà realizzato in collaborazione con la locale boutique Tiffany.
Besnik Harizaj è nato nel 1969 a Valona, ha studiato Belle Arti all’Accademia della sua città. In seguito, è stato insegnante d’arte, ma con uno stipendio molto basso. Con lo scoppio della guerra nell’ex Jugoslavia, fu costretto a trasferirsi a Creta. Lì si occupò di ogni sorta di lavoro per raccogliere abbastanza soldi per trasferirsi in Italia, facendo, come tanti suoi connazionali, la traversata in barca.
Arrivato in Sicilia, senza visto, ha iniziato a fare ogni sorta di lavoro, dal muratore all’agricoltore. Ma non ha mai smesso di disegnare. “Dovevo. Non volevo perdere la capacità di disegnare”, mi ha detto Besnik – una parola che in italiano significa leale – quando l’ho raggiunto al telefono.
Quando Besnik parla della sua vita e del suo lavoro è come un fiume in piena: ricordi, storie divertenti, barzellette e consigli. Il più importante che mi ha dato? “Se vuoi avere successo in qualcosa, devi allenarti quotidianamente”. Ecco un succo della nostra chiacchierata.
Cosa è successo precisamente dopo che scegliesti di lasciare la tua amata Albania?
Ero un insegnante d’arte, ma era difficile guadagnare soldi. Ho dovuto andarmene. Così, ho preparato le mie cose, e ricordo di aver detto alla mia famiglia: “Se non mi doveste veder tornare tra una settimana sarà buon segno in quanto sarò riuscito a passare i confini”. Sono andato a Creta, e lì ho iniziato a lavorare duramente per poter mettere da parte abbastanza soldi per poter poi raggiungere con più facilità l’Italia. Mi sono trasferito in Sicilia e lì mi sono impiegato in campagna per guadagnarmi il pane. Ho anche lavorato come muratore… ma non ho mai smesso di disegnare.
A chi senti di dover dire grazie?
Al mio insegnante d’arte. Mi dava molti compiti da eseguire ogni giorno e lo faceva solo con me perché diceva che vedeva in me un artista, un talento. Ho iniziato a lavorare in bottega e ho imparato l’arte della ceramica siciliana. Ho aperto il mio negozio nel 1997, ma non è stato facile.
Un ricordo di quegli esordi in Italia?
I siciliani erano sospettosi. Ero uno straniero che lavorava nel settore siciliano più tradizionale che ci sia. Ricordo le tante persone che mi guardavano attraverso la finestra, senza mai entrare. Il primo anno è stato difficile, durissimo… il mio negozio era costantemente vuoto. Ho continuato a lavorare e sperimentare. A quel tempo tutti gli artisti si recavano al Museo della Ceramica di Caltagirone per copiare le Teste di Moro. Le rifinivano con colori tenui, come quelli conservati nel museo. Ma quelli non sono i colori originali in quanto i manufatti risalgono a secoli fa. Ho iniziato a usare colori vivaci e brillanti. Fu un enorme cambiamento. Oggi sono amato da tutti e sono un nome affermato, ma ho ingoiato anche io i miei bocconi amari.
La tua arte si distingue da tutte le altre…
Quello che vedi nei miei prodotti artigianali sono gli uomini e le donne che mi piacciono. Totò è stato uno dei primi che ho realizzato. Sono un suo grande fan. Ho anche ricevuto una lettera da sua nipote che è rimasta positivamente colpita da quello che ho fatto. Adesso vendo in tutto il mondo. E quelli che mi guardavano da lontano ora mi stanno copiando. Ogni anno cerco di uscire con un lavoro diverso, un dettaglio, uno stile personale. La vita è imprevedibile ma, a volte, riserva grandi gioie.
Le persone possono acquistare online le tue opere?
Assolutamente sì. Possono trovarmi sul mio sito web, sui social tra cui Facebook ed Instagram. Posso spedire in tutto il mondo. Ho molte richieste dall’America, dalla Francia, dal Giappone, per esempio.
ILARIA SOLAZZO
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