Ventuno anni fa, nel 2002, la Sezione di Italia Nostra Caltanissetta, presieduta da chi scrive, organizzò la mostra-convegno “L’architettura della città”. L’evento fu organizzato nell’ambito della manifestazione nazionale di Italia Nostra “Italia da salvare”. La mostra-convegno ebbe luogo il 16 giugno del 2002, negli spazi del fu Parco Letterario Regalpetra, dedicato a Leonardo Sciascia. Sindaco della città era Salvatore Messana. Una mostra e un convegno che evidenziarono l’avvenuta presa di coscienza, da parte dei cittadini, nei confronti dei beni culturali ed ambientali, della necessità di una loro corretta e condivisa conservazione, gestione, fruizione.
Emerse anche la necessità del progetto qualificato del “nuovo”, del ruolo imprescindibile dell’architettura, arte civile per eccellenza, nell’immaginazione, definizione, costruzione di un ambiente urbano più espressivo e complesso, più sano. Conservare e insieme valorizzare, costruire il nuovo con maggiore consapevolezza dei luoghi, delle tradizioni, dei bisogni dei cittadini, dunque. A distanza di più di vent’anni ci chiediamo: quanti di quegli auspici, di quelle speranze, di quei progetti si sono realizzati in questa nostra città, in questo nostro territorio?
Ma veniamo all’oggi, anno 2023. L’attuale Amministrazione comunale, sindaco Roberto Gambino, ha presentato nei giorni scorsi due nuovi progetti per la città. «Ciò è stato possibile grazie ai fondi destinati alla Rigenerazione Urbana. Il Comune di Caltanissetta ha elaborato il progetto per la riqualificazione del Largo Barile (550 mila euro) e la ristrutturazione dell’ex Gasometro di via Angeli (881 mila euro). Riqualificare e rendere funzionale il Largo Barile è una delle tappe che vede il Palazzo Moncada al centro del progetto di rilancio culturale ed artistico della città.
La rigenerazione del Largo Barile darà alla città una nuova e funzionale piazza che sarà luogo di accoglienza e biglietto da visita del bel Palazzo Moncada. L’altro progetto che andrà in appalto entro il mese di sttembre 2023 è quello relativo al recupero strutturale dell’ex Gasometro cittadino che verrà ristrutturato e musealizzato per diventare il luogo ove raccogliere e presentare i beni materiali e non che raccontano la città». Queste le parole del sindaco-architetto Gambino. Nient’altro in relazione ai contenuti, alla qualità, al linguaggio dei due progetti.
Abbiamo avuto modo di vedere alcune immagini dei due progetti grazie alla loro pubblicazione, su Facebook, da parte dell’assessore Ettore Maria Garozzo. A tal proposito, egli sinteticamente scrive: «Caltanissetta sta per vedere trasformato Largo Barile che diventerà gradevole luogo di incontro e degno biglietto da visita di Palazzo Moncada”. E poi: “Con il recupero strutturale di quello che oggi è il rudere del Gasometro di Caltanissetta, la città avrà uno spazio funzionale e vivibile nel quale raccogliere ed elaborare tutto ciò che riguarda l’identità e la storia cittadina».
Che dire? Grande è la nostra delusione. La nostra amarezza. Ancora una volta l’Amministrazione Gambino presenta due progetti che si prestano a inevitabili critiche. In Largo Barile lo spazio pubblico viene frantumato e banalizzato da una serie di elementi. Manca – è evidente – una scelta forte, chiara, sia dal punto di vista funzionale sia dal punto di vista formale. Nessun riferimento alla memoria, alle tracce storiche del Palazzo. Il risultato è una sommatoria insignificante di oggetti, di elementi di arredo urbano che non producono architettura.
La nostra proposta, avanzata due anni fa, apparentemente accolta con entusiasmo dalla Giunta Gambino, ovvero realizzare una grande piazza-giardino da dedicare al filosofo di origini nissene Rosario Assunto, è stata dimenticata, rimossa. Mai siamo stati convocati dalla Giunta Gambino, mai dall’Ufficio tecnico comunale.
Che dire, invece, in ordine al progetto per l’ex Gasometro di via Angeli? Siamo di fronte alla “ricostruzione” di un peculiare bene storico. Attendiamo, ovviamente, le osservazioni della Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali. Per quanto riguarda la destinazione funzionale dell’antico Gasometro, ci auguriamo che sapranno spiegarci cosa intendono dire con le parole “la città avrà uno spazio funzionale e vivibile nel quale raccogliere ed elaborare tutto ciò che riguarda l’identità e la storia cittadina”. Di certo, in alcune immagini di progetto, abbiamo notato la presenza della bottiglia dell’Amaro Averna, simbolo davvero amaro della storia e dell’identità della città di Caltanissetta.
Prof. Leandro Janni
(Presidente di Italia Nostra Sicilia)
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