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Fratel Biagio Conte

C’è un tempo per arare e c’è un tempo per mietere. C’è un tempo per seminare e c’è un tempo per raccogliere. La pellicola cinematografica “Biagio” (regia di Pasquale Scimeca, produzione di Linda Di Dio e Arbash, con cofinanziamento della Banca del Nisseno) è stata presentata, in anteprima regionale, a Caltanissetta presso l’ex storico cine-teatro Bauffrement, da pochi mesi denominato Teatro Rosso di San Secondo. Un film che ha commosso notevolmente il folto pubblico che ha oltremodo apprezzato questo lavoro, ricco di pathos e di intensità mistica. Un film che dà “voce” alla speranza. Un film che coltiva l’amore verso il prossimo, verso i bisognosi.

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Conferenza stampa presso la Banca

Dopo aver emozionato il grande pubblico alla prima al Festival Internazionale del Film di Roma, dove è stato premiato – tra l’altro – con il prestigioso premio Green Movie Award (per aver meglio rappresentato i valori della sostenibilità), la pellicola cinematografica è stata proiettata e accolta favorevolmente anche nel Nisseno. Narra la storia vera del palermitano Biagio Conte, definito il San Francesco dei nostri giorni, che si mette al servizio dei poveri e degli ultimi. Lascia l’agiatezza e le comodità per realizzare, dopo un impegnativo e solitario cammino spirituale, già nel 1993, la Missione di Speranza e Carità. Ai poveri e ai senzatetto dà da mangiare, da vestire, dà un po’ di dignità.

CONFERENZA STAMPA. Giuseppe Di Forti, presidente della Banca del Nisseno che ha cofinanziato la pellicola cinematografica grazie al Tax Credit esterno, presso la sala convegni dell’istituto bancario ragiona sul progetto. “Un film ideato e prodotto in Sicilia – spiega -. Biagio Conte si è dedicato ai bisognosi con grande generosità. E questo film, importante, oggi ha l’attenzione nazionale e internazionale. Siamo orgogliosi di presentarlo, oggi, nella nostra sede, tramite questa conferenza stampa. Siamo la prima banca di credito a finanziare, in parte, un progetto culturale di considerevole valenza sociale. Questo è un film del territorio. Si racconta positivamente la nostra terra, si dà una bella immagine della Sicilia. Un vero e proprio riscatto. Con un chiaro messaggio di speranza. Abbiamo anche dato, con questo progetto, una mano all’economia, valorizzato gli artisti del territorio e creduto a quest’opera che ha un taglio etico. Diamo un contributo non solo economico, ma anche etico e culturale. È anche questa la nostra missione”.

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Linda Di Dio, Giuseppe Di Forti e Michele Bruccheri

La solare produttrice, Linda Di Dio, dapprima ringrazia la Banca del Nisseno per il sostegno, “per aver creduto in questo importante progetto”. Poi, su nostra domanda, risponde: “Questo film verrà proiettato in molte scuole. È basilare coinvolgere le scolaresche. Bisogna educare il pubblico. Siamo impegnati in una seria politica di distribuzione. Siamo presenti sul territorio, con quasi 200 sale. Oltre ai giovani, ovviamente il film, con altre proiezioni, coinvolgerà gli adulti. Siamo davvero grati alla Banca del Nisseno che ha sostenuto questo film. Altri progetti? Al momento, ci stiamo curando di questo ma sicuramente ci saranno altre collaborazioni in futuro”.

Pasquale Scimeca, regista tra l’altro del film sul sindacalista Placido Rizzotto, inizialmente encomia il ruolo della Banca del Nisseno che ha coprodotto la pellicola cinematografica (“penso che sia la seconda volta in Italia”, dichiara). Definisce questa partecipazione “innovativa, che guarda al futuro. Bisogna saper sviluppare la parte culturale del territorio. Tutto ciò, diventi esempio per altri. Il film non è un documentario o una biografia, ma racconta un percorso esistenziale”. Tra i presenti, alcuni attori che hanno partecipato al film: Attilio Ferrara, Franco Capizzi, Omar Noto. Il presidente Di Forti, nel ribadire che se vi saranno le condizioni, la Banca del Nisseno farà sempre la sua parte, ha poi ricordato Aldo Naro, il giovane nisseno neolaureato in Medicina barbaramente ucciso a Palermo. Un doveroso omaggio, per la tragica scomparsa, al medico morto pochi giorni fa.

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Michele Bruccheri e il regista Pasquale Scimeca

Interpellato dalle nostre domande, Pasquale Scimeca aggiunge: “Dio viene trovato da Biagio negli altri, non in modo astratto. Un film è come un’orchestra e abbiamo portato avanti questo progetto coinvolgendo maestranze ed attori locali. Biagio – riferisce – non ha visto il film. Non vuole peccare d’orgoglio, mi ha detto. All’inizio non voleva. Poi ha capito che ciò che fa è una testimonianza importante ed utile agli altri. È contento del film. C’è stata un’autorevole recensione da parte del cardinale Scola. È entusiasta del film che non è celebrativo. Guardiamo anche alle scuole. Questo aspetto culturale e sociale è basilare”. Ha infine spiegato che il cinema che è cultura promuove l’economia e la Banca del Nisseno, attraverso il sostegno economico, stimola la cultura. La peculiarità delle banche di credito cooperativo è un valore aggiunto e dà una reale mano al territorio.

IL FILM. “Biagio”, raccontato poeticamente ed efficacemente sul grande schermo da Pasquale Scimeca, è la storia del missionario laico palermitano che nel maggio 1990 decise di lasciare la sua casa e i suoi affetti più cari per intraprendere un cammino spirituale lungo e impegnativo. Strettamente in contatto con la natura, per scacciare il consumismo e il benessere, vivendo da eremita sulle Madonie. Si mette alla ricerca di Dio. Una scelta contro ogni conformismo e dettata da una verace spiritualità. In solitudine incontra sé stesso e Dio, dopo un estenuante viaggio a piedi sino ad Assisi in compagnia dell’amato e fedele cane Libero. Marcello Mazzarella, grandioso nel ruolo di protagonista, in mezzo ai disperati immigrati e ai poveri barboni, dà prova della sua eccezionale bravura interpretativa. Intenso e straordinario nel travagliato lavorio interiore, nella sofferenza fisica, ci fa capire ciò che è questa sete di solidarietà in favore dei più sfortunati. Siano essi barboni, appunto, alcolisti, giovani sbandati, immigrati, prostitute… Biagio Conte ammette, candidamente: “Sento di chiamarli, nel mio cuore, fratelli e sorelle”.

“Biagio è un paradigma del nostro tempo, fugge da questa società vuota, si rifugia tra i boschi e torna da uomo libero, umile frate francescano, dimostrando che si può essere sereni dedicando la vita agli altri. Biagio sono anche io – prosegue il bravo regista siciliano – in quanto ho capito l’importanza di fare scelte radicali”. Un film, dunque, che narra un uomo umile e che emana una grande energia, costato 614mila euro (160mila euro provenienti dalla Regione Sicilia). Un film di grande interesse culturale che andrà anche in centinaia di sale cinematografiche (la distribuzione italiana è affidata ad Acec, mentre quella estera a Fandango). La pellicola cinematografica, prodotta da Linda Di Dio e Arbash, con il prezioso contributo del Mibac e della Regione, della Sicilia Film Commission e della Banca del Nisseno, è la vibrante storia di Biagio che ha la tenace voglia di ritrovarsi, di scavare nel profondo della sua anima fino a trovarvi la luce abbagliante delle fede. Un viaggio alla ricerca della fede, appunto, raccontato da chi la fede non ce l’ha.

“Si deve morire, abbandonare un modello di vita per trovarne un altro più umano – prosegue Scimeca – e anche oggi dovremmo cercare un nuovo rapporto con la natura che ci faccia capire qual è la nostra vera dimensione umana, affrontando il problema della povertà che rischia di far implodere l’umanità”. Biagio, davvero, lascia il segno nel suo cammino, in ognuno che incontra. Prima aveva tutto e non era né contento né felice, poi invece non ha più nulla, eppure ha tutto, perché si sente sereno. Aiuta il prossimo. Diventa, a nostro avviso, a pieno titolo, un Santo dei nostri giorni.

ANTEPRIMA REGIONALE. Grande successo, quindi, alla proiezione presso il suggestivo cine-teatro Rosso di San Secondo del capoluogo nisseno. Tanta gente che ha gradito e apprezzato il film. A fare gli onori di casa, il presidente Giuseppe Di Forti, coadiuvato nella fase organizzativa dal dinamico Graziano Cipollina (il professionista che cura le attività sociali e promozionali della Banca del Nisseno), con presenti il regista Pasquale Scimeca, la produttrice Linda Di Dio e numerose comparse. Tra i presenti, l’attore Vincenzo Albanese e il sindaco di Caltanissetta, Giovanni Ruvolo.

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La produttrice Linda Di Dio e il giornalista Michele Bruccheri

Il cronista ha avuto il privilegio e la fortuna di cenare con il vertice bancario che ha promosso l’iniziativa nissena, assieme al regista Scimeca, all’attore Albanese e alla produttrice cinematografica. Ovviamente, non riveliamo il menù della cena notturna, squisita e gustosa, né particolari aneddoti o qualche retroscena. Abbiamo appreso però che per la realizzazione del film sono state impiegate ben cinque settimane, che in queste ore sono state ricevute numerose mail di apprezzamento e complimenti da vari settori, che lo sfortunato artista sancataldese Raimondo Ruggeri (morto prematuramente per infarto) avrebbe avuto una parte importante nel film.

Linda mi svela qual è stata la prima scena del film ad essere girata e del cane, Libero, preso da un canile e, alla fine, rimasto a lei. Un elogio convinto è stato, infine, rivolto dal cardinale Salvatore De Giorgi, stretto collaboratore di Papa Francesco. Svelare tutto, sarebbe intrigante, ma concludiamo con le parole del presidente Di Forti: “Il tema etico e cristiano su cui poggia la sceneggiatura del film coincide con i valori che ha sposato la Banca del Nisseno. Siamo impegnati ad accrescere la cultura del territorio e a valorizzare la nostra terra”.

MICHELE BRUCCHERI     

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