Anna Licia Naro: poetessa vulcanica e poliedrica, conduttrice radiofonica, appassionata di teatro… Molti interessi: per le torte, per il volontariato… Un impegno culturale tra Serradifalco e San Cataldo. Frequentemente in prima linea. Dà una mano dove serve. Con umiltà e generosità. La Voce del Nisseno l’ha intervistata.

Anna, quando scopri la tua passione per i versi?

Durante la scuola elementare. Avevo appena sei anni. La maestra si accorse del mio modo di recitare le poesie. Scrivevo pensieri durante la ricreazione. E la maestra mi scoprì. Si chiamava Cigno ed era catanese.

Tu coltivi un’altra importante passione, un interesse per il teatro. E’ così? Quando nasce?

E’ vero. Non mi proponevo mai, ma la maestra mi sceglieva sempre con ottimi risultati. Ho fatto persino il mago e fu un grande successo. Quante emozioni! Le ricordo ancora. Avevo appena sei anni.

Credi in Dio? Hai fede in Lui?

Sono stata educata dalla mia famiglia, umilmente, cresciuta nella fede. Il mio esempio sono stati i miei adorati genitori. Ed io trasmetto gli stessi valori ai miei figli. Prego sempre e grazie a Dio ricevo risposte positive. Parlo per esperienza diretta e personale.

Sei molto impegnata anche sul fronte del volontariato. E’ vero?

Lo faccio con grande amore. Dio è nel prossimo. E al prossimo bisogna dare sempre una mano. Con la radio, ad esempio, do una parola di conforto. Un’attenzione verso gli ammalati, chi vive nella solitudine.

Hai vinto diversi premi legati alla poesia. Quali sono stati gli ultimi?

Ne ho vinti vari e sono premi internazionali. In Abruzzo ho vinto con la poesia sul tema della Pace intitolata “Lu beni ca ti vugliu” (i versi proiettati su maxischermo, ndr). A Caccamo con una lirica sulle donne che subiscono violenza.

E poi?

Ho partecipato al Concorso Due Sicilie a Palermo. Un successo con i versi sulla nostra terra: “Sicilia beddra”. E a Taormina con una poesia che tocca i temi sulla violenza e i maltrattamenti ai bambini. Infine, a Messina, con una poesia sul valore degli anziani.

So che ci sono progetti importanti: confermi?

Sì. Tommaso Romano, editore palermitano, pubblicherà tre mie poesie: “L’amore”, “Brandelli d’anima” (già premiata) e “Ad Auschwitz”.

Tempo fa sei stata impegnata nelle scuole. Cosa hai fatto?

Un grande successo il mio discorso finale presso la scuola media Carducci di San Cataldo sul corso di artigianato che spiega le varie fasi. Non ci vuole nessuna abilità intellettuale, ma manuale. Ho avuto il compito anche di immortalare, tramite fotografia, l’evento.

Hai dato una preziosa mano in favore del presepe semovente di Serradifalco che è ubicato in contrada Balate, dove c’è in prima linea padre Filippo Bonasera. Di cosa ti sei occupata?

Ho dato una mano nel restauro dei costumi e oggetti vari. Per arricchire il presepe semovente. L’ho fatto con gioia e amore. Non mi sono risparmiata. Ci tenevo a dare il mio piccolo ma convinto contributo.

Hai altri progetti?

Con Vincenzo Giambra dell’associazione Quarta Parete di San Cataldo c’è in cantiere un musical. Io parteciperò attivamente al progetto. E poi farò una parte nel presepe di Gabbara.

Frequentemente partecipi alle varie manifestazioni culturali…

Sì. Cerco di portare il mio contributo. Sul piano culturale e sociale. Porto i miei versi e le mie riflessioni. Lo faccio sempre con grande letizia nel cuore.

Hai anche una grande passione per le torte…

A Palermo ho ricevuto un premio. Anna Maria Mandri, organizzatrice di eventi, mi premierà… Ho vinto anche una coppa per come recito le poesie.

Siamo a ridosso del Santo Natale. Quale messaggio consegni ai lettori del nostro periodico d’informazione?

E’ molto importante il rispetto, nella vita. E poi, saper perdonare e amare.

MICHELE BRUCCHERI

 

 

 

BRANDELLI D’ANIMA (poesia di Anna Naro)

 

Violenza,

il mondo vorrebbe

senza te restare,

per avere solo occhi pieni d’Amore

senza dolore.

Ma tu continui

imperterrita

ad ammazzare

non hai mani

non hai occhi

né cuore,

sei vento di fuoco

tutta rancore.

Silenziosa

t’insinui

dentro il cuore

dell’uomo

giocando d’azzardo

prepari il tuo dardo.

Donne impaurite

stramazzano al suolo

loro ultimo volo,

uccise da chi aveva

amore,

promesso loro.

Donne, mogli,

figlie del tempo

anime smarrite

sul lastrico finite.

Follia,

è l’essere tuo,

ma speranza rimane

in un mondo così troppo infame

di un futuro alle porte

che cambierà questa sorte.

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