“Il sapore del riscatto”, il cortometraggio interamente dedicato all’inclusione e al pieno reinserimento di detenuti o ex detenuti della Casa di reclusione di Castelfranco Emilia come vera e propria strategia di sicurezza integrata, è entrato in concorso al Toronto International Woman Film Festival.
La conferma è arrivata, e si tratta di un ulteriore ed importantissimo riconoscimento internazionale per questo progetto ispirato e fortemente voluto dall’Amministrazione comunale di Castelfranco Emilia.
E non si tratta dell’unico traguardo tagliato da questo corto cinematografico: curato alla regia e sceneggiato da Ginevra Barboni, con protagonisti attori del calibro di Salvatore Striano, Valentina Pastore e Davide Scafa, con la produzione esecutiva di Chiara Trerè, “Il sapore del riscatto” è entrato anche al Chicago Indie Film Award ed è finalista all’Oniros Film Award di New York.
Ginevra Barboni, romana, è figlia e nipote d’arte. Black Lab Film Co, già da un po’ di tempo ha riconosciuto e ha inserito la Barboni tra le 50 registe più promettenti al mondo. Classe 1989, Ginevra ha una preparazione accademica di tutto rispetto. Dopo aver completato due stage in “filmaking” e “digital filmaking” presso la New York Film Academy di New York, nel dicembre 2013 ha conseguito la laurea triennale in Studi Italiani presso l’Università La Sapienza di Roma con una tesi in critica letteraria dal titolo “Perelà, un uomo di fumo a cavallo fra due secoli”.
Suo nonno è stato E. B. Clucher: da “Lo chiamavano Trinità” in poi, tanto per citare un titolo tra i tanti film che ha diretto, ha costruito un pezzo di storia indimenticabile del nostro cinema. Proprio in questo 2022 ricorreranno i 100 anni dalla sua nascita. Il padre di Ginevra, Marco Tullio Barboni, è noto sceneggiatore di cinema e tv, e negli ultimi anni anche scrittore di notevole successo.
Nel 2016 arriva per Ginevra Barboni la Laurea Magistrale in Televisione, Cinema e New Media, conseguita presso l’Università IULM di Milano con una tesi, seguita dal prof. Giovanni Chiaramonte, intitolata “Lo Specchio di Andrej Tarkovskij: un film tra memoria e ricordo”.
Dopo la frequenza di un corso di formazione di Ercole Visconti presso la Scuola Civica di Cinema Luchino Visconti di Milano, e la partecipazione alla Masterclass “Showrunner: creare e produrre serie tv” di Neil Landau dell’UCLA, School of Theatre, Film and Television“, nel 2016 arriva anche il ruolo di assistente alla regia nel programma “Master of Photography” prodotto da Sky Arte.
L’anno seguente, lavora come operatrice di macchina in studio e per i confessionali nella seconda edizione dello stesso programma. Le specializzazioni professionali di questa giovane promessa nostrana sono davvero tante. Al suo carnet, anche un master in “Direttore della fotografia, operatore di ripresa e montaggio” presso l’Accademia Nazionale del cinema di Bologna tenuto dai docenti Mauro Marchetti, Rocco Marra e Paolo Vanghetti.
L’esperienza del nonno e del padre l’ha con naturalezza guidata verso il suo primo cortometraggio (come autrice, produttrice e regista) nel 2019. Il titolo? “La vita che ti aspetta”, ed ha vinto premi in tutto il mondo. Lo ha realizzato insieme al collega ed amico Tommaso Maggi, figlio d’arte anch’egli: suo padre Angelo Maggi è quel magnifico doppiatore e voce italiana di mostri sacri come Tom Hanks o Bruce Willis.
LISA BERNARDINI
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